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Il Nocciolo delle Streghe

Inviato: 21/04/2010, 13:34
da drago-lontra blu
Tradizione Magica e
Simbologie

Per gli antichi Celti il Nocciolo era un albero sacro, protagonista di numerosi miti. Conosciuto anche come bile rathaBlack o "Albero Sacro del Rath" (il Rath è un luogo del Sidhe, l'Altromondo celtico), veniva apprezzato in ambito simbolico soprattutto per il suo frutto, la nocciola portatrice di Conoscenza.
Nelle “Avventure di Cormac” ( Echtra Cormaic i Tír Tairngire), si racconta di come re Cormac MacAirt trovò la fortezza di Manannan.
In essa vi erano quattro case e un pozzo (altre volte è una fonte) di acqua scintillante, il quale era circondato da nove Noccioli che crescevano attorno ad esso alti e rigogliosi, e nelle cui limpide acque
nuotavano indisturbati cinque salmoni. Essi si nutrivano esclusivamente delle nocciole che cadevano dagli alberi, assumendone così il potere spirituale, e lasciando i gusci a galleggiare nei cinque ruscelli che si
diramavano dal pozzo stesso. In seguito, Manannan spiegherà a Cormac che i cinque fiumi sono in realtà come i cinque sensi, attraverso i quali si ottiene la Conoscenza, irraggiungibile senza essersi prima
abbeverati alla fonte originaria. Qui troviamo alcuni degli elementi base della spiritualità celtica: l'acqua, i salmoni, i numeri nove e cinque e, appunto, i Noccioli. Ma vi sono numerosi altri racconti che parlano di sacri Noccioli, sempre in numero di nove (numero associato alla Dea), e legati a Pozzi connessi all'Altromondo e a salmoni che si cibano dei loro frutti contenenti la cosiddetta “Opera dei Saggi”. Le
nocciole, infatti, possedevano la capacità di donare la Saggezza dell'Altromondo e la Conoscenza di tutte le Arti a chi se ne cibava, come si racconta nel famoso mito di Finn McCool, il quale cucinò uno di
questi salmoni per un Druido che per anni aveva tentato di catturarne uno. Ma la sorte volle che la Conoscenza trasmessa dalle nocciole al salmone, passasse non a lui, bensì a Finn stesso che, scottatosi un dito dopo aver sfiorato la carne del pesce, se lo portò alla bocca, ricevendo in questo modo il dono della Saggezza profonda e dell'Ispirazione. L'effetto di questo gesto è potente quanto quello della goccia succhiata da Gwion dal Calderone dell'Ispirazione di Cerridwen.

E' interessante notare come questi magici alberi di Nocciolo, secondo la tradizione, avessero bisogno di ben nove anni perché la prima nocciola fosse abbastanza matura da potersi staccare e cadere a terra; di nuovo torna il numero nove, il "tre volte tre", denso di importanza spirituale ed esoterica.
Ma anche il legno del Nocciolo era considerato pregno di potere, e veniva utilizzato nell'accensione del fuoco sacro di Beltane. I Druidi formavano cataste di forma triangolare nelle quali aprivano sette "porte", tre a Nord e due a Est e a Ovest, ognuna associata ad una diversa qualità di albero, e ammucchiavano sopra questa struttura altra legna avente lo scopo di appiccare il fuoco.
Veniva anche da loro utilizzato come "supporto di ispirazione" per incidere, su di una tavoletta del suo legno, i caratteri Oghamici per i richiami mnemonici.
Nell'antica Irlanda gli araldi druidici erano soliti portare un bastone di Nocciolo come simbolo di autorità, mentre sembra che i Druidi lo utilizzassero come "bacchetta magica".
Un bastone biforcuto di legno di Nocciolo era utilizzato dai rabdomanti (in particolar modo dagli antichi
etruschi e dai cinesi) per trovare l'acqua, i minerali preziosi e i tesori, ma tornava utile anche per rintracciare ladri e criminali.
Così veniva descritta, secondo Cattabiani, la tecnica adoperata: si afferrava con una mano l'estremità di un ramoscello, senza fare troppa presa, tenendo il palmo rivolto verso l'alto. Con l'altra mano si teneva nello
stesso modo l'altra estremità, cercando di mantenere il bastone in posizione orizzontale. Avanzando lentamente, si iniziava a sondare il terreno in cerca di acqua, la presenza della quale avrebbe portato il
ramo di Nocciolo ad abbassarsi verso terra. Nelle campagne di Otranto del secolo scorso, similmente, vi era il detto che quando una strega era alla ricerca di un tesoro, adoperava un ramo di quest'albero per
recarsi nel luogo dove riteneva che fosse sepolto, e pazientemente attendeva il responso del suo bastone magico: se si piegava da un lato o verso il terreno, la presenza del tesoro era confermata.
Vi sono altri miti, che dimostrano quanto quest'albero fosse legato al mondo del divino. Uno di questi racconta che le coorti del Sidhe che si recavano in Broga la notte di Samhain, per i giochi tra Cletech e Sidhe, portassero con sé per sfamarsi soltanto una nocciola. Quando i figli di Derc circondarono i giovani del Sidhe, portando via la figlia di Elcmair, fu così intenso il rammarico che da allora il luogo fu chiamato
Cnoguba ovvero "Il Lamento della Nocciola".
Nella “History of Ireland” di Keating, troviamo citato un re di nome McColl (ovvero "figlio del nocciolo"), il quale fu uno dei primi tre sovrani d'Irlanda assieme ai suoi fratelli Mac Ceacht ("figlio dell'aratro") e Mac Greine ("figlio del sole"). Costoro celebrarono un Matrimonio Sacro con la Triplice Dea d'Irlanda: Eire, Fodhla e Banbha. Ad un primo sguardo, soprattutto per quanto riguarda il significato dei nomi dei re, parebbe che questo mito simboleggi il passaggio da una società matrilineare ad una patriarcale di probabili invasori, ma Graves ricorda, giustamente, che la divinità solare Greine era in realtà femminile, e che l'agricoltura e la saggezza erano da sempre sotto la protezione della Dea Madre; di fatto, è assai più probabile che gli invasori fossero anch'essi adoratori della Dea, e che si siano semplicemente limitati ad unire le loro credenze con quelle del territorio conquistato. Al di là di ciò, è ancora una volta palese
l'importanza simbolica e la sacralità del Nocciolo, tanto da renderlo partecipe alla storia d'Irlanda, nonché alle stesse Triadi irlandesi, dove si afferma che esso sia uno dei due soli alberi, assieme al Melo, il cui abbattimento immotivato esiga la pena di morte.
Nell'alfabeto Ogham associato alla punta delle dita, il Nocciolo corrisponde all'anulare. Era considerato
maestro dell'arte medica, e lo possiamo vedere nella leggenda inglese che segue, di probabile origine celtica, riguardante un uomo di nome Farqhar: a costui fu ordinato, dal proprio medico, di procurarsi una
bacchetta di Nocciolo e di recarsi con una bottiglia di fronte alla dimora di un Serpente Bianco, situata nei pressi di un Nocciolo. Qui, l'uomo avrebbe dovuto catturare il Serpente con l'aiuto della bottiglia, cucinarlo su di un fuoco alimentato dal legno di quello stesso albero, e cibarsi della sua carne. In questo modo, avrebbe assorbito in sè la Scienza Universale, e sarebbe divenuto un medico infallibile. Qui è ovviamente da sottolineare la presenza del Serpente, animale sacro e simbolo della Dea sin dai tempi della preistoria, e il colore bianco, che nella spiritualità celtica è connesso all'Altromondo ed ai suoi divini abitanti; è assai facile, infatti, trovare nelle fiabe più antiche, spesso detentrici di conoscenze perdute, l'apparizione di creature fatate vestite di bianco, o aventi pelo, in caso di animali, di questo colore. Un Serpente Bianco che trova la sua dimora presso un Nocciolo non può essere altro, quindi, che la testimonianza della sacralità del luogo, se non addirittura un'epifania divina Nella versione originale di Cenerentola, narrata dai fratelli Grimm, era un Nocciolo che fungeva da protettore (o forse sarebbe meglio dire "tutore") della fanciulla ridotta in miseria.
Per la precisione, un Nocciolo sulle cui verdi fronde dimorava un Uccellino Bianco, che esaudiva ogni desiderio formulato da Cenerentola.
Anche qui, come nella leggenda del Serpente Bianco, possiamo notare la presenza di un animale dal candido aspetto, una creatura fatata che cela in sé la presenza di una Dea, legata, o addirittura fusa, all'esistenza silenziosa ma potente dell'albero di nocciole. Realtà testimoniata, del resto, verso la fine del racconto, dove delle bianche colombe, animali da sempre sacri a numerose divinità femminili, smascherano più di una volta gli inganni delle sorellastre, conducendole infine verso la propria rovina. Appare, perciò, anche come un albero apportatore di giustizia, di equilibrio e armonia rinnovati. Nel poema bardico Cad
Goddeu, la "Battaglia degli Alberi", viene infatti definito giudice e arbitro.

La nocciola, come abbiamo detto, rappresentava la Saggezza e la Conoscenza, ma in verità possedeva anche le virtù della fecondità, dell'abbondanza, e della rigenerazione; inoltre, come tutti i frutti rinchiusi in un guscio duro, essa è simile all'uovo, e per questo ne può assumere le varie simbologie I Romani donavano piante di Nocciolo come augurio di prosperità e di pace, e nell'antico regime si regalavano dei canestri pieni di nocciole ai giovani sposi come amuleto di fecondità. I contadini russi del passato, invece, erano soliti portare nella bisaccia una doppia nocciola, per attirare a sé ricchezza e benessere.
In Germania, quando due giovani si sposavano, la folla riunita gridava in coro "Nocciole!", e tre giorni
dopo la cerimonia la sposa distribuiva questi frutti per indicare che il matrimonio era stato felicemente consumato; usanza forse ricordata dal modo di dire, sempre tedesco, "rompere le nocciole", che sta a
significare l'avere un rapporto sessuale.
Presso i Germani, il Nocciolo era la pianta consacrata al dio dei tuoni Thor, e si pensava che sotto le
sue fronde si fosse protetti dal fulmine.

Tuttavia, come ogni cosa esistente in Natura, esso possiede anche un volto oscuro, persino terrificante.
Nel mito feniano dell'Antico Nocciolo Stillante, questi viene rappresentato come un albero in grado
di dispensare distruzione. Secondo le descrizioni, dalle sue fronde cola un lattice venefico, il suo tronco e i suoi rami sono privi di foglie e offrono rifugio a corvi ed avvoltoi, animali profetici il più delle
volte connessi a divinità mortifere. Si racconta che quando la testa del Dio Balor vi fu posta in cima, l'albero si spaccò in due, e quando Fionn ricorse all'uso del suo legno, in forma di scudo, durante una
battaglia, i vapori velenosi esalanti da quest'ultimo uccisero i suoi nemici.
Nel Nocciolo è quindi presente anche il volto terribile della Dea nella sua veste di Divoratrice, di Megera, di colei che distrugge e uccide per poter rinnovare.

E' pregno sia di Luce che di Ombra, sia di Vita che di Morte. Può condurre allo stato più elevato dell'essere, ma anche al decadimento totale, se ciò è necessario. In esso è presente il Ciclo completo: di morte e distruzione, e di rinascita nello splendore. Dispensatore di doni e difensore di coloro che cercano la Saggezza antica, è l'Albero dai molti Talenti, un protettore di chi desidera ritrovare le Antiche Armonie, uno spirito dell'Altromondo che accompagna l'arduo percorso di un viandante sulla Via della Conoscenza, aiutandolo ad espandere le proprie capacità ed il proprio intuito, attraverso lo studio e l'apprendimento intellettuale e spirituale

.tratto dal blog di Lilithie


Nella tradizione nordica vi sono 9 legni sacri da bruciare
nei falò rituali durante alcuni sabbat ed in alcuni riti celebrativi.

Nove legni

sotto il paiolo a bruciare
Infiammali e dopo fai consumare

Betulla nel fuoco adesso va
A dirci ciò che Madre sa

Quercia, la forza del bosco mio
Porta nel fuoco quella del Dio

Il sorbo è l'albero della potenza

Ai fiori dà vita e magia in abbondanza

I salici in riva del fiume adagiati
Aiutano il viaggio dei trapassati

Brucia biancospino per purificazione
E Fate disegna
nellimmaginazione

Albero di sapienza sei tu nocciolo
Aggiungi saggezza sotto il paiolo

Di bianchi fiori, melo, tu
abbondi
A Ostara i frutti sanno fecondi

Vite, che l'uva ti
abbraccia al mattino
Dandoci insieme sia gioia che vino

L'abete verde per l'eternità
Ci rappresenta limmortalità

Sia il sambuco l'albero eletto
non lo bruciare o sarai maledetto

io ho iniziato col Nocciolo......

Il Nocciolo delle Streghe

Inviato: 21/04/2010, 20:40
da shanti
Il mio primo Bastone della Parola era di nocciolo. Era un arbusto anziano che stava dietro alla mia baita in montagna. Vegliava alle spalle della casetta.
Gli ho chiesto il permesso di prendere un suo ramo e di indicarmi quale potevo prendere.
Non sapevo di tutte queste qualità di questo legno e ti ringrazio Drago. Ora comprendo meglio quanto Potere Divino c'era in quel piccolo bastone.

Mi piacerebbe sapere anche degli altri legni.



Il Nocciolo delle Streghe

Inviato: 21/04/2010, 21:33
da drago-lontra blu
non conoscevo tutte queste notizie sul nocciolo, ho letto volentieri anche se è lunghetto, spero che vi siate divertiti.
Ma il tuo bastone che fine ha fatto? lo hai ancora? si può vedere?

capra's sisters...

Il Nocciolo delle Streghe

Inviato: 21/04/2010, 21:51
da shanti
Quello di nocciolo l'ho regalato. Ora ne ho uno fatto con un legno levigato dal mare e si può vedere e...toccare. Lo uso spesso nei seminari.

eh eh eh che coppia....una mangia e l'altra beve....

Il Nocciolo delle Streghe

Inviato: 21/04/2010, 21:54
da drago-lontra blu
Ricordami di chiederti se posso vederlo, quando vengo su.