il bicchiere

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goffry
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il bicchiere

Messaggioda goffry » 15/11/2010, 19:38

Il bicchiere

Un tiepido pomeriggio di tarda primavera, uno sciamano sedeva assorto su un grosso sasso al limitare del bosco. Incuriositi da quell'immobilità, alcuni animali gli si accostarono per scoprire quali pensieri lo distogliessero dal raccogliere le prime succulente more e videro che aveva in mano un bicchiere al quale dedicava tutta la sua attenzione. Stupiti, si guardarono l'un l'altro chiedendosi cosa avesse di così magnetico un semplice bicchiere da assorbirlo così completamente. I minuti passavano e nulla lasciava intendere che il vecchio si fosse minimamente accorto della loro presenza: il suo volto sembrava teso e nel contempo triste, cosa piuttosto insolita per quello che da sempre consideravano un compagno di giochi. Iniziarono i mormorii e le supposizioni: il bicchiere aveva forse contenuto del vino che l'aveva immalinconito non essendo egli avvezzo a bere? O forse aveva trovato il bicchiere ma non avendo nulla da versarci s'era intristito?
Il tempo passava e s'appressava l'ora in cui il sole morente sarebbe scomparso dietro le colline, questo convinse un procione più intraprendente degli altri a farsi coraggio e balzare in grembo all'attempato amico. L'uomo lo guardò, gli dette una lenta carezza e tornò a fissare il bicchiere lasciando l'animale più interdetto che mai; tale fu lo stupore, che allungò dolcemente una zampa sul volto dell'amico e chiese: stai forse male? hai qualche cruccio? No di certo, rispose lo sciamano, stò benissimo e non ho crucci di nessun genere. Ma allora...perché dedichi tanta attenzione a quel pezzaccio di vetro?? Non vorrai farmi credere di non avere mai visto un bicchiere in vita tua? Mannò amico mio, ne ho visto moltissimi ma questo non mi evita di provare tristezza per la loro condizione quando mi ci imbatto.
Forse ho capito, disse raggiante il procione: tu credi che ogni cosa abbia un'anima, così, anche il bicchiere che ne possiede una, magari avrebbe voluto essere un lampadario e ne percepisci il disappunto? Ma niente affatto amico mio, sono triste perché sento la vibrazione che mi trasmette e percepisco il ricordo di quand'era sabbia ed il vento ci giocava e la portava con sè in allegrii mulinelli e quando era stanco di spirare, la lasciava in compagnia del mare che con il suo moto continuava il gioco, assistito dai bimbi che durante l'estate gli davano sembianze di castelli fatati che duravano un giorno soltanto, mentre ora è prigioniera di questa forma e non è in grado di liberarsi da sola.
Ma quale forma e forma, quello è un bicchiere e mi sembra si tratti di una cosa buona! E' gradevole alla vista ed ha una sua utilità.
Ti sbagli, mio caro: quello che tu chiami bicchiere, non esiste, si tratta solo di un'idea che si è cristallizzata assumendo una forma ben definita comunemente nota come "bicchiere", di fatto è un pensiero "incastrato" nella sua funzione; non nego che questo porti qualche misero vantaggio: l'infinito, attraverso il pensiero diventa finito, circoscritto, limitato; l'orizzonte perde la sua vastità e si può analizzare il particolare. Questo bicchiere ad esempio, può contenere una certa quantità ben precisa di liquido o addirittura di sabbia, diventando prigione di se stesso, sabbia che confina altra sabbia: ha una sua tridimensionalità, stabilità e resistenza e per converso diventa fragile e timoroso degli urti, condizione che prima gli era ignota. Bello sarebbe se alla fine del suo viaggio nell'illusione del mondo mensorio, riassumesse la sua condizione originale e fortificato dall'esperienza vissuta ne apprezzasse ancora di più, la mancanza di limiti e costrizioni, ma questo non avviene perché la forma lo limita e lo uccide, dandogli l'illusione d'esser vivo. La forma, quale che sia, è sempre circoscritta e la percezione di chi ha una forma, segue i limiti della forma stessa senza valicarli mai perché incapacitata ad ipotizzarli. Il pensiero è il regno delle forme, ragiona e si esprime per forme, ipotizza forme nuove, ingentilisce quelle vecchie ma rimane invaginato nella sua stessa produzione.
Certo che la metti giù bruttina sospirò il procione, io ci vedo anche molta bellezza nelle forme e arte e gioia e inventiva!
Davvero? Ciò che vedi, mio piccolo amico, è solo un piccolo riverbero, la traccia del ricordo di una condizione pregressa che si manifesta nella ricerca del trascendente ma è una ricerca vana perché avviene nel regno dell'immanente e nell'immanete si esprime. E' come ritrovarsi rinchiusi dentro ad una discarica: a forza di rovistare, di tanto in tanto ci si imbatte in una boccetta di profumo vuota che pur conservando ancora traccia del profumo che conteneva, non è affatto l'origine del profumo stesso.
Sai, disse il procione: non ho mai capito la differenza tra uno sciamano ed un rimbambito! Vaneggi di forma e di prigionia solo guardando un bicchiere, ma, dico io: non sarebbe meglio lasciar perdere tutte queste elucubrazioni? Io ho la forma di procione e mica mi lamento, anzi, giro libero per il bosco, mi nutro senza curarmi dell'inflazione o delle tasse e di tanto in tanto mi concedo il lusso di strofinarmi a qualche procioncina disponibile. Praticamente ho tutto ciò che desidero.
Lo sciamano scossse il capo e disse: hai tutto ciò che desideri? Ne sei proprio sicuro? Non sarebbe più giusto affermare che hai tutto ciò che potrebbe desiderare un procione e nulla di ciò che potrebbe desiderare chiunque altro? Sei prigioniero della tua forma e attratto da ciò che la medesima contiene, così come gli altri lo sono della loro; io vedo un'infinità di bolle, tutte ermetiche ed ognuna è una forma, con le sue regole, aspettative e gratificazioni ma sono tutte ristrette. Tu sei attratto dalle procioncine ma non ad esempio dalle libellule e viceversa e questo limita grandemente sia te che loro. Diciamo che tu guardi il mondo attraverso il filtro "procioniano" e proprio per questo, tutto ti appare distorto anche se non ne hai coscienza.
Il procione si grattò a lungo il mento poi ribattè: la razza umana cui tu appartieni, non versa forse nelle medesime condizioni? O devo supporre che ti attraggano le cangure o che a pranzo la pietanza più ambita sia un bel piatto di ghiande? Mi sembra che la tua predica non provenga dal pulpito giusto!
Quanto hai ragione, sospirò lo sciamano, anzi, ne hai molta più di quanto tu stesso creda. La mia specie, non solo ha gli stessi limiti formali della tua ma per sovramercato è dotata di un cervello più evoluto, grandemente votato alle astrazioni, che crea ulteriori forme nelle quali rinchiudersi, non pago di quelle che il corpo gli ha consegnato; abbiamo così le forme di ruolo che sono altamente identificative e nelle quali ci si autoimprigiona molto volentieri, così come quelle emotive e sentimentali che sono altrettanto gettonate e tutte queste forme, naturalmente, confliggono con le loro consorelle create dagli altri componenti la specie.
Quelli come te hanno solo i limiti imposti dal regno animale mentre quelli come me i limiti se li creano autonomamente, giusto per provare un'extra di sofferenza.
Rigirò in mano il bicchiere dicendo: ora compirò un gesto che i miei simili giudicherebbero orribile e scaraventò il bicchiere contro una roccia, mandandolo in mille pezzi; ma io, aggiunse, lo considero un atto d'amore e di liberazione e nel dir questo s'incamminò incontro alla notte che lesta l'inghiottì.



rubata spudoratamente a un amico conosciuto anni fà in un forum purtroppo chiuso ,
e per diritti di copyright questa è la fonte http://ilsentierodellelanterne9.groups.live.com
I sogni creano la vita, la fantasia la colora

Lascia scorrere le parole in te , lascia fluire lo spirito in te ,non vi sono momenti di paura ma solo attimi di distrazione dal proprio se.
Lascia fluire le parole in te lascia fluire il sentire di te , la luce è .
( l'ascolto di sé )

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charls72
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il bicchiere

Messaggioda charls72 » 15/11/2010, 21:44

pianto quante volte mi sono sentito così.... prigioniero della mia forma ed espressione...

ma ora le cose stanno cambiando, inizio a sentire che posso trascendere questo stato e vibrando d'amore percepirne il riverbero di ritorno!

ogni limite è superabile, il bicchiere non ne è consapevole, e fino a poco tempo fa nemmeno io, ma ora... pian piano...


grazie goffry per questa parabola cincin

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marisa
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il bicchiere

Messaggioda marisa » 16/11/2010, 11:44


GRAZIE RAGAZZI!!!


Marisa


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