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La Luce e l'Ombra

Inviato: 28/02/2011, 20:33
da Angel
La Luce e l'Ombra
L'increato e il Creato:
il principio dei sette raggi di Luce


Non vi sarebbe luce
se non vi fossero tenebre.

Perciò, figliolo mio,
è solo in virtù dell’ombra che ha potuto avere inizio la manifestazione delle espressioni.

Essa è quindi la generatrice
delle forme create,
la matrice nella quale il raggio penetra
per deporre il suo germe fecondo.

Positiva la luce, negativa l’ombra :
ambedue sono le forze primordiali della creazione.

Luce è principio, ombra è principio :

l’una racchiude il mistero divino,
l’altra il mistero dello spazio illimitato;

l’una causa prima della gioia,
l’altra causa prima del dolore,
e tutte e due cause dell’esistenza.

Nel loro regno senza tempo,
queste due forze sono le fonti del visibile e dell’invisibile:
partendo dal Seno increato,
esse formano l’Assoluto Creato in cui,
come ho detto,
la vita manifesta sotto ogni forma,
geme ed osanna nel dolore e nella gioia.

Infatti sviluppando l’essenza recondita delle sue espressioni madri,
del suono e del colore,
divide ognuno dei suoi sette raggi naturali
in sette tonalità,
dando origine alle molteplici sfumature della scala cromatica ed armonica.

Questi dolci figli miei sono i famosi
Sette Raggi di Luce.

L’atomo, anch’esso prigioniero
della stessa forza univoca,
nella costante realizzazione
del ciclo di sviluppo,
è soggetto alle valenze periodiche
che vanno di sette in sette.

Lo stesso spirito, durante l’evoluzione
della materia,
è sotto l’impulso delle sette potenze e,
in ogni piano manifestato,
deve perciò ascendere sette gradini nella scala o catena planetaria.

Se tu con un martello picchi sul piano metallico di un gong,
produci una vibrazione sonora che si propaga per lo spazio circostante,
così l’azione della luce accende il potere elettrico di una forza agente nell’oscuro,
grembo infinito che geme ed osanna sotto l’urto della potenza luminosa;

perché solo quando l’ombra è percossa dalla luce emana una vibrazione radiante,
suono muto dell’infinita armonia che dilaga eternamente nell’oceano delle tenebre.

Dallo scontro delle due energie
di ugual forze
di valori opposti si crea il moto,
perché ogni vibrazione si produce soltanto se si verifica un contrasto.
Le due forze, luce ed ombra,
nel contrasto creano e determinano nello spazio,
i campi magnetici universali
in cui avranno inizio i sistemi planetari.

Quando il ciclo della materia ha avuto inizio sul piano manifestato,
i SETTE principi (settenario),
scendono con i suoi poteri e le sue leggi,
e nel nucleo universale ha principio l'evoluzione della sostanza che precede nella scala armonica quella spirituale.

In un’infinita successione di eoni si svolgono
i cicli e i ritmi dei colori dei suoni,
e degli atomi,
principali manifestazioni del piano creato
le quali esprimeranno l’io spirituale,
l’io astrale,
l’io materiale,
e faranno parte dell’esistenza del corpo universale.

Nella vita cosciente la natura procede sempre senza salti e, nell’efficacia prodigiosa
del suo equilibrio,
sottopone alla legge del settenario tutte quelle espressioni che formano il suo principio attivo ed eterno.

Riassumendo. nei loro aspetti settenari
si ha :

1° Il colore - io spirituale dell’universo

2° Il suono - io astrale dell’universo

3° L'atomo - io materiale dell’universo

Così la triplice catena universale
si presenta ogni qualvolta
e ovunque la luce e l’ombra fanno sbocciare un nuovo fiore dell’albero cosmico.


ERGOS-Mikael (Arcangelo Michele)


da http://www.angelinet.com/conoscenza/luceombra.asp


La Luce e l'Ombra

Inviato: 28/02/2011, 21:50
da drago-lontra blu
I sette Raggi, molte parole per una filosofia che ho appena sfiorato, mai approfondito.
Ma la Luce e l'Ombra sono molto chiari in me, la loro manifestazione compresa.

Però ecco cosa mi hai fatto ricordare:
Gli Yazidi



Lo [b]Yazidismo
(dal persiano yazd, "angelo") è la religione praticata dagli Yazidi (o Yezidi),
un gruppo di circa 500.000 persone che vivono soprattutto nei dintorni
della città di Mossul, in Iraq. Vi sono poi piccole comunità sparse per
Siria, Turchia, Iran, Georgia e Armenia, a cui si aggiungono alcuni
rifugiati in Europa.

Lo
Yazidismo è presente in Vicino Oriente da più di 4.000 anni. Nel tempo,
in esso sono confluiti elementi del giudaismo cabalistico, del
cristianesimo mazdeo (lo Zoroastrismo) e del misticismo islamico.



Gli yazidi venerano principalmente Melek Ṭā’ūs, il “dio pavone”, poiché lo ritengono un angelo dalle sembianze di pavone.
Il
suo culto sembra recepire una contaminazione di elementi, in origine
propri di mitraismo, mazdeismo, manicheismo, islam, cristianesimo e
giudaismo; probabilmente esso deriverebbe dall'antico culto pre-islamico
proprio del popolo curdo (prima che intorno alla metà del XII secolo il
maestro Adi ibn Mustafa riformasse la religione).

Gli yazidi chiamano loro stessi Dasin.
Secondo un'errata etimologia popolare, il termine "yazidi" deriverebbe
dal nome del califfo omayyade Yazid I (680-683); in realtà, esso
proviene dal medio-persiano (lingua pahlavi) yazd, cioè, come suddetto, "angelo", forse proprio in riferimento a Melek Ta'us.



Le sacre scritture dello Yazidismo sono il Libro della Rivelazione e il Libro Nero.


Gli
yazidi sono piuttosto diffidenti verso le persone di altre religioni:
per esempio, la preghiera (da effettuare due volte al giorno sempre in
direzione del sole) non può essere recitata in presenza di persone
estranee al culto di Melek Ṭā’ūs. Il mercoledì è il giorno sacro,
sebbene sia il sabato ad essere considerato il giorno di riposo. A
dicembre vi è poi una lunga festività di tre giorni.

Il
rituale principale è il pellegrinaggio annuale, della durata di sei
giorni, verso la tomba del maestro ‘Adi a Lalish (a nord di Mossul).
Durante la celebrazione i fedeli si immergono nelle acque di un fiume,
lavano le statue raffiguranti Melek Ta'us e accendono centinaia
di lampade. Nel corso della cerimonia viene anche sacrificato un bue,
ragione per cui lo Yazidismo è talvolta associato al mitraismo.



Melek Ta'us è un'entità divina attiva, in origine un angelo dalle sembianze di un pavone (Melek significa appunto "angelo" e Ṭā’ūs "pavone")
che, dopo essere decaduto, si è redento della sua colpa ed è diventato
un demiurgo creatore del cosmo, per cui decise di ricreare il mondo che
era stato distrutto. Dopo il suo pentimento pianse per 7000 anni e le
sue lacrime riempirono 7 vasi che spensero il fuoco dell'inferno.



Il termine M-l-k può essere letto sia come Melek, sia come Malak. In arabo e in farsi, curdo, turco-ottomano, urdu, pashtu, indonesiano, somalo, swahili Malik (pl. muluk) significa "re", mentre malak (pl. malā’ika) significa "angelo". Ṭā’ūs puo' significare solo pavone. Il fatto che il pavone non sia presente nei luoghi dove Melek Ṭā’ūs è venerato è legato alla diffusione della letteratura persiana, che lo considera simbolo di potenza regia.
Esiste anche un'ipotesi che il culto derivi dall'India dove il pavone è animale stanziale .


[/b]
Diversi rami di cristiani, musulmani e altre religioni, identificano Melek Ṭā’ūs con Lucifero o Shaytan (Satana).
Certamente quando gli Yazidi affermano che il loro dio è "il demone
primo" delle altre religioni non contribuiscono a chiarire la questione.
Anche il divieto degli Yazidi di pronunciare la parola - per la
convinzione che nominare Dio sia blasfemo - non aiuta la comprensione
del fenomeno. Secondo il linguista curdo Jamal Nebez, la parola "Ṭā’ūs" potrebbe derivare dal greco ed essere collegata a "Zeus" e "Theos", vale a dire "dio". Melek Ta'us diventerebbe "Angelo di Dio", e la cosa sembrerebbe confermata dal fatto che gli stessi Yazidi vedono Melek Ṭā’ūs o Ṭā’ūs-e Melek come un'ipostasi divina.

ho preso un articolo già pronto perché non saprei come spiegare.
da :

http://parerga-e-paralipomena.blogspot.com/2010/12/gli-yazidi-e-il-cultu-di-melek-taus.html

un abbraccio.