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Credenza e conoscenza

Inviato: 23/10/2010, 17:25
da goffry
di Jiddu Krishnamurti

Credenza e conoscenza sono legate molto intimamente al desiderio e, forse, se riusciamo a comprendere questi due fattori, possiamo percepire il funzionamento del desiderio e capirne le complessità.

il link per continuare a leggere troppo lungo per postarlo


http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6448


goffry

Credenza e conoscenza

Inviato: 23/10/2010, 20:27
da shanti
Hai messo la prima frase, io metto l'ultima:

"Un uomo che voglia davvero affrontare seriamente questo problema, che voglia scoprire la verità, non può trascurare il problema della conoscenza e della credenza; deve andare oltre, deve svelare l'intero processo del desiderio all'opera, il desiderio di sicurezza, il bisogno di certezze. Una mente che raggiunga lo stato in cui il nuovo può realizzarsi - che sia la verità, oppure dio, o quel che vi pare - deve certamente cessare di acquisire, di accumulare conoscenze; anzi, deve mettere da parte ogni conoscenza. Una mente gravata dalla conoscenza non può comprendere il reale, che è incommensurabile."

Va letto tutto per comprendere il contesto ma questo mi riporta ad una frase della canzone Aldebaran :

Più in alto in alto in alto dei falsi dei....

Ciao Goffry.

Credenza e conoscenza

Inviato: 24/10/2010, 14:08
da Ospite
** Ma è possibile guardarsi senza tale schermo? Se si rimuovono quelle credenze, le tante credenze che ognuno di noi ha, rimane qualcosa da guardare? Se non c'è più alcuna credenza con cui la mente si identifichi, allora la mente, priva di identificazione, è capace di guardare a se stessa così com'è: e a quel punto, sicuramente, si ha un primo barlume di comprensione di sé. **


" [...] E' come per Alice, quando entra nello specchio per giungere nel Paese delle Meraviglie. Entrare nello specchio vuol dire varcare tutto ciò che sappiamo, dato che tutto ciò che noi sappiamo di ogni cosa è soltanto un riflesso di noi, uno specchio del nostro modo di sapere e di capire.
Nell'Aldiqua (dello specchio), a ogni cosa noi possiamo avvicinarci infinitamente: nel desiderio di saperne sempre più, che è appunto un infinito avvicinarsi al suo più profondo segreto, a ciò che in essa è riflesso di noi, del nostro modo di sapere e di capire. Nell'aldiqua quel riflesso è davvero un abisso senza fine, riflesso in uno specchio.
Nell'Aldila (dello specchio) noi siamo oltre: non c'è più ne bisogno ne modo di avvicinarsi a nulla, perché in ogni cosa noi siamo già dall'altra parte, dentro quel nostro modo di sapere e di capire; e li, dentro di noi, c'è tutto, e tutto diviene trasparente, come gli specchi visti da dietro. Gli altri, il futuro, il passato, gli oggetti, le idee astratte: in tutto, là, noi guardiamo da ciò che prima era quell'abisso, e che ora diventa semplicemente il luogo dove siamo, senza più nessuna distanza da nulla.
E' difficile questo? E' molto facile, ancor più che togliersi i sandali: è davvero sufficiente fermarsi, e lasciare che sia [...] "

Igor Sibaldi

Credenza e conoscenza

Inviato: 24/10/2010, 16:51
da Angel
Aldebaran
New Trolls

No, la pace intorno a me
non bastava più
là sentivo marinai
che cantavano aldebaran
andare andare andare
Lontano sempre
aldebaran
dal niente si parti'
verso il niente.
quanti?
non lo so
anch'io
avrò diritto anch'io
di decidere
se ho voglia di sparare
o di arrendermi
aldebaran
più in alto in alto
in alto
dei falsi dei
aldebaran
mi ha messo in tasca
trenta denari,
denari ma non miei
dove sei? come sei?
se ci sei,
terra dei fratelli miei
terra dove
vivo con lei
e col suo corpo che
vuole vivere lei
che ha ancora poesie
da comprendere
aldebaran
e sento sento sento
nel cuore stelle
aldebaran
antiche e misteriose
sorelle
sempre sempre là
dove sei? come sei?
se ci sei,
terra dei fratelli miei
terra dove
vivo con lei
terra dei fratelli miei
dove sei? come sei?
se ci sei,
terra dei fratelli miei
terra dove
vivo con lei
terra dei fratelli miei
terra dei fratelli miei

cuoricino cuore pulsante cuoricino