La visione di Ildegarda

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La visione di Ildegarda

Messaggioda Ospite » 10/09/2010, 23:41

Dallo 'Scivias':


(raffigurazione di Ildegarda: l'uovo cosmico)



"E vidi come nel centro dell'aria australe un'immagine nel mistero di Dio bella e mirabile, di forma simile a quella umana, il cui volto era così bello e splendente, che è più facile fissare il sole che non quel volto ...

Così parlò l'immagine, che comprendiamo essere l'amore, che rivela il suo nome come vita di fuoco della sostanza divina e narra i molteplici effetti della sua potenza sulle nature e le qualità delle creature: Io sono la suprema forza di fuoco che ho acceso tutte le scintille viventi, in nessuna cosa mortale ho posto il mio soffio, le distinguo nel loro essere, ed ho ordinato rettamente con le mie penne più alte - cioè con la sapienza che vola - il circolo che le circonda.

Io, vita di fuoco, fiammeggio sulla bellezza dei campi, risplendo nelle acque e ardo nel sole, nella luna e nelle stelle, e con l'aereo vento suscito tutte le cose, vivificandole con la vita invisibile, che tutte le sostiene. Perché l'aria vive nella vegetazione e nei fiori, le acque scorrono come se vivessero, e il sole vive nella sua luce, e la luna, quando è quasi scomparsa, è riaccesa dalla luce del sole come per vivere di nuovo, e le stelle risplendono nel suo splendore come esseri viventi.

Io ho posto le colonne che contengono tutto il globo terrestre e quei venti che hanno penne a loro sottomesse, cioè i venti più lievi, che con la loro levità fanno da sostegno ai più forti, affinché non si mostrino pericolosamente, come il corpo è a contatto dell'anima e la contiene, affinché non evapori.
E come il soffio dell'anima tiene insieme con fermezza il corpo, affinché non muoia, così i venti più forti animano quelli a loro sottomessi, affinché essi possano svolgere debitamente il loro compito.

Ed io, forza di fuoco, sono nascosta in essi, essi da me avvampano, come il respiro continuo dell'uomo, o come nel fuoco la fiamma che guizza.
Tutte queste cose sono vive nella loro essenza, non possono morire, perché io sono la vita.
E sono anche la razionalità, col vento della parola che risuona, da cui ogni creatura è stata fatta, ed in tutte ho immesso il mio soffio, affinché nessuna nel proprio genere sia mortale, perché io sono la vita.


Sono la vita nella sua integrità, non quella che manca alle pietre, non quella che fa nascere le fronde dai rami, non quella che ha radice nella forza virile, ma io sono la radice di ogni vivente.
La razionalità infatti è la radice, la parola che risuona fiorisce in essa. E poiché Dio è razionale, come potrebbe non operare? le sue opere giungono a perfetta fioritura nell'essere umano, che fece a sua immagine e somiglianza, ponendo in esso il segno di tutte le creature secondo la sua misura.

[...]

Dopo queste cose vidi una grandissima visione rotonda e oscura fatta a somiglianza di un uovo, stretto nella parte superiore, largo nel mezzo e ristretto di nuovo sul fondo; all' esterno di essa, per tutta la sua circonferenza, c' era del fuoco splendente, che aveva sotto di sé qualcosa come una membrana oscura.

All' interno di questo fuoco vi era un globo di fuoco scintillante, di tale grandezza che tutta la visione ne veniva illuminata; questo aveva sopra di sé tre piccole faci poste ordinatamente una sopra l' altra, che trattenevano con il loro fuoco il globo, affinché non s' inclinasse.
Questo globo in certi momenti si levava in alto e una grande quantità di fuoco gli si faceva incontro, cosicché esso mandava più lontano le sue fiamme; talvolta si inclinava verso il basso, e un gran freddo gli veniva incontro, cosicché ritraeva velocemente da esso le sue fiamme.


Da quel fuoco che circondava la visione usciva un vento con i suoi vortici, e dalla membrana che era sotto di lui ribolliva un altro vento coi suoi vortici, che si diffondevano qua e là in questa visione.
All' interno di quella stessa membrana vi era un fuoco tenebroso, così orribile che non potevo guardarlo, che la scuoteva tutta con la sua forza, pieno di rumore, di tempeste e di pietre acutissime, grandi e piccole.
Quando si levava il suo rumore, quel fuoco splendente e i venti e l' aria si agitavano, cosicché dei lampi precedevano il rumore: perché il fuoco per primo sentiva in sé l' agitazione provocata da quel rumore.

Poi sotto quella membrana vi era un etere purissimo, che non aveva sotto di sé nessuna membrana, e all' interno di esso vedevo un globo di fuoco candido e molto grande, che aveva sopra di sé due piccole faci poste ordinatamente una sopra l' altra, che trattenevano il globo, affinché non eccedesse la misura del suo corso.
E nello stesso etere erano state poste ovunque molte sfere luminose, in cui lo stesso globo talvolta faceva scorrere la sua luminosità svuotandosi alquanto; e poi, ritornando sotto il predetto globo di fuoco rosso e rinnovando da lui le proprie fiamme, di nuovo le inviava con un soffio verso le stesse sfere.


Anche da questo etere si diffondeva un vento coi suoi vortici, che si espandeva in ogni parte della stessa visione.
Al di sotto di questo etere vedevo un' aria acquosa, che aveva sotto di sé una membrana bianca, che spandendosi di qua e di là portava umidità in tutta quanta la visione.
E questa umidità, aggregandosi tutta all' improvviso, produceva uno scroscio di pioggia con grande fragore; e diffondendosi lentamente, dava una pioggia leggera con moto lieve.
Anche da qui un vento, che usciva coi suoi turbini, si diffondeva dovunque per la predetta visione.


In mezzo a questi elementi vi era un globo sabbioso di grandi dimensioni, che gli altri elementi circondavano, in modo che non potesse inclinarsi né da una parte né dall' altra.
Ma dal momento che talvolta quegli elementi si scuotevano a vicenda coi venti, di cui abbiamo parlato, facevano muovere alquanto con la loro forza quest' ultimo globo.


E vidi fra settentrione e oriente qualcosa come un monte altissimo, pieno di tenebre verso nord e pieno di luce verso est, cosicché né la luce poteva toccare le tenebre, né le tenebre potevano toccare la luce.
E udii una voce dal cielo che mi diceva:
Attraverso le cose visibili e temporali si manifestano quelle che sono invisibili ed eterne"

(i dieci cori angelici)

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La visione di Ildegarda

Messaggioda shanti » 11/09/2010, 17:00

Questa cosa mi ha fatta saltare sulla sedia! Grazie Sara. Devo rileggerla più volte per comprendere a livello non mentale.
Un abbraccio.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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