Legge dell'Ottava
Inviato: 05/05/2010, 13:34
Sulla soglia del mondo astrale
Secondo un'antica dottrina la scala musicale naturale di cinque toni e due semitoni è la formula di una legge cosmica conosciuta in tempi antichissimi ed elaborata in antiche scuole, ma poi dimenticata. Successivamente riscoperta, essa è stata applicata alla musica ma la sua validità è di portata universale. Stando a quest'antica conoscenza, infatti, tutto nell'Universo si muove perché riceve un impulso che si propaga per onde in modo discontinuo e gli eventi sono regolati in base alla legge del Sette, o Legge dell'Ottava.
Per comprendere bene il significato di questa legge, dobbiamo tenere presente che, secondo questa antica dottrina, tutto l'Universo è pervaso da vibrazioni che si propagano in ogni tipo di materia, dalla più grossolana alla più sottile, e in tutte le direzioni. Possiamo anzi dire che l'Universo stesso consiste in vibrazioni. Si definisce "ottava" ascendente il periodo compreso tra una data frequenza e il doppio di detta frequenza.
Ora noi possiamo pensare alla Vita come ad un fenomeno vibratorio, del quale quella parte che si manifesta ai nostri sensi sia solo una porzione piccolissima, forse trascurabile, di un'immensa armonia che verosimilmente risuona sui vari piani di esistenza. In altre parole, le forme vegetali, animali ed umane di cui si riveste la Vita, sarebbero solo un'infima parte, un trascurabile spiraglio che si appalesa alla nostra coscienza attraverso una sorta di "finestra biologica", una strettissima gamma di frequenze di quell'armonia di vibrazioni vitali che sarebbero ovunque diffuse, in tutte le possibili dimensioni e in tutti gli universi che ci è possibile immaginare.
Se è vero che la Legge dell'Ottava interessa ogni fenomeno evolutivo nel Cosmo e che tutti i fenomeni ondulatori hanno caratteri generici comuni, "è logico pensare che anche l'Onda di Vita, che si manifesta sotto forma umana, si estenda prima e dopo la dimensione fisica", oltre il visibile, un po' come accade per le vibrazioni luminose. Dovrebbe cioè esserci una sorta di infrarosso e di ultravioletto anche per il fenomeno vibratorio che chiamiamo Vita. È quanto viene confermato dall'ottava delle età dell'uomo. In questo schema notiamo che la linea di sviluppo delle età dell'uomo ha inizio con la nascita e termina, al DO superiore, con un'altra nascita, inizio di un'ottava superiore (Fig. 19).
È una Nascita che vibra ad una frequenza doppia della prima, e questo per la definizione stessa di ottava. Ciò vuol dire che l'Onda di Vita, nella sua incessante spinta evolutiva, si manifesta ad un livello più alto. Inoltre possiamo osservare che il semitono SI-DO2 non è rinforzato da alcuna forma di energia supplementare: ciò equivale ad un mutamento di direzione dell'Onda di Vita, la quale cambia piano di manifestazione.
Alla Morte fisica segue quindi una Nascita in una dimensione non fisica, in un organismo più "sottile", capace di vibrare in sintonia con un'energia che è divenuta più nobile.

OTTAVA DELLE ETÀ DELL'UOMO


Fig. 19 - La Vita è un fenomeno ciclico che si ripete ad un'ottava più alta.



Sono le tappe più significative della vita umana, i cui suoni consonanti formano l'accordo maggiore, con la Morte nel ruolo della 7a dominante.
Anche la Nascita e la Morte si corrispondono in una simmetria, rispetto all'asse centrale della linea di sviluppo, come due fasi opposte e complementari. La Nascita si completa con la Morte perché questa ne è il complemento. E fin qui nulla di nuovo.
Ma abbiamo visto che il DO1 - Nascita si ripercuote in un DO2 - Nascita che risuona, essendo l'armonica di 1° ordine, rinforzando il suono della nota inferiore, per il principio della risonanza. Quando un bambino viene alla luce è come se la corda di uno strumento musicale emettesse una nota, oltre la portata del nostro udito, ed a questa nota facesse eco la sua armonica, un DO superiore, una nota più alta e più forte, che si diffonde nell'etere cosmico e s'imprime nelle Cronache della Natura, dove lascia la sua traccia.
Si direbbe che ogni uomo, che stia per iniziare nella carne il suo viaggio terreno, "scriva" anche con la sua anima la sua Vita attuale e incida, su di una invisibile banda dell'etere, una sorta di diagramma speculare della sua vita. È come se vivessimo contemporaneamente due vite: una, immersi nella materia, sotto la luce del sole, l'altra in un mondo iperfisico soprasensibile, nella notte della nostra coscienza ordinaria.
Ma l'analogia tra la nascita nel mondo fisico e la nascita che segue alla morte del corpo fisico, può essere messa in luce dal grafico che illustra il ciclo vitale dell'uomo, completo dei suoi corpi visibili e di quelli invisibili. L'essere umano, nel suo processo di crescita a partire dall'ovocellula fecondata, lo zigote, fino allo sviluppo dell'individuo adulto, alla sua maturità, alla senilità e alla morte del corpo fisico, percorre una parabola le cui tappe possono essere rappresentate in una scala di dieci gradini. Se ad ogni gradino di questa scala evolutiva facciamo corrispondere una nota, come per una scala musicale in tono di DO, al DO1 del Concepimento corrisponde, spostato di un'ottava, il DO2 che cade nella Maturità, ma la scala del ciclo vitale prosegue e si completa con il MI alla Senilità Morte (Fig. 20).


Fig. 20 - Ciclo evolutivo dell'essere umano completo dei suoi costituenti.

Ed è questa corrispondenza tra il MI-Feto dell'ottava inferiore e il MI-Senilità-Morte dell'ottava superiore che presenta un aspetto interessante, sul quale vale la pena soffermarci, onde poter introdurre in modo più appropriato l'argomento che è oggetto del nostro studio.
Il Feto muore al mondo intrauterino, al buio della cavità ripiena di liquido amniotico, per nascere alla luce del mondo esterno. Si noti che esso passa quindi da un elemento denso (Acqua) ad uno meno denso (Aria). In modo analogo al MI superiore abbiamo il passaggio dell'lo dal mondo della materia densa, ad un mondo immateriale.
Questa corrispondenza tra il Feto che muore per rinascere come un nuovo essere autonomo e l'uomo che muore, cioè si libera della sua spoglia fisica, per rinascere anch'esso con una nuova natura, questa corrispondenza ci dice che il concetto di una nascita che segue alla morte, e cioè il concetto di sopravvivenza, non è un atto di fede, o un fatto opinabile, ma una realtà presente in natura, un principio sancito dalla Legge fisica e cosmica dell'Armonia.
Questa seconda nascita, per quanto abbiamo visto prima, è caratterizzata da una più alta frequenza vibratoria, doppia rispetto alla prima: ciò vuol dire che questa volta la Vita si manifesta in una materia più "sottile", più sensibile, più raffinata.
Vediamo così che il nuovo strumento dell'Io, il nuovo organismo destinato a vivere nel nuovo piano di esistenza non può che essere un corpo psichico. E questo perché nell'ottava delle energie, alle energie vitali fisico-eteriche seguono le energie psichiche. Infatti la scala evolutiva della Creazione ha inizio con la Materia e, attraverso l'Energia fisica, giunge alla Vita.
Quindi i primi tre gradini di detta scala sono:
Materia → Energia → Vita. E Vita è sinonimo di Psiche.
Secondo le più moderne teorie vitalistiche (H. Driesch) il mondo organico si distingue da quello inorganico per il suo carattere psichico e c'è chi postula uno psichismo diffuso in tutti i viventi, la cui intima finalità sarebbe la molla dell'evoluzione (Conwaylloyd Morgan). Naturalmente, al loro primo apparire i fenomeni del mondo vivente sarebbero diretti da energie psichiche appena abbozzate; infatti, nelle prime manifestazioni della Vita, quali sono quelle degli esseri monocellulari, non è detto che l'intelligenza debba manifestarsi sul piano cosciente dell'individuo. Quindi, al suo primo stadio, la psiche si manifesta in una forma primitiva e rudimentale.
Ora, superata la soglia del MI dell'ottava superiore del ciclo evolutivo dell'essere umano, questi lascia il mondo in cui l'energia fisica si manifesta per mezzo della materia inerte, nei fenomeni retti dalle leggi naturali, e fa ingresso in un mondo la cui materia non sarà più inanimata, bensì pervasa da una sorta di psichismo diffuso.
Siamo giunti sulla soglia di un mondo invisibile, che confina con questo nostro mondo fisico e che gli alchimisti medioevali chiamarono "astrale" giacché sarebbe attraversato da forze che circolano tra gli astri. Noi tutti ci troveremmo immersi nella sua regione più bassa, senza però averne coscienza perché nelle condizioni normali di percezione è a noi invisibile. In grado assai maggiore esso si estenderebbe oltre il piano fisico, pur restando sempre prossimo al nostro mondo di materia più densa. Il mondo astrale viene anche definito il mondo dell'anima, o il mondo del desiderio, per distinguerlo dal mondo spirituale vero e proprio, il quale si estenderebbe ben più lontano dal mondo fisico, in piani di esistenza ben poco accessibili. È bene però chiarire subito che, come meglio vedremo in seguito, non si tratta solo di una localizzazione nello spazio di questi mondi iperfisici, essendo noi circondati, qui su questa terra, sia dalle cose del mondo materiale, che percepiamo con i sensi esterni, sia dalle realtà presenti nel mondo astrale e in quello spirituale, accessibili solo ai sensi animici sufficientemente sviluppati.
Le fonti d'informazione alle quali possiamo attingere per avere un'idea della natura di questo mondo dell'anima, sono gli insegnamenti che ci provengono da antiche scuole orientali, le investigazioni di ricercatori appartenenti a centri iniziatici d'occidente e, infine, le testimonianze di coloro i quali, a seguito di sdoppiamento corporeo, visitano le regioni del piano astrale, con continuità di coscienza, sia in modo del tutto spontaneo, sia con l'ausilio di tecniche appropriate. I resoconti di questi viaggi extracorporei sono, è vero, soggettivi, ma pur sempre sperimentabili da chiunque sia disposto a sottoporsi alle suddette tecniche.
Si tratta di una materia che ormai è oggetto di studio sistematico e il materiale finora raccolto costituisce una preziosa documentazione circa l'esistenza di questo mondo ultraterreno e delle sue caratteristiche, e cioè: del suo aspetto, della sua geografia, dei suoi abitanti, dei fenomeni in esso osservati, nonché delle leggi che li regolano.
Secondo un'antica dottrina la scala musicale naturale di cinque toni e due semitoni è la formula di una legge cosmica conosciuta in tempi antichissimi ed elaborata in antiche scuole, ma poi dimenticata. Successivamente riscoperta, essa è stata applicata alla musica ma la sua validità è di portata universale. Stando a quest'antica conoscenza, infatti, tutto nell'Universo si muove perché riceve un impulso che si propaga per onde in modo discontinuo e gli eventi sono regolati in base alla legge del Sette, o Legge dell'Ottava.
Per comprendere bene il significato di questa legge, dobbiamo tenere presente che, secondo questa antica dottrina, tutto l'Universo è pervaso da vibrazioni che si propagano in ogni tipo di materia, dalla più grossolana alla più sottile, e in tutte le direzioni. Possiamo anzi dire che l'Universo stesso consiste in vibrazioni. Si definisce "ottava" ascendente il periodo compreso tra una data frequenza e il doppio di detta frequenza.
Ora noi possiamo pensare alla Vita come ad un fenomeno vibratorio, del quale quella parte che si manifesta ai nostri sensi sia solo una porzione piccolissima, forse trascurabile, di un'immensa armonia che verosimilmente risuona sui vari piani di esistenza. In altre parole, le forme vegetali, animali ed umane di cui si riveste la Vita, sarebbero solo un'infima parte, un trascurabile spiraglio che si appalesa alla nostra coscienza attraverso una sorta di "finestra biologica", una strettissima gamma di frequenze di quell'armonia di vibrazioni vitali che sarebbero ovunque diffuse, in tutte le possibili dimensioni e in tutti gli universi che ci è possibile immaginare.
Se è vero che la Legge dell'Ottava interessa ogni fenomeno evolutivo nel Cosmo e che tutti i fenomeni ondulatori hanno caratteri generici comuni, "è logico pensare che anche l'Onda di Vita, che si manifesta sotto forma umana, si estenda prima e dopo la dimensione fisica", oltre il visibile, un po' come accade per le vibrazioni luminose. Dovrebbe cioè esserci una sorta di infrarosso e di ultravioletto anche per il fenomeno vibratorio che chiamiamo Vita. È quanto viene confermato dall'ottava delle età dell'uomo. In questo schema notiamo che la linea di sviluppo delle età dell'uomo ha inizio con la nascita e termina, al DO superiore, con un'altra nascita, inizio di un'ottava superiore (Fig. 19).
È una Nascita che vibra ad una frequenza doppia della prima, e questo per la definizione stessa di ottava. Ciò vuol dire che l'Onda di Vita, nella sua incessante spinta evolutiva, si manifesta ad un livello più alto. Inoltre possiamo osservare che il semitono SI-DO2 non è rinforzato da alcuna forma di energia supplementare: ciò equivale ad un mutamento di direzione dell'Onda di Vita, la quale cambia piano di manifestazione.
Alla Morte fisica segue quindi una Nascita in una dimensione non fisica, in un organismo più "sottile", capace di vibrare in sintonia con un'energia che è divenuta più nobile.

OTTAVA DELLE ETÀ DELL'UOMO


Fig. 19 - La Vita è un fenomeno ciclico che si ripete ad un'ottava più alta.



Sono le tappe più significative della vita umana, i cui suoni consonanti formano l'accordo maggiore, con la Morte nel ruolo della 7a dominante.
Anche la Nascita e la Morte si corrispondono in una simmetria, rispetto all'asse centrale della linea di sviluppo, come due fasi opposte e complementari. La Nascita si completa con la Morte perché questa ne è il complemento. E fin qui nulla di nuovo.
Ma abbiamo visto che il DO1 - Nascita si ripercuote in un DO2 - Nascita che risuona, essendo l'armonica di 1° ordine, rinforzando il suono della nota inferiore, per il principio della risonanza. Quando un bambino viene alla luce è come se la corda di uno strumento musicale emettesse una nota, oltre la portata del nostro udito, ed a questa nota facesse eco la sua armonica, un DO superiore, una nota più alta e più forte, che si diffonde nell'etere cosmico e s'imprime nelle Cronache della Natura, dove lascia la sua traccia.
Si direbbe che ogni uomo, che stia per iniziare nella carne il suo viaggio terreno, "scriva" anche con la sua anima la sua Vita attuale e incida, su di una invisibile banda dell'etere, una sorta di diagramma speculare della sua vita. È come se vivessimo contemporaneamente due vite: una, immersi nella materia, sotto la luce del sole, l'altra in un mondo iperfisico soprasensibile, nella notte della nostra coscienza ordinaria.
Ma l'analogia tra la nascita nel mondo fisico e la nascita che segue alla morte del corpo fisico, può essere messa in luce dal grafico che illustra il ciclo vitale dell'uomo, completo dei suoi corpi visibili e di quelli invisibili. L'essere umano, nel suo processo di crescita a partire dall'ovocellula fecondata, lo zigote, fino allo sviluppo dell'individuo adulto, alla sua maturità, alla senilità e alla morte del corpo fisico, percorre una parabola le cui tappe possono essere rappresentate in una scala di dieci gradini. Se ad ogni gradino di questa scala evolutiva facciamo corrispondere una nota, come per una scala musicale in tono di DO, al DO1 del Concepimento corrisponde, spostato di un'ottava, il DO2 che cade nella Maturità, ma la scala del ciclo vitale prosegue e si completa con il MI alla Senilità Morte (Fig. 20).


Fig. 20 - Ciclo evolutivo dell'essere umano completo dei suoi costituenti.

Ed è questa corrispondenza tra il MI-Feto dell'ottava inferiore e il MI-Senilità-Morte dell'ottava superiore che presenta un aspetto interessante, sul quale vale la pena soffermarci, onde poter introdurre in modo più appropriato l'argomento che è oggetto del nostro studio.
Il Feto muore al mondo intrauterino, al buio della cavità ripiena di liquido amniotico, per nascere alla luce del mondo esterno. Si noti che esso passa quindi da un elemento denso (Acqua) ad uno meno denso (Aria). In modo analogo al MI superiore abbiamo il passaggio dell'lo dal mondo della materia densa, ad un mondo immateriale.
Questa corrispondenza tra il Feto che muore per rinascere come un nuovo essere autonomo e l'uomo che muore, cioè si libera della sua spoglia fisica, per rinascere anch'esso con una nuova natura, questa corrispondenza ci dice che il concetto di una nascita che segue alla morte, e cioè il concetto di sopravvivenza, non è un atto di fede, o un fatto opinabile, ma una realtà presente in natura, un principio sancito dalla Legge fisica e cosmica dell'Armonia.
Questa seconda nascita, per quanto abbiamo visto prima, è caratterizzata da una più alta frequenza vibratoria, doppia rispetto alla prima: ciò vuol dire che questa volta la Vita si manifesta in una materia più "sottile", più sensibile, più raffinata.
Vediamo così che il nuovo strumento dell'Io, il nuovo organismo destinato a vivere nel nuovo piano di esistenza non può che essere un corpo psichico. E questo perché nell'ottava delle energie, alle energie vitali fisico-eteriche seguono le energie psichiche. Infatti la scala evolutiva della Creazione ha inizio con la Materia e, attraverso l'Energia fisica, giunge alla Vita.
Quindi i primi tre gradini di detta scala sono:
Materia → Energia → Vita. E Vita è sinonimo di Psiche.
Secondo le più moderne teorie vitalistiche (H. Driesch) il mondo organico si distingue da quello inorganico per il suo carattere psichico e c'è chi postula uno psichismo diffuso in tutti i viventi, la cui intima finalità sarebbe la molla dell'evoluzione (Conwaylloyd Morgan). Naturalmente, al loro primo apparire i fenomeni del mondo vivente sarebbero diretti da energie psichiche appena abbozzate; infatti, nelle prime manifestazioni della Vita, quali sono quelle degli esseri monocellulari, non è detto che l'intelligenza debba manifestarsi sul piano cosciente dell'individuo. Quindi, al suo primo stadio, la psiche si manifesta in una forma primitiva e rudimentale.
Ora, superata la soglia del MI dell'ottava superiore del ciclo evolutivo dell'essere umano, questi lascia il mondo in cui l'energia fisica si manifesta per mezzo della materia inerte, nei fenomeni retti dalle leggi naturali, e fa ingresso in un mondo la cui materia non sarà più inanimata, bensì pervasa da una sorta di psichismo diffuso.
Siamo giunti sulla soglia di un mondo invisibile, che confina con questo nostro mondo fisico e che gli alchimisti medioevali chiamarono "astrale" giacché sarebbe attraversato da forze che circolano tra gli astri. Noi tutti ci troveremmo immersi nella sua regione più bassa, senza però averne coscienza perché nelle condizioni normali di percezione è a noi invisibile. In grado assai maggiore esso si estenderebbe oltre il piano fisico, pur restando sempre prossimo al nostro mondo di materia più densa. Il mondo astrale viene anche definito il mondo dell'anima, o il mondo del desiderio, per distinguerlo dal mondo spirituale vero e proprio, il quale si estenderebbe ben più lontano dal mondo fisico, in piani di esistenza ben poco accessibili. È bene però chiarire subito che, come meglio vedremo in seguito, non si tratta solo di una localizzazione nello spazio di questi mondi iperfisici, essendo noi circondati, qui su questa terra, sia dalle cose del mondo materiale, che percepiamo con i sensi esterni, sia dalle realtà presenti nel mondo astrale e in quello spirituale, accessibili solo ai sensi animici sufficientemente sviluppati.
Le fonti d'informazione alle quali possiamo attingere per avere un'idea della natura di questo mondo dell'anima, sono gli insegnamenti che ci provengono da antiche scuole orientali, le investigazioni di ricercatori appartenenti a centri iniziatici d'occidente e, infine, le testimonianze di coloro i quali, a seguito di sdoppiamento corporeo, visitano le regioni del piano astrale, con continuità di coscienza, sia in modo del tutto spontaneo, sia con l'ausilio di tecniche appropriate. I resoconti di questi viaggi extracorporei sono, è vero, soggettivi, ma pur sempre sperimentabili da chiunque sia disposto a sottoporsi alle suddette tecniche.
Si tratta di una materia che ormai è oggetto di studio sistematico e il materiale finora raccolto costituisce una preziosa documentazione circa l'esistenza di questo mondo ultraterreno e delle sue caratteristiche, e cioè: del suo aspetto, della sua geografia, dei suoi abitanti, dei fenomeni in esso osservati, nonché delle leggi che li regolano.