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Il bambino con il cervello d'oro

Inviato: 05/12/2011, 22:34
da mariposa azul
fiaba racconatta da Alice Miller nel suo libro "Il dramma del bambino dotato e
la ricerca del vero sè"

' Tratto da Le lettere dal mio mulino di Alphonse Daudet [...]


C'era una volta un bambino con un cervello d'oro. I genitori se ne
accorsero per caso, vedendo sgorgare oro, anziché sangue, una volta che
il bambino si era ferito alla testa. Presero dunque a sorvegliarlo con
gran cura e gli proibirono di stare con gli altri bambini, per paura che
lo derubassero.

Quando il ragazzo, divenuto grande, volle andarsene per
il mondo, la madre disse : "Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te,
anche a noi spetta un po' della tua ricchezza".

Il figlio allora
estrasse un pezzo d'oro dal suo cervello e lo donò alla madre. Ricco
com'era, visse nel lusso insieme ad un amico per un certo tempo.Ma una
notte l'amico lo derubò e scappò via. Allora l'uomo decise che non avrebbe più rivelato ad alcuno il proprio segreto; e, poichè le scorte si assottigliavano
a vista d'cchio, pensò i mettersi a lavorare. Un bel giorno s'innamorò di una graziosa fanciulla e ne fu
contraccambiato. Ma la fanciulla amava anche i bei vestiti che egli le
comprava in gran quantità. Dopo essersi sposati, vissero felici per due
anni, poi la fanciulla morì, e per i suoi funerali, che dovevano essere
grandiosi, l'uomo spese tutto ciò che gli restava. Un giorno mentre
debole, povero e triste si trascinava per la strada, vide in una vetrina
un paio di stivali, che sarebbero andati giusti alla moglie.
Dimenticando di essere vedovo (forse perché il suo cervello svuotato non
funzionava più), entrò nel negozio per comprarli. Ma in quel momento
crollò a terra ed il venditore lo vide giacere morto dinanzi a lui.


Il finale non è rassicurante, ma una storia così merita di essere meditata...Sto leggendo il libro della Alice Miller . Un libro molto scorrevole e facile da capire. Un vero aiuto per chi ha voglia di comprendere e sciogliere i propri nodi legati alla vita infantile e al rapport con i propri genitori. Questo racconto mi è parso molto significativo.