Un viaggio nel BLU
Inviato: 15/10/2014, 1:31
Ogni volta che torno da un viaggio mi sembra impossibile che si possa superare la meraviglia e l'energia che ci pervade quando siamo viaggiatori tra i mondi di questo piano terreno.
E ogni volta vengo smentita, ogni volta accade che la forza di quello che viviamo si manifesta con una bellezza da togliere il fiato.
Questo è stato il viaggio nel blu, nel blu più profondo, di cielo e di acqua, nel cuore di Michael, nel mio cuore.
Come sempre non trovo le parole, non so da dove iniziare e allora comincio dal luogo che ho amato subito, prima ancora di vederlo dal vivo.
Los Gigantes, sull'isola di Tenerife. Giganti di roccia che si tuffano nel blu dell'oceano, vertiginosi, lasciano senza fiato tanto sono maestosi. Ultimi baluardi di Atlantide? Forse. Per me lo sono, ho sentito la mia antica terra, una delle terre più amate in cui ho vissuto.
Il giorno del mio compleanno eravamolì, a guardare e sentire la loro forza, a riempirci del blu del mio amato oceano atlantico.
Ci siamo imbarcati sul Nashira 1 perché volevo incontrare le balene pilota e i delfini. Volevo incontrarli proprio in quel giorno.
Già navigare su quelle acque così' limpide è stato un regalo grandissimo. La barca non era molto grande ma confortevole, l'equipaggio gentile.
Il rumore della scia era gioioso e il vento mi muoveva i capelli che uscivano dall'improvvisato turbante che mi riparava dal sole cocente.
Mezz'ora di navigazione sotto l'occhio attento del “cercatore di balene” issato a prua sulla delfiniera, quando ecco il primo avvistamento!
Le balene pilota non sono grandissime ma sono possenti e morbide, nel loro incedere lento e fluido.
La grande pinna nera in lontananza mi ha dato una grande emozione.
Sette splendidi Esseri erano intorno a noi, liberi nell'Oceano. Una dormiva e si dondolava pigramente. Le altre procedevano a coppie, perfettamente sincronizzate nel loro emergere per respirare.
Una grandissima emozione, il cuore mi tremava e le lacrime di gratitudine scendevano piano piano.
Ci siamo fermati molto tempo a guardarle e loro tranquille, abituate agli sguardi, alle barche intorno a loro. Si avvicinano con i motori al minimo, quasi silenziosi per non disturbare queste creature.
Abbiamo preso lo sfiato dritto in faccia, soprattutto Prema, mentre fotografava, troppo bello!
Poi siamo ripartiti per continuare il viaggio alla ricerca dei gruppi di delfini che da anni vivono in quella zona.
Eccoli, eccoli!!! Giocosi, lucidi, argentei. Giocavano con la barca, passavano vicinissimi e poi sotto alla stessa velocità nostra, come a guidarla in quel tratto di blu.
Quanta bellezza! Pensavo ai loro fratelli rinchiusi nei delfinari, anche lì sull'isola e alla cecità di chi preferisce vedere creature prigioniere esibirsi in stupidi e ripetitivi giochi che li portano all'alienazione, anziché incontrarli nella loro libertà e fierezza.
Quanto amore per questi Esseri, quanto ho ricevuto da loro!
Ci siamo poi diretti vicino alla costa dove chi voleva poteva fare il bagno. Non sapevo e non avevo il costume ma l'ho fatto ugualmente, in mutande e camicia, vincendo la timidezza del mostrare le mie gambe cicciose. Il richiamo era troppo forte.
Fare il bagno a pochi metri dai Giganti di roccia, osservare i colori, le forme, nell'Oceano Atlantico, il giorno del mio compleanno.... non lo dimenticherò mai.
continua....
E ogni volta vengo smentita, ogni volta accade che la forza di quello che viviamo si manifesta con una bellezza da togliere il fiato.
Questo è stato il viaggio nel blu, nel blu più profondo, di cielo e di acqua, nel cuore di Michael, nel mio cuore.
Come sempre non trovo le parole, non so da dove iniziare e allora comincio dal luogo che ho amato subito, prima ancora di vederlo dal vivo.
Los Gigantes, sull'isola di Tenerife. Giganti di roccia che si tuffano nel blu dell'oceano, vertiginosi, lasciano senza fiato tanto sono maestosi. Ultimi baluardi di Atlantide? Forse. Per me lo sono, ho sentito la mia antica terra, una delle terre più amate in cui ho vissuto.
Il giorno del mio compleanno eravamolì, a guardare e sentire la loro forza, a riempirci del blu del mio amato oceano atlantico.
Ci siamo imbarcati sul Nashira 1 perché volevo incontrare le balene pilota e i delfini. Volevo incontrarli proprio in quel giorno.
Già navigare su quelle acque così' limpide è stato un regalo grandissimo. La barca non era molto grande ma confortevole, l'equipaggio gentile.
Il rumore della scia era gioioso e il vento mi muoveva i capelli che uscivano dall'improvvisato turbante che mi riparava dal sole cocente.
Mezz'ora di navigazione sotto l'occhio attento del “cercatore di balene” issato a prua sulla delfiniera, quando ecco il primo avvistamento!
Le balene pilota non sono grandissime ma sono possenti e morbide, nel loro incedere lento e fluido.
La grande pinna nera in lontananza mi ha dato una grande emozione.
Sette splendidi Esseri erano intorno a noi, liberi nell'Oceano. Una dormiva e si dondolava pigramente. Le altre procedevano a coppie, perfettamente sincronizzate nel loro emergere per respirare.
Una grandissima emozione, il cuore mi tremava e le lacrime di gratitudine scendevano piano piano.
Ci siamo fermati molto tempo a guardarle e loro tranquille, abituate agli sguardi, alle barche intorno a loro. Si avvicinano con i motori al minimo, quasi silenziosi per non disturbare queste creature.
Abbiamo preso lo sfiato dritto in faccia, soprattutto Prema, mentre fotografava, troppo bello!
Poi siamo ripartiti per continuare il viaggio alla ricerca dei gruppi di delfini che da anni vivono in quella zona.
Eccoli, eccoli!!! Giocosi, lucidi, argentei. Giocavano con la barca, passavano vicinissimi e poi sotto alla stessa velocità nostra, come a guidarla in quel tratto di blu.
Quanta bellezza! Pensavo ai loro fratelli rinchiusi nei delfinari, anche lì sull'isola e alla cecità di chi preferisce vedere creature prigioniere esibirsi in stupidi e ripetitivi giochi che li portano all'alienazione, anziché incontrarli nella loro libertà e fierezza.
Quanto amore per questi Esseri, quanto ho ricevuto da loro!
Ci siamo poi diretti vicino alla costa dove chi voleva poteva fare il bagno. Non sapevo e non avevo il costume ma l'ho fatto ugualmente, in mutande e camicia, vincendo la timidezza del mostrare le mie gambe cicciose. Il richiamo era troppo forte.
Fare il bagno a pochi metri dai Giganti di roccia, osservare i colori, le forme, nell'Oceano Atlantico, il giorno del mio compleanno.... non lo dimenticherò mai.
continua....