UNA MIA POESIA
Inviato: 04/11/2010, 21:58
GIRA E CHE TI RIGIRA GUARDATE COSA HO TROVATO,QUALCOSA CHE AVEVO DIMENTICATO:UNA MIA POESIA SCRITTA IN UN MOMENTO IN CUI GRANDI ENERGIE ERANO IN MOVIMENTO DENTRO DI Mè:
SAPEVO GIA DI BOSCO
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SAPEVO GIà DI BOSCO,DI MUSCHIO.
NACQUI DALLA CORTECCIA DEL FAGGIO CHE DOMINA ANCOR OGGI LA COLLINA.
SONO UN SOGNATORE CHE SI COMMUOVE PER UNA LUCE DIVERSA RISPETTO A IERI.
NAVIGO NELLE ACQUE DELLE EMOZIONI.
SOGNO UN MONDO CHE NON C'è PIù,MA CHE ANCORA OGGI MI PARLA DI LUI ATTRAVERSO
LE ROCCE,GLI ALBERI,L'ODORE DELLA TERRA E DELL'ACQUA.
IL GRIGIO DELL'ASFALTO,DEL CEMENTO,IL FREDDO DELL'ACCIAIO,FANNO Sì CHE IO MI DIMENTICHI LE MIE ORIGINI,MA L'ODORE DEL MUSCHIO è VIVO IN Mè E SCAVA INSTANCABILE NEI MEANDRI DELLA MIA MEMORIA.
NO! NON DIMENTICO,NON MI CONDANNERò ALL'OBLIO,VOGLIO ANCORA SAPERE DI BOSCO;VOGLIO ANCORA CHE IL FAGGIO SI PRENDA CURA DI Mè,CHE IL SALICE CAREZZI ANCORA CON LE SUE FRONDE IL MIO VISO NON PIù BAMBINO.
CHE I PRIGIONIERI DELL'ASFALTO E DEL CEMENTO PENSINO PURE DI Mè CHE SONO FOLLE ,CHE SONO UNO SCQUILIBRATO,IRRAZIONALE,NON OBIETTIVO.
NON Sò QUANDO,NON Sò COME,MA QUANDO I MIEI VESTITI CADRANNO DINNANZI AL FUOCO,ED IL MIO CORPO DANZERà PROSTRANDOSI AD ESSO,AVRò FINALMENTE COMPRESO IL VIAGGIO NEI VIAGGI,DIVERRò DRAGO,ACQUILA,PIOGGIA E ANCORA MUSCHIO,ED ANCORA FAGGIO IN UN'ALTRO TEMPO,IN UN'ALTRO MONDO
SAPEVO GIA DI BOSCO
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SAPEVO GIà DI BOSCO,DI MUSCHIO.
NACQUI DALLA CORTECCIA DEL FAGGIO CHE DOMINA ANCOR OGGI LA COLLINA.
SONO UN SOGNATORE CHE SI COMMUOVE PER UNA LUCE DIVERSA RISPETTO A IERI.
NAVIGO NELLE ACQUE DELLE EMOZIONI.
SOGNO UN MONDO CHE NON C'è PIù,MA CHE ANCORA OGGI MI PARLA DI LUI ATTRAVERSO
LE ROCCE,GLI ALBERI,L'ODORE DELLA TERRA E DELL'ACQUA.
IL GRIGIO DELL'ASFALTO,DEL CEMENTO,IL FREDDO DELL'ACCIAIO,FANNO Sì CHE IO MI DIMENTICHI LE MIE ORIGINI,MA L'ODORE DEL MUSCHIO è VIVO IN Mè E SCAVA INSTANCABILE NEI MEANDRI DELLA MIA MEMORIA.
NO! NON DIMENTICO,NON MI CONDANNERò ALL'OBLIO,VOGLIO ANCORA SAPERE DI BOSCO;VOGLIO ANCORA CHE IL FAGGIO SI PRENDA CURA DI Mè,CHE IL SALICE CAREZZI ANCORA CON LE SUE FRONDE IL MIO VISO NON PIù BAMBINO.
CHE I PRIGIONIERI DELL'ASFALTO E DEL CEMENTO PENSINO PURE DI Mè CHE SONO FOLLE ,CHE SONO UNO SCQUILIBRATO,IRRAZIONALE,NON OBIETTIVO.
NON Sò QUANDO,NON Sò COME,MA QUANDO I MIEI VESTITI CADRANNO DINNANZI AL FUOCO,ED IL MIO CORPO DANZERà PROSTRANDOSI AD ESSO,AVRò FINALMENTE COMPRESO IL VIAGGIO NEI VIAGGI,DIVERRò DRAGO,ACQUILA,PIOGGIA E ANCORA MUSCHIO,ED ANCORA FAGGIO IN UN'ALTRO TEMPO,IN UN'ALTRO MONDO
