Dio non vuole da noi grandi sforzi, solo il coraggio di volere, poi il resto viene da sé…
Capivo solo ora che non serve nascondere le proprie paure per sentirsi al sicuro, per sentirle svanire bisogna affrontare lo spettro che è in loro e per poterlo fare bisogna innanzitutto conoscerle profondamente.
Per conoscerle bisogna avere almeno il coraggio di sentirle.
Dio non vuole da noi grandi sforzi, solo il coraggio di volere, poi il resto viene da sé ed è questo il suo più grande dono.
Il coraggio di voler sentire, qualsiasi cosa bella o brutta sia da sentire.
Nel momento in cui c’è questa forza, improvvisamente l’ostacolo perde di valore e, lentamente, scompare, così come è apparso, lasciandoti più forte e pronto per conoscere ancora qualcosa in più di te stesso, piacevole o spiacevole che sia.
Ora avvertivo così forte questa Verità e nello stesso tempo stavo vedendomi immerso nella mia vita terrena e stavo comprendendo come avevo mancato a questa verità e in quale esatta misura.
Mentre la pienezza di quello che sentivo mi stava lentamente completando, passo passo le immagini intorno a me continuavano a cambiare e la Luna scomparve lasciando il posto a un altro pianeta, che riconobbi subito come Mercurio.
Nella sua luce mi rividi seduto vicino a mio padre, il giorno in cui m’insegnò i primi segreti della sua arte: mi insegnò ad amare l’albero prima di amare il pezzo di legno che tenevo tra le mani e che era per lui fonte di sostentamento. Il suo era un lavoro semplice, ma potente nella sua essenza, creato attimo dopo attimo nel silenzio di se stesso, quell’eccessivo silenzio che non avevo mai compreso.
Nel suo piccolo laboratorio, nella sua piccola falegnameria, c’era tutto quello che rende la vita più vera: c’erano l’umiltà, il silenzio e il sacrificio.
Ora capivo quanto valore avesse l’anima di mio padre e quanta fosse stata la sua forza.
Tutto questo appariva al mio cuore e alla mia mente in un’unica fusione con la luce e con la forza del pianeta che stava alle spalle e capii che non a caso la dolce Luna aveva lasciato il posto a Mercurio; capii che Lui era responsabile dal cielo, con la sua forza, dei miei primi contatti, dei contatti dell’Io con il mondo esterno, attraverso la conoscenza
lucida dell’inizio della vera attività della mente.
Ora capivo l’importanza di ogni cosa nell’universo. Comprendevo che ogni essenza vitale ha il suo compito e che proprio per questo Dio ci ritiene così importanti.
La sua luce ci arriva diversa come intensità a seconda dei nostri bisogni ed è sempre carica del significato perfetto per il momento che stiamo vivendo, solo che spesso non ce ne accorgiamo.
Ci siamo così abituati a non “sentire” che siamo riusciti a dare alla vita un significato che con la vita non ha nulla a che fare; ma la vita è viva e risponde a quello che le si chiede, e se non si chiede nulla non dà nulla.
Sono le leggi spirituali, quelle del sentire più vero, quelle del principio dell’amore, le uniche che portano con sé la Verità.
In principio tutti noi siamo partiti dalla Verità e da lì abbiamo cominciato a perdere energia e ad essere attirati dalle leggi inferiori.
Dimenticando l’origine, la Verità di ognuno di noi ha assunto caratteristiche che con l’essenza primaria non hanno più molto in comune, caratteristiche legate alla vita terrena, alle leggi terrestri regolamentate dalla legge di causa-effetto.
Ci siamo abituati così tanto a non sentire il nostro Sé Superiore, che ci siamo addirittura convinti che cercarlo sia follia, che ci porti lontano dalla Vita.
Per la legge di causa effetto questo necessariamente ci dà in cambio il nulla, perché è il nulla che stiamo cercando.
La Verità esiste dentro la nostra anima anche se non la vogliamo sentire e questo fa in modo che alla fine sentiamo solo l’enormità dei nostri limiti, quelli che ci creiamo attimo dopo attimo, negando a noi stessi quello che veramente potremmo essere.
La nostra vita si è trasformata in un percorso orizzontale, in una ricerca di sapere razionale che ha necessariamente una fine e che nasconde la dimensione verticale, quella dell’essere, quella dell’ascesa, che ci permette di riscoprire una dimensione di Verità, di cosciente Verità.
Viaggiare solo in orizzontale significa vedere scorrere la propria esistenza passivamente; nascere e morire non è più importante se non come inizio e come fine. Solo dentro ognuno di noi sta la ragione della nostra vita, intorno a noi sta l’immagine della perfezione cosmica dove ogni particolare ha un suo preciso motivo di essere.
E noi? Che ruolo abbiamo in tutto questo? Sarebbe assurdo pensare di essere solo delle insignificanti comparse che entrano in scena e ne escono senza lasciare traccia. […]
Marina Tonini
Estratto dal libro Io@Extraterrestre (Viaggio nella coscienza – Messaggi spirituali da Sirio B) (Anima Edizioni)
http://nonsoloanima.tv/blog/2015/la-vit ... si-chiede/