DA L'ERA DELLA COLOMBA meurois-givaudan

[Ospite]

inserisco una pagina che ritengo meravigliosa..

MENTRE ATTRAVERSAVAMO LA STRADA DEI VASAI,IL MAESTRO VENNE APOSTROFATO DA UN'UOMO CORPULENTO,COL VISO ROSSO,CHE STAVA DIETRO AD UN BANCO DI BROCCHE E SCODELLE.
LA GIORNATA ERA APPENA INIZIATA,MA DALL'ODORE CHE ACCOMPAGNAVA LE SUE PAROLE SI CAPIVA FACILMENTE CHE L'UOMO AVEVA GIà ABUSATO DI QUEL VINELLO ACIDULO,REPERIBILE IN UN'ANGOLO DELLA PIAZZA VICINO AI FICHI.
"EHI RABBI-FECE IN TONO UN po' PROVOCATORIO-CI VAI DI NUOVO..Lì CI DEVE ESSERE QUALCOSA CHE TI PIACE DI PIù DELLE MIE BROCCHE..EPPURE SONO BELLE,NO?..PERò CI DOVRESTI ANDARE DA SOLO,RABBI!perché CONTINUI A PORTARCI TUTTA QUESTA GENTE?"
QUANDO UDì QUELLE PAROLE IL MAESTRO TORNò SUI SUOI PASSI E FISSò L'UOMO DIRITTO NEGLI OCCHI,ABOZZANDO UN SORRISO PARTICOLARE,DOLCE.
"E perché NON MI INVITI A CASA TUA,VASAIO?BERREI VOLENTIERI UN po' DEL TUO VINO,SEDUTO ACCANTO A Tè..E TU POTRESTI PARLARMI DI Tè..NON HO DIMENTICATO CHE TUA MOGLIE è MORTA DI PARTO L'ANNO SCORSO"
INTERDETTO L'UOMO SI ASCIUGò CON IL RISVOLTO DELLA MANICA IL SUDORE CHE GLI IMPERLAVA LA FRONTE.
"..COME FAI TU A SAPERLO,RABBI?..NEANCHE MI CONOSCI,NON MI HAI MAI GUARDATO!"
SONO ORMAI DUE ANNI CHE GIRO QUESTE STRADE,ISACCO...E TI,MI HAI GUARDATO?LO SAI ALMENO CHE FACCIAMO LO STESSO MESTIERE?"
"LO STESSO MESTIERE..?"
"DIAMO FORMA ALLA TERRA,ISACCO,TU,CON L'ABILITà DELLE TUE MANI;E IO CON LA MIA PAROLA.TU LO FAI PER METTERCI DENTRO UN po' DI VINO,DI LATTE,D'ACQUA E IO UN po' DI QUESTO.."
IL MAESTRO TESE ALLORA UNA MANO SOPRA QUELLE DEL VASAIO CHE SPONTANEAMENTE SI APRIRONO E VEDEMMO SCENDERGLI TRA LE DITA UNA SOSTANZA GRIGIASTRA,CRISTALLINA CHE APPARIVA APPICICOSA.
"SALE ISACCO..IO LO FACCIO PER METTERE UN po' DI SALE SULLA TERRA DEGLI UOMINI"
CON LE MANI PIENE,L'UOMO SI SEDETTE IN SILENZIO SUI GRADINI DI PIETRA DELLA SUA BOTTEGA.LO SGUARDO NON POTEVA ALLONTANARSI DAL DONO CHE GLI AVEVA FATTO IL MAESTRO,MENTRE I NOSTRI OCCHI SCINTILLAVANO DI MERAVIGLIA ALLA VISTA DI QUEL PRODIGIO..
POI DAL MOMENTO CHE NON VI ERANO STATI COMMENTI,RIPRENDEMMO IL CAMMINO AL SEGUITO DEL MAESTRO CHE GIà SI INOLTRAVA NEL VICOLO.IN BREVE GIUNGEMMO IN FONDO AL VILLAGGIO,E NON CONTENEVAMO PIù LE MANIFESTAZIONI DI GIUBILO:LE NOSTRE VOCI DOVETTERO GIUNGERE ALLA CASA DI MYRIAM,perché VEDEMMO SUBITO LA SUA VESTE SCURA PROFILARSI DIETRO IL MURETTO DI PIETRA.
IL MAESTRO SCELSE QUELL'ISTANTE PRECISO PER FARE DIETRO FRONT E RIVOLGERSI A NOI CON TONO FERMO:
"DI COSA GIOITE AMICI MIEI?DELLO SGUARDO PERSO DI QUELL'UOMO,O DI CIò CHE EGLI HA APPENA PROVATO?VI CHIEDO perché ISACCO SI è MESSO OGGI SULLA NOSTRA STRADA?PER QUEL PUGNO DI SALE CHE MIO PADRE GLI HA OFFERTO,O PER QUESTA DOMANDA CHE VI STO FACENDO?
IN VERITà COLUI CHE GIOISCE PER IL TURBAMENTO DELL'ALTRO,HA ANCORA IL TURBAMENTO IN Sè STESSO.PRIMA CHE IL GIORNO FINISCA MOLTI DI VOI AVRANNO ASSAGGIATO QUESTA SENZAZIONE..."

[drago-lontra blu]

DUNQUE, torno indietro, mi sono persa in mezzo ai banchi di fichi e al vinello, roba da matti.
Sto peggiorando.

[drago-lontra blu]

e no, dovrò ritornare su questo articolo amico mio.
Riesco soltanto a vedere il giovane Rabbi, e il profumo intenso dell'argilla dei vasi, il colore sulle mani e mille altre sfumature. Arrivo anche ai sandali dei piedi......

Mha....

[Ospite]

VAI COSì SORELLA BLù CHE VAI BEN