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Ciao a tutti!
Stavo leggendo l'ultimo libro di Fabio Volo e mi sono imbattuto in un passaggio, in un dialogo tra amiche, che mi ha colpito e ho provato l'irrefrenabile impulso di condividerlo con voi. Non so perché ma non ho nemmeno voglia di chiedermelo. Semplicemente, lo faccio.
Buonanotte a tutte voi, anime bellissime! Buonanotte in questa mia notte amanuense eheheh...



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"... A te piace rinunciare, ti piace sacrificarti. Lo sai anche tu."
"Ancora con questa storia?"
Da anni Carla sosteneva che io usassi la rinuncia come credito. Secondo lei, io mi sacrificavo per qualcuno perché l'altra persona si sentisse in debito con me.
"Fossi in te, a questo punto della vita mi butterei. Mi concederei il lusso di provare. Hai sempre fatto quello che tutti ritenevano fosse giusto. Concediti un errore: lo spazio di un errore è uno spazio di crescita."
"Che tipo che sei... Ma se so già che è un errore, perché lo dovrei fare?"
"L'errore in sé conta poco, conta come diventiamo dopo quell'errore, come incide su di noi, come ci rende. Magari ti migliora. Chi può dirlo? Dài, Elena, per una volta nella vita fai una cosa anche se non ha senso."
"A cosa mi può servire fare una cosa che so già che non ha senso?"
"Non è che nella vita si fanno le cose solo se servono a qualcosa. E' un gioco... ma tu quando giocavi da bambina avevi bisogno di sapere a cosa serviva?"
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"... ho provato l'irrefrenabile impulso di condividerlo con voi. Non so perché ma non ho nemmeno voglia di chiedermelo. Semplicemente, lo faccio."

Così come io sto provando l'irrefrenabile gusto di risponderti.....Spezzare gli stereotipi, è un gioco, una cosa "senza senso", messo tra virgolette per citare il testo, ma che ha un grandissimo significato perché permette di rompere un circolo vizioso e di guardare finalmente il mondo da un altro punto di vista. Finalmente liberi dal senso del dovere, dal non è opportuno, ma chissà cosa dice la gente e da altre amenità di questo tipo...in poche parole liberi dal...

"Concediti un errore"... strano chiamare errore qualcosa come buttarsi nel nuovo, concedersi il lusso di provare esperienze fuori dagli schemi, uscire dalle gabbie.
Mi piace il concetto, giustissimo, meno mi piace usare in un concetto così liberatorio la parola errore. Le parole hanno potere e si imprimono. Gioco, nuova esperienza, libertà, questo è il senso. Accoppiare tutto questo al concetto di errore mi fa pensare comunque a un vecchio schema. Pensiero domenicale vagante, probabilmente senza senso. Ciaooo

Hai ragione, cara sister. La penso come te.
"Errore" era un termine dentro un contesto nel quale una delle due protagoniste del dialogo aveva esordito che ascoltare il cuore, in quel "suo" momento, pensava fosse un "errore". Aveva un matrimonio pur se infelice da portare convenzionalmente avanti.
Con il discernimento e la consapevolezza poi apprenderà lei stessa che nulla può essere un errore ma tutto è esperienza, è gioco...
Come l'amica, in un linguaggio che in quel momento lei poteva capire, aveva cercato di farle comprendere.
Un abbraccioneeee! Ciaooooooo!!!

Immaginavo che fosse una cosa legata al contesto, ciao Ollie. Un bacione