la magia e la spiritualità dei cromlech e del drago antico
Inviato: 06/03/2012, 23:31
Il Potere del cerchio
Una antica leggenda druidica riporta la magia e la spiritualità dei cromlech
All'inizio, quando le immense foreste coprivano tutta la terra, il drago antico aveva iniziato a danzarvi dentro creando le prime radure. Da dentro di esse si poteva guardare al cielo e a tutte le stelle che conteneva.
I suoi passi piegavano gli arbusti senza spezzarli dando forma alle radure come quella di un cerchio perfetto.
Il drago danzava stando al centro, ardente come il fuoco da cui era uscito. Danzando indicava le quattro direzioni che nascevano dal centro e che sacralizzavano la sua natura. Indicava quella da cui proveniva, quella in cui trovava la sua forza, quella che mostrava il suo dominio e quella dove iniziava l'infinito in cui poteva rispecchiare la sua immagine segreta.
Quando il nostro mondo ospitò gli antichi Dei essi accolsero i Progenitori nelle radure che il drago antico aveva disegnato dentro le immense foreste e al centro accesero il loro fuoco.
Fu qui che gli Iniziatori donarono la loro conoscenza ai Progenitori.
Fu qui che questi a loro volta crearono l'umanità e la resero libera.
Quando i Progenitori lasciarono il nostro mondo si volle ricordare la storia che era stata vissuta negli antichi tempi. Gli sciamani che avevano la conoscenza degli alberi delle foreste invitarono così a costruire i grandi cerchi che potessero dare testimonianza del dono ricevuto e delle grandi gesta vissute dagli Iniziatori e dai Progenitori.
Costruirono i cerchi dove il richiamo della Madre li invitava a sceglierli perché potessero contenere tutte le genti dei loro popoli quando giungeva il tempo prescelto di trovarsi.
Poi venne deciso di edificarli con le pietre al fine che non dovessero andare distrutti.
Gli sciamani, conoscitori dell'albero, indicarono che venissero raccolte le pietre nel numero corrispondente a quante volte veniva diviso il tempo da un sorgere all'altro del sole. Quindi le fecero erigere in modo che stessero in piedi per ricordare uomini posti in cerchio a guardare il centro, che non si vedeva ma che pur esisteva.
Ogni cerchio di pietre divenne così lo specchio del Cielo e della Terra dove si potevano leggere i percorsi delle stelle per dare inizio alle semine e ai raccolti e si potevano stabilire le shuda da celebrare lungo il percorso del Sole di ogni anno.
I cerchi trattenevano il Potere della Madre e del cielo che veniva evocato ogni volta e, come le prime radure disegnate dal drago antico, ciascuno di loro apriva una Porta sui Mondi.
Ogni cerchio non fu più solo pietra ma divenne parte del corpo della Madre che si univa al cielo.
Sul centro di ogni cerchio si raccoglieva il Potere creatore di tutte le cose e lì transitava il tronco dell'albero dei mondi che unisce le profondità nascoste della Terra alla luminosità del Cielo.
Ogni volta che gli sciamani volevano evocare il loro Potere che nasceva dal legame con l'antica Madre e l'eterno Cielo che l'aveva fecondata, ridisegnavano il cerchio e poi si ponevano sul suo centro.
Dal centro si rivolgevano a Nord per onorare gli Antichi che erano giunti dalla Grande Notte, per ricordare il loro Dono e per vitalizzare il Potere da donare a se stessi e a quanti erano nel cerchio.
Poi si rivolgevano ad Est per onorare la natura segreta del Sole che esce vittorioso sulla notte per dominare sul giorno, ricordando la luce della conoscenza che può governare sulle vicende del mondo.
Si rivolgevano a Sud per onorare la Terra avuta in dono dai Progenitori e rinnovare la forza necessaria per mantenerla fertile e sostenersi contro ogni nemico e pericolo.
Si rivolgevano infine a Ovest per onorare il Mistero che accompagna gli esseri viventi e che dà completamento e benessere alla loro esistenza. Per ricordare l'amore, la pace e la fratellanza che tutti possono condividere.
Così furono costruiti i grandi cerchi di pietra e con queste intenzioni vennero usati da tutte le generazioni che comparvero nel tempo.
Da “Il Cuore Antico dei Nativi Europei”, Keltia Editrice
Una antica leggenda druidica riporta la magia e la spiritualità dei cromlech
All'inizio, quando le immense foreste coprivano tutta la terra, il drago antico aveva iniziato a danzarvi dentro creando le prime radure. Da dentro di esse si poteva guardare al cielo e a tutte le stelle che conteneva.
I suoi passi piegavano gli arbusti senza spezzarli dando forma alle radure come quella di un cerchio perfetto.
Il drago danzava stando al centro, ardente come il fuoco da cui era uscito. Danzando indicava le quattro direzioni che nascevano dal centro e che sacralizzavano la sua natura. Indicava quella da cui proveniva, quella in cui trovava la sua forza, quella che mostrava il suo dominio e quella dove iniziava l'infinito in cui poteva rispecchiare la sua immagine segreta.
Quando il nostro mondo ospitò gli antichi Dei essi accolsero i Progenitori nelle radure che il drago antico aveva disegnato dentro le immense foreste e al centro accesero il loro fuoco.
Fu qui che gli Iniziatori donarono la loro conoscenza ai Progenitori.
Fu qui che questi a loro volta crearono l'umanità e la resero libera.
Quando i Progenitori lasciarono il nostro mondo si volle ricordare la storia che era stata vissuta negli antichi tempi. Gli sciamani che avevano la conoscenza degli alberi delle foreste invitarono così a costruire i grandi cerchi che potessero dare testimonianza del dono ricevuto e delle grandi gesta vissute dagli Iniziatori e dai Progenitori.
Costruirono i cerchi dove il richiamo della Madre li invitava a sceglierli perché potessero contenere tutte le genti dei loro popoli quando giungeva il tempo prescelto di trovarsi.
Poi venne deciso di edificarli con le pietre al fine che non dovessero andare distrutti.
Gli sciamani, conoscitori dell'albero, indicarono che venissero raccolte le pietre nel numero corrispondente a quante volte veniva diviso il tempo da un sorgere all'altro del sole. Quindi le fecero erigere in modo che stessero in piedi per ricordare uomini posti in cerchio a guardare il centro, che non si vedeva ma che pur esisteva.
Ogni cerchio di pietre divenne così lo specchio del Cielo e della Terra dove si potevano leggere i percorsi delle stelle per dare inizio alle semine e ai raccolti e si potevano stabilire le shuda da celebrare lungo il percorso del Sole di ogni anno.
I cerchi trattenevano il Potere della Madre e del cielo che veniva evocato ogni volta e, come le prime radure disegnate dal drago antico, ciascuno di loro apriva una Porta sui Mondi.
Ogni cerchio non fu più solo pietra ma divenne parte del corpo della Madre che si univa al cielo.
Sul centro di ogni cerchio si raccoglieva il Potere creatore di tutte le cose e lì transitava il tronco dell'albero dei mondi che unisce le profondità nascoste della Terra alla luminosità del Cielo.
Ogni volta che gli sciamani volevano evocare il loro Potere che nasceva dal legame con l'antica Madre e l'eterno Cielo che l'aveva fecondata, ridisegnavano il cerchio e poi si ponevano sul suo centro.
Dal centro si rivolgevano a Nord per onorare gli Antichi che erano giunti dalla Grande Notte, per ricordare il loro Dono e per vitalizzare il Potere da donare a se stessi e a quanti erano nel cerchio.
Poi si rivolgevano ad Est per onorare la natura segreta del Sole che esce vittorioso sulla notte per dominare sul giorno, ricordando la luce della conoscenza che può governare sulle vicende del mondo.
Si rivolgevano a Sud per onorare la Terra avuta in dono dai Progenitori e rinnovare la forza necessaria per mantenerla fertile e sostenersi contro ogni nemico e pericolo.
Si rivolgevano infine a Ovest per onorare il Mistero che accompagna gli esseri viventi e che dà completamento e benessere alla loro esistenza. Per ricordare l'amore, la pace e la fratellanza che tutti possono condividere.
Così furono costruiti i grandi cerchi di pietra e con queste intenzioni vennero usati da tutte le generazioni che comparvero nel tempo.
Da “Il Cuore Antico dei Nativi Europei”, Keltia Editrice
tratto da shan-newspaper