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Civiltà oltre il cielo - Gli Iargani

Inviato: 21/02/2012, 18:49
da Nicholas
DA FIGLI DELLE PLEIADI

Si narra di un pianeta lontano, sperduto nelle profondità dello
spazio siderale, dove imperversano fortissimi venti e terremoti
violentissimi, popolato da Esseri molto evoluti che hanno scelto di
creare una società stabile fondata sulla giustizia, la libertà e
l'efficienza. Il suo nome è Iarga. Sotto un cielo rosa scuro si
distendono immensi oceani dall'acqua verde ed impetuosa, solcati da
lunghi ponti galleggianti che si perdono in un orizzonte nebbioso e
sconfinato. Montagne dai pendii scoscesi, ripide cascate e laghi
rosso-bruni si alternano a folti boschi, fiumi e vaste terre
pianeggianti. Su strade ferrate di un arancio intenso, a tre piani
sovrapposti con corsie multiple, sfrecciano ad una velocità e con
un'intensità di traffico impressionante treni a forma di torpedine
che, programmati elettronicamente, fluttuano lungo campi magnetici
senza alcun attrito e rumore. Ai nostri occhi gli abitanti di Iarga
possono apparire come creature dall'aspetto strano e bizzarro, ma la
loro configurazione fisica è la diretta conseguenza di particolari
condizioni climatiche e di una forza gravitazionale maggiore di
quella terrestre. Sono caratterizzati da una corporatura massiccia,
gambe corte e muscolose, braccia robuste e lunghe quasi fino alle
ginocchia. Hanno orecchie aguzze, la fronte divisa da un solco
centrale e le sopracciglia molto pronunciate e spioventi. I
lineamenti del viso sembrano quasi animaleschi, ma i loro occhi
esprimono profondo amore ed una grande saggezza d'animo.

E' incredibile pensare come su questo lontano pianeta vi siano circa
trecento miliardi di uomini senza che questo provochi alcun problema
di sovrappopolazione, di inquinamento o di disordine. Iarga è un
mondo stabile in perfetto equilibrio, dove costante è la
preoccupazione di salvaguardare il futuro delle nuove generazioni.
Ogni mezzo è impiegato al massimo delle sue potenzialità. Le zone
agricole, grazie all'uso di tecniche e macchine robotiche molto
avanzate, sono capaci di produrre la massima quantità di alimenti. La
rete stradale e le case sono strutturate in modo da occupare la
minima superficie possibile, affinché vi sia tutto lo spazio
necessario per i boschi e l'agricoltura. I moduli abitativi sono
costituiti da giganteschi edifici cilindrici di vetro, alti più di
100 metri e con un diametro di circa 300, in grado di ospitare
diecimila individui. I cilindri hanno una struttura robusta che
resiste ai violentissimi terremoti che scuotono frequentemente il
pianeta e sono muniti di un vasto giardino interno con piante e fiori
di tipo tropicale, laghetti, campi sportivi e verdi prati muschiosi.
Ogni edificio è un villaggio completo, con scuole, ospedali, officine
di riparazione, ambienti di produzione merci, in grado di generare
autonomamente energia elettrica, di far fronte al fabbisogno idrico e
di trattare i rifiuti in modo del tutto indipendente. Per svolgere la
propria attività professionale nessuno deve allontanarsi dalla sua
abitazione. Si cerca di ottenere il meglio portando il lavoro verso
l'uomo anziché l'uomo verso il lavoro. Vengono evitati inutili
spostamenti e non esistono i nostri fastidiosi ingorghi stradali
delle ore di punta, che sono solo un inefficiente sciupio di tempo,
di energie e di mezzi.

Su Iarga vi è un alto senso della giustizia. Tutti gli uomini sono
liberi e godono degli stessi diritti. Non vi è povertà o ricchezza,
nessun nazionalismo o differenza di razza o colore, nessuna
discriminazione. Non esiste una classe dirigente ed una subalterna o
differenza di valore tra gli individui. Vige un governo mondiale
formato da un gruppo di quattro saggi che curano gli interessi ed il
benessere dell'intera collettività. Sono gli abitanti in assoluta
libertà a scegliere, tramite appositi referendum, gli indirizzi di
governo da seguire. Non esiste denaro o proprietà privata, ma un
sistema economico cosmico universale, con l'unico scopo di liberare
da qualsiasi esigenza materiale l'uomo. Ognuno ha diritto a ricevere,
in quantità uguale agli altri, quel tanto che sia sufficiente a
renderlo disinteressato nei confronti dei beni materiali. La
produzione totale di beni e servizi è nelle mani di alcune
organizzazioni gigantesche, i trust, diffusi sull'intero pianeta. Vi
sono trust primari, che mediante canali di distribuzione propri
entrano direttamente in contatto con il consumatore senza alcun
intermediario, e trust secondari addetti alla pianificazione. Tutti i
beni sono in ogni momento di proprietà del trust che li ha
distribuiti ed ogni cittadino esercita su di essi il diritto d'uso.
Il trust garantisce il mantenimento, le riparazioni ed una durata
determinata del bene che ha prodotto, assumendone anche il rischio
della perdita o distruzione. Per questo motivo, quindi, seguendo la
logica dell'efficienza ogni bene di consumo è di ottima qualità. A
Iarga nulla è pagato, ma solo registrato. Ogni cilindro di abitazione
è dotato di un centro di calcolo, in cui viene registrato ciò che
ogni abitante consuma e si controlla che non sia più di quanto
ragionevolmente gli spetti per necessità.

Tutti gli uomini di Iarga si amano l'un l'altro con grande
naturalezza, non apprezzano la solitudine, ma provano immensa gioia
nello stare insieme, si salutano con molto affetto, con abbracci ed
effusioni. Nessun uomo sta accanto ad una donna senza tenerla
teneramente tra le proprie braccia, circondandola di dolci carezze.
Fin dalla più tenera età i bambini vengono educati all'altruismo, al
rispetto reciproco, all'amicizia ed all'amore, all'interno di gruppi
familiari numerosi ed aperti a continui contatti con persone sempre
nuove e diverse per abitudini ed opinioni.

La vita su Iarga è un'avventura meravigliosa in cui donarsi
reciprocamente in piena libertà, con entusiasmo condividere tra
fratelli le proprie emozioni, partecipare alle gioie e sofferenze del
prossimo.


Una cosa interessante di tutto questo è che il libro da cui è tratta questa descrizione, il libro Ho incontrato gli extraterrestri dell'olandese Stefan Denaerde, anni 60, è ritenuto attendibile da molti esperti.
Denaerde parla di una società così avanzata e innovativa dal punto di vista non solo tecnologico ma spirituale e morale, che le possibilità sono che sia un grande filosofo (ma lui faceva di lavoro l'imprenditore...) o che in effetti il suo racconto sia vero.
Nel libro è inoltre rappresentato in un disegno un treno a levitazione magnetica, che come ben saprete era più che sconosciuto negli anni 60.