Ancora sui modi d'amare
Inviato: 18/04/2010, 22:58
"Nella normale condizione mentale dell'uomo l'amore è praticamente impossibile. E' possibile solo quando si è raggiunto l'essere, non prima. Prima di quel momento si tratta sempre di qualcos'altro. Noi continuiamo a chiamarlo amore, ma qualche volta è stupido definirlo tale.
Una persona si innamora di ua donna perché gli piace il modo in cui cammina, in cui dice: "Ciao", la sua voce, i suoi occhi. Proprio l'altro giorno stavo leggendo di una donna che diceva, a proposito di un uomo: " Ha le sopracciglia più belle del mondo". Non c'è nulla di sbagliato in questo - le sopracciglia possono essere bellissime -, ma se ti innamori di due sopracciglia, prima o poi rimarrai delusa, perché sono una componente molto superficiale di una persona.
Ma la gente si innamora di cose così trascurabili! L'aspetto, gli occhi... queste non sono cose essenziali. Infatti, quando vivi con una persona, non stai vivendo con una porzione del corpo, con le sopracciglia o con il colore dei capelli. Quando vivi con una persona, quest'ultima è un fenomeno immenso e sconfinato... è praticamente indefinibile, e queste piccole cose superficiali, prima o poi perdono di significato; ma poi, improvvisamente, si resta sorpresi: cosa fare?
Ogni storia d'amore comincia in modo romantico. Ma dopo la luna di miele è tutto finito, perché non si può sempre vivere in una favola. Bisogna affrontare la realtà, e quest'ultima è completamente diversa.
Quando vedi una persona, non vedi la sua totalità, ma solo la superficie. E' come se ti fossi innamorato di una macchina per il suo colore. Non hai nemmeno guardato nel cofano; potrebbe non esserci il motore, oppure qualcosa potrebbe non funzionare. In ultima analisi, il colore non serve a nulla.
Quando due persone si mettono insieme, le loro reatà interiori si urtano e le cose esteriori perdono di significato. A cosa servono le sopracciglia, i capelli e la pettinatura? Cominci a dimenticarli. Non ti attraggono più, perché li hai a portata di mano. E più conosci la persona più ti spaventi, perché ti rendi conto della sua follia, e lei a sua volta impara a conoscere la tua. Entrambi vi sentite ingannati e vi arrabbiate; cominciate a vendicarvi, a prendere delle rivincite sull'altro, come se vi avesse ragirato o imbrogliato. Nessuno sta ingannando nessuno, anche se tutti vengono ingannati.
Questa è una delle cose più importanti da comprendere: quando ami una persona, l'ami perché non è disponibile; se quella persona diventa disponibile, come può sopravvivere l'amore?
Volevi diventare ricco perché eri povero; il desiderio di arricchirti esisteva a causa della tua povertà. Adesso che sei ricco non te ne importa più nulla. Oppure prendila così: poiché hai fame, sei ossessionato dal cibo; ma quando ti senti bene e il tuo stomaco è pieno, chi se ne preoccupa? Chi pensa al cibo?
Lo stesso accade col tuo cosiddetto amore. Fai la corte a una donna e la donna si tira indietro, scappa da te. Tu la brami sempre di più e la tua corte si fa sempre più insistente. Fa parte del gioco. Ogni donna sa, in cuor suo, di dover scappare, in modo che l'inseguimento possa durare più a lungo. Naturalmente non deve allontanarsi al punto da farti dimenticare di lei, deve restare in vista: allettante, affascinante, seducente, invitante e tuttavia in fuga.
Quindi, prima l'uomo insegue la donna e la donna cerca di scappare. Una volta che l'uomo ha afferrato ladonna, immediatamente la corrente si inverte: l'uomo comincia a scappare e la donna lo insegue: "Dove stai andando?", "Con chi stavi parlando?", "Perché sei in ritardo?", "Con chi sei stato?".
Il problema sta tutto nel fatto che erano attratti l'uno dall'altra perché non si conoscevano. L'ignoto, il non familiare, era l'attrazione. Adesso si conoscono bene; hanno fatto l'amore molte volte, in pratica è diventata una ripetizione. Al massimo è un'abitudine, uno svago, ma la favola è finita. Entrambi sono annoiati. L'uomo e la donna sono diventati una routine, l'uno per l'altra. Non possono vivere l'uno senza l'altra a causa della routine, ma non possono nemmeno vivere insieme perché l'idillio non c'è più.
Questo è il momento in cui bisogna capire se si trattava di amore oppure no. Ma non bisogna ingannare se stessi, bisogna essere chiari. Se era amore, o se anche un solo frammento di quella relazione era amore, queste cose passeranno. In questo caso si dovrebbe capire che queste sono cose naturali; non c'è nulla per cui arrabbiarsi. E tu ami ancora l'altra persona; anche se la conosci, continui ad amarla.
In realtà, se c'è amore, l'ami di più, perché sai. Se c'è amore, l'unione sopravvive; se non c'è, scompare. Entrambe le situazioni vanno bene.
Per una mente ordinaria ciò che io chiamo amore è impossibile. Accade solo quando hai un essere molto integro. L'amore è una funzione dell'essere integro. Non è una favola, non ha nulla a che vedere con simili stupidaggini. Va direttamente alla persona e guarda dentro l'anima. In questo caso, l'amore è una sorta di affinità con l'essere più intimo dell'altro... il che è qualcosa di totalmente diverso. Tutte le storie d'amore potrebbero -dovrebbero- svilupparsi inquesto modo, ma su cento storie d'amore, novantanove non arrivano mai a quel punto. I problemi e le difficoltà sono così grandi da distruggere ogni cosa.
Non sto dicendo, però, che bisogna aggrapparsi a una relazione. E' necessario restare all'erta e consapevoli. Se il tuo amore consiste solo in queste stupidaggini, scomparirà. Non vale la pena preoccuparsene. Ma se è autentico, sopravvivrà a tutte le difficoltà. Quindi osserva, semplicemente...
Il punto non è l'amore; il punto è la tua consapevolezza. Questa potrebbe essere una situazione grazie alla quale la tua consapevolezza aumenterà e diventerai più attento a te stesso. Forse questo amore scomparirà, ma quello successivo andrà meglio; sceglierai con una consapevolezza migliore, cambierà qualità. Quindi, qualsiasi cosa accada, si dovrebbe restare aperti...
L'amore ha tre dimensioni. Una è quella animale: non è altro che lussuria, un fenomeno fisico. L'altra è quella umana: è più elevata della lussuria, della sessualità, della sensualità. Non è un semplice uso dell'altro come mezzo. La prima è solo uno sfruttamento: l'altro viene usato come mezzo. Nella seconda l'altro non viene usato come uno strumento ma è uguale a te. L'altro è fine a se stesso come te, e l'amore non è uno sfruttamento, bensì una reciproca condivisione del vostro essere, della vostra gioia, della vostra musica, della vostra pura poesia della vita. E' qualcosa di mutuo e reciproco.
La prima dimensione è possessiva, la seconda non-possessiva. La prima crea una schiavitù, la seconda dona libertà. E la terza dimensione dell'amore è religiosa, divina: accade quando non c'è un oggetto d'amore, quando l'amore non è affatto una relazione ma diventa uno stato del tuo essere. Sei semplicemente in amore, ma non verso qualcuno in particlare. Sei uno stato d'amore, per cui qualunque cosa fai, la fai con amore; chiunque incontri lo incontri con amore. Anche se tocchi un sasso, lo fai come se toccassi la persona che ami; persino se guardi gli alberi, i tuoi occhi sono colmi d'amore.
La prima dimensione usa l'altro come un mezzo; nella seconda, l'altro non è più uno strumento; nella terza, l'altro è completamente scomparso. La prima crea schiavitù,la seconda dona libertà, la terza va al di là di entrambe: è la trascendenza di ogni dualità. Non esiste né il soggetto né l'oggetto d'amore, ma solo l'amore in sé.
Questo è lo stato finale dell'amore, lo scopo che dobbiamo realizzare in vita. La maggior parte delle persone resta confinata alla prima dimensione. Solopochissimi accedono alla seconda, e ancor più raro è il fenomeno che io definisco della terza dimensione. Soltanto un Buddha, un Gesù... ci sono pochissime persone che hanno conosciuto la terza dimensione dell'amore: è possibile contarle sulle dita delle mani. Ma se tieni gli occhi fissi sulla stella più lontana, può succedere. E quando succede, sei appagato. A quel punto nella tua vita non manca nulla, e in quell'appagamento c'è una gioia eterna. Nemmeno la morte può distruggerla."
(Osho)
Una persona si innamora di ua donna perché gli piace il modo in cui cammina, in cui dice: "Ciao", la sua voce, i suoi occhi. Proprio l'altro giorno stavo leggendo di una donna che diceva, a proposito di un uomo: " Ha le sopracciglia più belle del mondo". Non c'è nulla di sbagliato in questo - le sopracciglia possono essere bellissime -, ma se ti innamori di due sopracciglia, prima o poi rimarrai delusa, perché sono una componente molto superficiale di una persona.
Ma la gente si innamora di cose così trascurabili! L'aspetto, gli occhi... queste non sono cose essenziali. Infatti, quando vivi con una persona, non stai vivendo con una porzione del corpo, con le sopracciglia o con il colore dei capelli. Quando vivi con una persona, quest'ultima è un fenomeno immenso e sconfinato... è praticamente indefinibile, e queste piccole cose superficiali, prima o poi perdono di significato; ma poi, improvvisamente, si resta sorpresi: cosa fare?
Ogni storia d'amore comincia in modo romantico. Ma dopo la luna di miele è tutto finito, perché non si può sempre vivere in una favola. Bisogna affrontare la realtà, e quest'ultima è completamente diversa.
Quando vedi una persona, non vedi la sua totalità, ma solo la superficie. E' come se ti fossi innamorato di una macchina per il suo colore. Non hai nemmeno guardato nel cofano; potrebbe non esserci il motore, oppure qualcosa potrebbe non funzionare. In ultima analisi, il colore non serve a nulla.
Quando due persone si mettono insieme, le loro reatà interiori si urtano e le cose esteriori perdono di significato. A cosa servono le sopracciglia, i capelli e la pettinatura? Cominci a dimenticarli. Non ti attraggono più, perché li hai a portata di mano. E più conosci la persona più ti spaventi, perché ti rendi conto della sua follia, e lei a sua volta impara a conoscere la tua. Entrambi vi sentite ingannati e vi arrabbiate; cominciate a vendicarvi, a prendere delle rivincite sull'altro, come se vi avesse ragirato o imbrogliato. Nessuno sta ingannando nessuno, anche se tutti vengono ingannati.
Questa è una delle cose più importanti da comprendere: quando ami una persona, l'ami perché non è disponibile; se quella persona diventa disponibile, come può sopravvivere l'amore?
Volevi diventare ricco perché eri povero; il desiderio di arricchirti esisteva a causa della tua povertà. Adesso che sei ricco non te ne importa più nulla. Oppure prendila così: poiché hai fame, sei ossessionato dal cibo; ma quando ti senti bene e il tuo stomaco è pieno, chi se ne preoccupa? Chi pensa al cibo?
Lo stesso accade col tuo cosiddetto amore. Fai la corte a una donna e la donna si tira indietro, scappa da te. Tu la brami sempre di più e la tua corte si fa sempre più insistente. Fa parte del gioco. Ogni donna sa, in cuor suo, di dover scappare, in modo che l'inseguimento possa durare più a lungo. Naturalmente non deve allontanarsi al punto da farti dimenticare di lei, deve restare in vista: allettante, affascinante, seducente, invitante e tuttavia in fuga.
Quindi, prima l'uomo insegue la donna e la donna cerca di scappare. Una volta che l'uomo ha afferrato ladonna, immediatamente la corrente si inverte: l'uomo comincia a scappare e la donna lo insegue: "Dove stai andando?", "Con chi stavi parlando?", "Perché sei in ritardo?", "Con chi sei stato?".
Il problema sta tutto nel fatto che erano attratti l'uno dall'altra perché non si conoscevano. L'ignoto, il non familiare, era l'attrazione. Adesso si conoscono bene; hanno fatto l'amore molte volte, in pratica è diventata una ripetizione. Al massimo è un'abitudine, uno svago, ma la favola è finita. Entrambi sono annoiati. L'uomo e la donna sono diventati una routine, l'uno per l'altra. Non possono vivere l'uno senza l'altra a causa della routine, ma non possono nemmeno vivere insieme perché l'idillio non c'è più.
Questo è il momento in cui bisogna capire se si trattava di amore oppure no. Ma non bisogna ingannare se stessi, bisogna essere chiari. Se era amore, o se anche un solo frammento di quella relazione era amore, queste cose passeranno. In questo caso si dovrebbe capire che queste sono cose naturali; non c'è nulla per cui arrabbiarsi. E tu ami ancora l'altra persona; anche se la conosci, continui ad amarla.
In realtà, se c'è amore, l'ami di più, perché sai. Se c'è amore, l'unione sopravvive; se non c'è, scompare. Entrambe le situazioni vanno bene.
Per una mente ordinaria ciò che io chiamo amore è impossibile. Accade solo quando hai un essere molto integro. L'amore è una funzione dell'essere integro. Non è una favola, non ha nulla a che vedere con simili stupidaggini. Va direttamente alla persona e guarda dentro l'anima. In questo caso, l'amore è una sorta di affinità con l'essere più intimo dell'altro... il che è qualcosa di totalmente diverso. Tutte le storie d'amore potrebbero -dovrebbero- svilupparsi inquesto modo, ma su cento storie d'amore, novantanove non arrivano mai a quel punto. I problemi e le difficoltà sono così grandi da distruggere ogni cosa.
Non sto dicendo, però, che bisogna aggrapparsi a una relazione. E' necessario restare all'erta e consapevoli. Se il tuo amore consiste solo in queste stupidaggini, scomparirà. Non vale la pena preoccuparsene. Ma se è autentico, sopravvivrà a tutte le difficoltà. Quindi osserva, semplicemente...
Il punto non è l'amore; il punto è la tua consapevolezza. Questa potrebbe essere una situazione grazie alla quale la tua consapevolezza aumenterà e diventerai più attento a te stesso. Forse questo amore scomparirà, ma quello successivo andrà meglio; sceglierai con una consapevolezza migliore, cambierà qualità. Quindi, qualsiasi cosa accada, si dovrebbe restare aperti...
L'amore ha tre dimensioni. Una è quella animale: non è altro che lussuria, un fenomeno fisico. L'altra è quella umana: è più elevata della lussuria, della sessualità, della sensualità. Non è un semplice uso dell'altro come mezzo. La prima è solo uno sfruttamento: l'altro viene usato come mezzo. Nella seconda l'altro non viene usato come uno strumento ma è uguale a te. L'altro è fine a se stesso come te, e l'amore non è uno sfruttamento, bensì una reciproca condivisione del vostro essere, della vostra gioia, della vostra musica, della vostra pura poesia della vita. E' qualcosa di mutuo e reciproco.
La prima dimensione è possessiva, la seconda non-possessiva. La prima crea una schiavitù, la seconda dona libertà. E la terza dimensione dell'amore è religiosa, divina: accade quando non c'è un oggetto d'amore, quando l'amore non è affatto una relazione ma diventa uno stato del tuo essere. Sei semplicemente in amore, ma non verso qualcuno in particlare. Sei uno stato d'amore, per cui qualunque cosa fai, la fai con amore; chiunque incontri lo incontri con amore. Anche se tocchi un sasso, lo fai come se toccassi la persona che ami; persino se guardi gli alberi, i tuoi occhi sono colmi d'amore.
La prima dimensione usa l'altro come un mezzo; nella seconda, l'altro non è più uno strumento; nella terza, l'altro è completamente scomparso. La prima crea schiavitù,la seconda dona libertà, la terza va al di là di entrambe: è la trascendenza di ogni dualità. Non esiste né il soggetto né l'oggetto d'amore, ma solo l'amore in sé.
Questo è lo stato finale dell'amore, lo scopo che dobbiamo realizzare in vita. La maggior parte delle persone resta confinata alla prima dimensione. Solopochissimi accedono alla seconda, e ancor più raro è il fenomeno che io definisco della terza dimensione. Soltanto un Buddha, un Gesù... ci sono pochissime persone che hanno conosciuto la terza dimensione dell'amore: è possibile contarle sulle dita delle mani. Ma se tieni gli occhi fissi sulla stella più lontana, può succedere. E quando succede, sei appagato. A quel punto nella tua vita non manca nulla, e in quell'appagamento c'è una gioia eterna. Nemmeno la morte può distruggerla."
(Osho)