IL CORNO DEL DRAGO SCOMPARSO NELLE VALLI DELLE ALPI
Inviato: 12/05/2009, 16:32
NELLA VAL DI TOGNO, IL CORNO DEL DRAGO SCOMPARSO(WEBALICE.IT)
I draghi, da tempo
immemorabile hanno lasciato i cieli delle valli alpine. Dove si
nascondono? Ormai solo i nomi, forse, ne custodiscono le ultime labili
tracce, se è vero quel che ipotizza Remo Bracchi, quando scrive, a
proposito dell'alpe Mara, a monte di Montagna in Valtellina, che il
toponimo "nasconde forse la raffigurazione di un drago primordiale" (da
"Inventario dei Topinimi Valtellinesi e Valchiavennaschi - Montagna"):
esso deriverebbe, infatti, dalla radice prelatina "mara", che ha
generato nomi di diversi insetti
con
caratteristiche demoniache, e che si trova anche in voci europee che
significano "incubo" ("nightmare", in inglese, "cauchmare", in
francese, "mara" nell'alto tedesco).
Se così è, allora la Corna
Mara (o Corno di Mara - còrna màra -), la cima che, con i suoi 2807
metri, sovrasta l'alpe, non sarebbe altro che il gigantesco residuo
fossile di un antichissimo drago di dimensioni colossali. O forse è il
corno di un drago enorme che dorme il suo secolare sonno nelle viscere
della terra. E' suggestivo pensarlo, tanto quanto è suggestiva la forma
del monte, che presenta, visto dall'alpe, due singolati corni secondari
a destra della sua cima. Del resto, sarà un caso che la chiesa
parrocchiale di Montagna, eretta a debita distanza dalle presunte
spoglie del drago, sia stata dedicata a quel San Giorgio la cui
immagine è per sempre legata alla battaglia vittoriosa proprio con un
drago, simbolo del male?
QUANDO NON NE POTETE PIU'
DITEMELO, TANTO NON CI SENTO DA QUELL'ORECCHIO................................................. 
I draghi, da tempo
immemorabile hanno lasciato i cieli delle valli alpine. Dove si
nascondono? Ormai solo i nomi, forse, ne custodiscono le ultime labili
tracce, se è vero quel che ipotizza Remo Bracchi, quando scrive, a
proposito dell'alpe Mara, a monte di Montagna in Valtellina, che il
toponimo "nasconde forse la raffigurazione di un drago primordiale" (da
"Inventario dei Topinimi Valtellinesi e Valchiavennaschi - Montagna"):
esso deriverebbe, infatti, dalla radice prelatina "mara", che ha
generato nomi di diversi insetti

caratteristiche demoniache, e che si trova anche in voci europee che
significano "incubo" ("nightmare", in inglese, "cauchmare", in
francese, "mara" nell'alto tedesco).
Se così è, allora la Corna
Mara (o Corno di Mara - còrna màra -), la cima che, con i suoi 2807
metri, sovrasta l'alpe, non sarebbe altro che il gigantesco residuo
fossile di un antichissimo drago di dimensioni colossali. O forse è il
corno di un drago enorme che dorme il suo secolare sonno nelle viscere
della terra. E' suggestivo pensarlo, tanto quanto è suggestiva la forma
del monte, che presenta, visto dall'alpe, due singolati corni secondari
a destra della sua cima. Del resto, sarà un caso che la chiesa
parrocchiale di Montagna, eretta a debita distanza dalle presunte
spoglie del drago, sia stata dedicata a quel San Giorgio la cui
immagine è per sempre legata alla battaglia vittoriosa proprio con un
drago, simbolo del male?
QUANDO NON NE POTETE PIU'




