e così volai attraverso boschi,valli luoghi al di là dei confini delle terre conosciute,là dove il mare incontra il cielo,continuai a volare,ma del cuore d'oro non v'era traccia.parlai con i mendicanti con i signori dei castelli,parlai ai contadini che falciavano il grano,ma nessuno sapeva..
parlai con il grande fiume con i piccoli ciottoli che entrano nelle scarpe dei viandanti,parlai con il buio della notte.
nessuno,nessuno sapeva.
a cosa servivano dunque le ali?
così camminai come gli uomini.
in quel bosco buio e profondo la tristezza e lo sconforto divennero il mio mantello."ehi tu,si tu,che un tempo volavi alla ricerca del tuo cuore dorato!"
un bambino,che lui sappia...
dimmi hai visto il cuore dorato,dove devo volare?rideva,rideva divertito.
"è buffo cerchi qualcosa che hai sempre avuto.chi ha permesso e sostenuto il tuo volo?chi ha permesso che tu potessi parlare ogni lingua,da quella dei rè,dei mendicanti,del fiume,dei ciottoli ?il tuo orecchio era proteso all'esterno e non sentivi che il tuo cuore d'oro batteva con tè all'unisono,di gioia,di entusiasmo,di tristezza e di sconforto."
così ripresi a volare,per il piacere del volo stesso.
