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I luoghi di Mikael - Cagnano Varano

Inviato: 07/09/2008, 16:15
da shanti
Nel Gargano c’è un altro luogo dedicato all’Arcangelo Michele.

Si trova nei pressi di Cagnano Varano, un paese sito sull’omonima laguna.
Dal Medioevo il culto di San Michele è molto sentito. Tutto il paese lo invoca e si fanno processioni in cui i bambini sono vestiti da Arcangelo con tanto di spade.

A circa settanta metri sul livello del mare, a quattro km dal paese, si trova la grotta dedicata a San Michele. In questa grotta l’Arcangelo apparve ancora prima che a Monte Sant’Angelo.
E’ molto interessante dal punto di vista naturalistico, storico e religioso.

Non è facile trovarla, le indicazioni sono poche. Pare quasi che i Cagnanesi vogliano tenere per sé quel luogo, proteggendolo da turisti e pullman carichi di pellegrini.
Ma, chi ha la fortuna di giungervi, trova un luogo speciale.




Il piccolo ingresso è sormontato da una nicchia, e la statua di Michele ti dà il benvenuto.
Percorso il vialetto ricco di verdi oleandri, si entra nella grotta delimitata da un bianco muro su cui spiccano rami di fico d’india. Un cancello di ferro è aperto per lasciare entrare i visitatori
La grotta è molto simile a quella di Monte Sant’Angelo, solo un po’ più piccola.

Ma la sensazione è completamente diversa. Qui c’è silenzio, puoi sentire l’energia del luogo, il respiro della roccia, il profumo dell’acqua. Abbiamo avuto la fortuna di essere dentro da soli, nel silenzio, alla luce delle candele, nella penombra.
Se a Monte Sant’angelo senti la potenza di Michele, qui sei avvolto dal suo abbraccio.

Il pavimento è antico, solcato da incisioni di mani e piedi, lasciate dai fedeli prima di partire per la guerra o al ritorno di un’impresa difficile. In alcuni punti emergono stalagmiti e dal soffitto scendono stalattiti. Tutto è quasi irreale, antico, profondo.



Le pareti e la volta sembrano decorate da affreschi regalati dal fenomeno del carsismo. A sinistra della porta d’ingresso si trovano una piccola sacrestia e un’acquasantieraa pila su base ottagonale. All’interno della sacrestia, sulla facciata di un vecchio altare intonacato di bianco è effigiato un tozzo rettile. Tale presenza lascia supporre la frequentazione della grotta da popolazioni che praticavano il culto longobardo, che non mancavano nella zona. Sempre più avanti sulla parete sinistra è un’altra interessante congregazione calcarea raffigurante l’ala di San Michele.
Sull’altare principale c’è la copia della statua della grotta di Monte Sant’Angelo.

Qui è tutto più semplice. Più umile, non ci sono sovrastrutture o grandi chiese.
C’è un custode, un uomo dal sapore antico che parla pugliese stretto. Suo padre e suo nonno prima di lui erano già custodi di questo luogo sacro.

Dalle sue poche parole, poco comprensibili per una piemontese come me, traspare un grande amore per questo luogo.

Dietro l’altare, c’è una polla di acqua talmente limpida che pare invisibile. La gente del luogo la descrive come un’acqua miracolosa per i problemi della vista.
E’ un’acqua di guarigione e qui è salvaguardata e amata come cosa sacra.. C’è un recinto con un piccolo cancello. Sapevo dell’acqua e mi sono portata una bottiglia.

Sfoderando la mia famosa “faccia di tolla”, chiedo al custode se è possibile raccogliere dell’acqua.
Ricevo in cambio un grande sorriso, la chiave del cancello e una brocca per riempire la bottiglia.

Grazie piccolo dolce uomo, che vivi sempre a contatto con l’energia di Michael!
Grazie a questo luogo, dove la roccia racconta, dove la terra si fonde col cielo.

Quando siamo usciti pioveva ma, nel nostro cuore c’era il sole.

Shanti