Il viaggio della vita
Inviato: 31/03/2009, 11:45
Il Viaggio dell’Eroe
A volte accade che, in un momento della nostra vita ci si senta a disagio. Ci si guarda attorno e non si accettano più alcune situazioni Non ci si sente più in armonia e ci si sente estranei nella realtà che ci circonda.
Subentra la confusione e non si sa più che strada prendere.
Come è possibile gestire al meglio questo fenomeno?
la Realtà, oggettiva non esiste, tutto viene mediato dalla nostra percezione, attraverso i sensi, le emozioni, le associazioni di idee, ecc…Quindi, quando sentiamo che il mondo come lo conosciamo è cambiato, in realtà, il cambiamento sta avvenendo dentro di noi.
A questo punto i vecchi punti di riferimento, le certezze che avevamo, non hanno più senso, ma iniziano a presentarsene altri.
Inizia così un viaggio, il Viaggio dell’Eroe.
Jung ha parlato di “inconscio collettivo” e di “archetipi”, ossia di elementi comuni a tutte le culture, che sembrano costituire il sostrato sul quale si fondano le singole culture.
Dopo di lui altri hanno proseguito questi studi.
Il viaggio.
Sentire una chiamata
È il punto di svolta, in cui l’Eroe capisce di non essere come gli altri.
È il momento in cui non riusciamo più ad accettare qualcosa della nostra vita, in quanto sentiamo di essere destinati a fare altro, e che la nostra identità è ben più vasta di ciò che abbiamo creduto sino quel momento. Si tratta di una sensazione che spesso è molto forte, quasi incontenibile.
Viene anche paragonata ad un risveglio, in cui si prende coscienza di aver da sempre vissuto entro dei confini che ad un certo punto sono diventati troppo stretti. La persona incatenata nella caverna di Platone intuisce che c’è qualcosa di più immenso.
Accogliere una chiamata
L’Eroe (e quindi noi) può scegliere di accettare o no la chiamata.
In ogni caso, avendo percepito che esistono delle alternative, da allora la vita non sarà più la stessa.
Spesso ignorare la chiamata può aumentare il senso di incertezza e disagio, .
Oltrepassare la soglia
L’Eroe, accettata la chiamata, raggiunge un punto di non ritorno e si addentra nel nuovo territorio sconosciuto, e quindi spesso costellato di difficoltà che costringono l’Eroe ad evolversi, rompere i vecchi schemi.
Se prima avevamo solamente percepito l’esistenza di “qualcos’altro”, adesso ne siamo dentro.
Trovare un custode
Le difficoltà spingono l’Eroe a cercare un custode, un mentore che lo aiuti nel percorso.
Che questa persona, animale, o entità di qualunque genere venga attivamente cercata o che compaia dal nulla poco importa: “quando l’allievo è pronto il maestro arriva”. Nel momento in cui incontriamo delle difficoltà e cerchiamo delle risoluzioni, la nostra attenzione selettiva si focalizza (un processo non sempre cosciente), permettendoci di notare collegamenti dove prima non ne vedevamo: talvolta sembra che gli aiuti ci arrivino senza averli richiesti.
Affrontare una sfida (o demone)
Da intendersi nel senso più lato del termine, il demone è un’energia, una forza che non è né positiva né negativa: siamo noi a dargli una di queste due qualità.
In generale rappresenta l’opportunità per evolversi.
Trasformare il demone
Quindi trasformarlo in un’opportunità. Imbrigliare questa forza per sfruttarla a nostro vantaggio, farla nostra.
Completare il compito
Superate le sfide, accettati ed imbrigliati i propri demoni, arriviamo alla meta, che consiste in una visione del mondo più ampia, grazie a ciò che si ha incontrato durante il Viaggio.
Trovare la strada verso casa
Si ritorna a casa.
L’Eroe non dimentica mai le sue origini, e vi ritorna trasformato, forte delle nuove esperienze. Terminato il Viaggio, anche chi gli starà attorno ne trarrà giovamento, sotto forma di un saggio libro per i posteri, di una reggenza illuminata, ecc…
Ognuno di noi è l'Eroe nel viaggio della propria vita. Ognuno di noi ha sentito la chiamata. Ognuno di noi ha affrontato le sfide e sta tornando a casa, nel proprio cuore.
Abbiamo scelto di compiere questo viaggio, abbiamoscelto l'oblio per tornare a camminare verso la riscoperta della nostra casa di Luce, per portarla qui sulla terra, e farla brillare per tutti.
Buon viaggio. Shanti
A volte accade che, in un momento della nostra vita ci si senta a disagio. Ci si guarda attorno e non si accettano più alcune situazioni Non ci si sente più in armonia e ci si sente estranei nella realtà che ci circonda.
Subentra la confusione e non si sa più che strada prendere.
Come è possibile gestire al meglio questo fenomeno?
la Realtà, oggettiva non esiste, tutto viene mediato dalla nostra percezione, attraverso i sensi, le emozioni, le associazioni di idee, ecc…Quindi, quando sentiamo che il mondo come lo conosciamo è cambiato, in realtà, il cambiamento sta avvenendo dentro di noi.
A questo punto i vecchi punti di riferimento, le certezze che avevamo, non hanno più senso, ma iniziano a presentarsene altri.
Inizia così un viaggio, il Viaggio dell’Eroe.
Jung ha parlato di “inconscio collettivo” e di “archetipi”, ossia di elementi comuni a tutte le culture, che sembrano costituire il sostrato sul quale si fondano le singole culture.
Dopo di lui altri hanno proseguito questi studi.
Il viaggio.
Sentire una chiamata
È il punto di svolta, in cui l’Eroe capisce di non essere come gli altri.
È il momento in cui non riusciamo più ad accettare qualcosa della nostra vita, in quanto sentiamo di essere destinati a fare altro, e che la nostra identità è ben più vasta di ciò che abbiamo creduto sino quel momento. Si tratta di una sensazione che spesso è molto forte, quasi incontenibile.
Viene anche paragonata ad un risveglio, in cui si prende coscienza di aver da sempre vissuto entro dei confini che ad un certo punto sono diventati troppo stretti. La persona incatenata nella caverna di Platone intuisce che c’è qualcosa di più immenso.
Accogliere una chiamata
L’Eroe (e quindi noi) può scegliere di accettare o no la chiamata.
In ogni caso, avendo percepito che esistono delle alternative, da allora la vita non sarà più la stessa.
Spesso ignorare la chiamata può aumentare il senso di incertezza e disagio, .
Oltrepassare la soglia
L’Eroe, accettata la chiamata, raggiunge un punto di non ritorno e si addentra nel nuovo territorio sconosciuto, e quindi spesso costellato di difficoltà che costringono l’Eroe ad evolversi, rompere i vecchi schemi.
Se prima avevamo solamente percepito l’esistenza di “qualcos’altro”, adesso ne siamo dentro.
Trovare un custode
Le difficoltà spingono l’Eroe a cercare un custode, un mentore che lo aiuti nel percorso.
Che questa persona, animale, o entità di qualunque genere venga attivamente cercata o che compaia dal nulla poco importa: “quando l’allievo è pronto il maestro arriva”. Nel momento in cui incontriamo delle difficoltà e cerchiamo delle risoluzioni, la nostra attenzione selettiva si focalizza (un processo non sempre cosciente), permettendoci di notare collegamenti dove prima non ne vedevamo: talvolta sembra che gli aiuti ci arrivino senza averli richiesti.
Affrontare una sfida (o demone)
Da intendersi nel senso più lato del termine, il demone è un’energia, una forza che non è né positiva né negativa: siamo noi a dargli una di queste due qualità.
In generale rappresenta l’opportunità per evolversi.
Trasformare il demone
Quindi trasformarlo in un’opportunità. Imbrigliare questa forza per sfruttarla a nostro vantaggio, farla nostra.
Completare il compito
Superate le sfide, accettati ed imbrigliati i propri demoni, arriviamo alla meta, che consiste in una visione del mondo più ampia, grazie a ciò che si ha incontrato durante il Viaggio.
Trovare la strada verso casa
Si ritorna a casa.
L’Eroe non dimentica mai le sue origini, e vi ritorna trasformato, forte delle nuove esperienze. Terminato il Viaggio, anche chi gli starà attorno ne trarrà giovamento, sotto forma di un saggio libro per i posteri, di una reggenza illuminata, ecc…
Ognuno di noi è l'Eroe nel viaggio della propria vita. Ognuno di noi ha sentito la chiamata. Ognuno di noi ha affrontato le sfide e sta tornando a casa, nel proprio cuore.
Abbiamo scelto di compiere questo viaggio, abbiamoscelto l'oblio per tornare a camminare verso la riscoperta della nostra casa di Luce, per portarla qui sulla terra, e farla brillare per tutti.
Buon viaggio. Shanti