Mi hai fatto ricordare la poesia di Yeats che ho scaricato sei anni fa.
Sono bellissime!!
WILLIAM BUTLER YEATS
L'INDIANO PARLA DI DIO
Passavo lungo il margine dell'acqua sotto gli alberi umidi,
Il mio
spirito si cullava nella luce della sera, i giunchi intorno alle ginocchia,
Il mio spirito si cullava nel sonno e nei sospiri; e vidi gli uccelli
palustri camminare
Tutti stillanti su un pendio erboso, e li vidi cessare
dall'inseguirsi
L'un l'altro in cerchio, e udii il più anziano parlare:
Colui che tiene il mondo nel Suo becco e fece noi forti o deboli
E'
un uccello palustre immortale e vive oltre il cielo.
Le piogge cadono dalle
Sue ali stillanti, i raggi della luna dal Suo occhio.
Passai poco più
oltre e udii parlare un fiore di loto:
Colui che fece il mondo e lo
governa, è sospeso a uno stelo,
Perché io sono fatto a Sua immagine, e tutta
questa tinnula marea
A solo una goccia di pioggia che scivola tra i suoi
petali ampi.
Un po' addentro nell'ombra un daino levò gli occhi
Colmi di luce stellare, e disse: Colui che foggiò i Cieli
E' un daino
grazioso; come, vi prego, poteva Egli altrimenti
Concepire una creatura
triste e delicata e graziosa come me?
Passai poco piú oltre, e udii un
pavone dire:
Colui che fece l'erba e fece i vermi e fece le mie gaie
penne,
E' un immenso pavone, e agita tutta la notte
La Sua languida coda
sopra di noi, accesa da miriadi di faville.