Quando ogni pensiero assorbe completamente la nostra attenzione, significa che ci identifichiamo con la voce nella nostra testa.
Il pensiero viene poi investito con un senso di sé.
Questo è l’ego, un “me” costruito dalla mente . Questo “me” autocostruito dalla mente si sente incompleto e precario.
Ecco perché l’aver paura ed il volere sono le sue emozioni predominanti e le forze che lo motivano.
Quando riconosciamo che c’è una voce nella nostra testa, che fa finta di essere noi e non smette mai di parlare, ci stiamo risvegliando dalla nostra identificazione inconscia con quel flusso del pensiero.
Quando notiamo quella voce, ci rendiamo conto che non siamo la voce – il pensatore – ma colui che è consapevole di essa.
Riconoscere noi stessi come la consapevolezza che c’è dietro la voce è la libertà.
(Eckhart Tolle)