La Fo'cara
Inviato: 16/01/2012, 20:26
un evento della mia terra mistica
”come il faro dell’inverno salentino con la sua capacita’ di aggregare e di essere il ‘fuoco’ buono della Puglia, messaggero di pace e ispirato a valori positivi e al dialogo”.

Torna, come ogni anno, nelle giornate clou del 16, 17 e 18 gennaio quello che e’ considerato il piu’ grande falo’ dell’Europa e del bacino del Mediterraneo. Ma anche nel resto del mondo non ci sono altre manifestazioni, almeno di quelle conosciute, che possono competere per maestosita’ con l’evento salentino.
La grande catasta a forma di torta, frutto della sapienza contadina, sara’ alta come sempre dai 23 ai 25 metri (questo dipende anche dall’umidita’ e da eventuali piogge che inevitabilmente ne abbassano la cima) per un diametro di 20.
Sono circa 60-70 mila le fascine intrecciate (ogni fascina puo’ essere composta da 200 tralci di vite detti ‘sarmenti’).
I tralci vengono potati dai contadini nei vicini feudi del Negroamaro, e raccolti dagli uomini del Comitato Feste patronali e dai volontari (circa un centinaio in tutto) gia’ da due mesi prima.
L’accatastamento, iniziato, come da tradizione, oltre un mese prima, quindi intorno all’8 dicembre, viene portato avanti senza ausili meccanici ma con la sola forza delle braccia fino alla sera della vigilia, il 16 gennaio quando viene acceso il fuoco che continua ad ardere anche nei giorni successivi. Si tratta di un rito dalle venature pagane ma tutta la festa presenta connotati di devozione religiosa molto intensi.
La Fo’cara e’, infatti, solo uno dei momenti della festa che celebra Sant’Antonio Abate, patrono della citta’ di Novoli, protettore del fuoco e degli animali domestici, da cortile e da stalla, conosciuto anche come ‘santo del porcello’ perche’ nell’iconografia era rappresentato accanto a un maiale e con una campanella in mano.

fontehttp://www.meteoweb.eu/2012/01/nel-salento-la-festa-della-focara-di-novoli-faro-dellinverno-mediterraneo/109173/
”come il faro dell’inverno salentino con la sua capacita’ di aggregare e di essere il ‘fuoco’ buono della Puglia, messaggero di pace e ispirato a valori positivi e al dialogo”.

Torna, come ogni anno, nelle giornate clou del 16, 17 e 18 gennaio quello che e’ considerato il piu’ grande falo’ dell’Europa e del bacino del Mediterraneo. Ma anche nel resto del mondo non ci sono altre manifestazioni, almeno di quelle conosciute, che possono competere per maestosita’ con l’evento salentino.
La grande catasta a forma di torta, frutto della sapienza contadina, sara’ alta come sempre dai 23 ai 25 metri (questo dipende anche dall’umidita’ e da eventuali piogge che inevitabilmente ne abbassano la cima) per un diametro di 20.
Sono circa 60-70 mila le fascine intrecciate (ogni fascina puo’ essere composta da 200 tralci di vite detti ‘sarmenti’).
I tralci vengono potati dai contadini nei vicini feudi del Negroamaro, e raccolti dagli uomini del Comitato Feste patronali e dai volontari (circa un centinaio in tutto) gia’ da due mesi prima.
L’accatastamento, iniziato, come da tradizione, oltre un mese prima, quindi intorno all’8 dicembre, viene portato avanti senza ausili meccanici ma con la sola forza delle braccia fino alla sera della vigilia, il 16 gennaio quando viene acceso il fuoco che continua ad ardere anche nei giorni successivi. Si tratta di un rito dalle venature pagane ma tutta la festa presenta connotati di devozione religiosa molto intensi.
La Fo’cara e’, infatti, solo uno dei momenti della festa che celebra Sant’Antonio Abate, patrono della citta’ di Novoli, protettore del fuoco e degli animali domestici, da cortile e da stalla, conosciuto anche come ‘santo del porcello’ perche’ nell’iconografia era rappresentato accanto a un maiale e con una campanella in mano.

fontehttp://www.meteoweb.eu/2012/01/nel-salento-la-festa-della-focara-di-novoli-faro-dellinverno-mediterraneo/109173/