per ogni nuova vita che arriva in questo mondo
Inviato: 09/03/2013, 13:17
IL principio
"Di dove sono venuto?Di dove mi hai preso?"
Domandava il bambino alla mamma.
Mezzo piangendo,mezzo ridendo,rispose stringendosi il bambino al seno:
"Tu eri nascosto nel mio cuore come un desiderio,amore mio.
Tu eri nelle bambole dei miei giochi infantili, e quando io,
tutte le mattine,facevo con l'argilla l'immagine del mio dio,
plasmavo e riplasmavo anche la tua.
Tu eri serbato nella teca con la nostra divinità familiare:
adorandola,era te che adoravo.
In tutte le mie speranze,in tutto il mio amore,
nella mia vita e in quella di mia madre eri tu che vivevi.
Nel grembo dello Spirito immortale che regge la nostra famiglia
per lunghi anni sei stato nutrito.
Quando nella fanciullezza il cuore schiudeva i suoi petali,
aleggiavi intorno ad esso come una fragranza.
La tua dolce tenerezza fiorì nel mio giovane corpo,
come uno splendore nel cielo,prima dell'alba.
Primo amore del cielo,
gemello della luce del mattino,
sei sceso aleggiando la corrente della vita del mondo,
ed infine ti sei arenato sul mio cuore.
Quando osservo il tuo visino
il mistero mi vince e mi sommerge:
tu che appartieni a tutto sei diventato mio.
Per timore di perderti ti prendo e ti stringo forte al mio petto.
Che magia ha catturato il tesoro del mondo
in queste mie deboli braccia?"
(Tagorè)
"Di dove sono venuto?Di dove mi hai preso?"
Domandava il bambino alla mamma.
Mezzo piangendo,mezzo ridendo,rispose stringendosi il bambino al seno:
"Tu eri nascosto nel mio cuore come un desiderio,amore mio.
Tu eri nelle bambole dei miei giochi infantili, e quando io,
tutte le mattine,facevo con l'argilla l'immagine del mio dio,
plasmavo e riplasmavo anche la tua.
Tu eri serbato nella teca con la nostra divinità familiare:
adorandola,era te che adoravo.
In tutte le mie speranze,in tutto il mio amore,
nella mia vita e in quella di mia madre eri tu che vivevi.
Nel grembo dello Spirito immortale che regge la nostra famiglia
per lunghi anni sei stato nutrito.
Quando nella fanciullezza il cuore schiudeva i suoi petali,
aleggiavi intorno ad esso come una fragranza.
La tua dolce tenerezza fiorì nel mio giovane corpo,
come uno splendore nel cielo,prima dell'alba.
Primo amore del cielo,
gemello della luce del mattino,
sei sceso aleggiando la corrente della vita del mondo,
ed infine ti sei arenato sul mio cuore.
Quando osservo il tuo visino
il mistero mi vince e mi sommerge:
tu che appartieni a tutto sei diventato mio.
Per timore di perderti ti prendo e ti stringo forte al mio petto.
Che magia ha catturato il tesoro del mondo
in queste mie deboli braccia?"
(Tagorè)