GRAZIA
Inviato: 22/11/2010, 23:51
Implorai lo Spirito che sentivo nella mia anima:
"La tua voce suscita in me la passione per l'invisibile. Riconosco la maestà del mio mondo, eppure mi trovo ancora di fronte a te in preda alla sofferenza del desiderio.
Avverto sulla gola la mano di uno spettro e il sapore di giorni amari ancora mi brucia le viscere.
Il cuore mi palpita inquieto, affamato dalla tua presenza.
Desidero ardentemente unirmi a te nel giardino di grazia di cui parli, e tuttavia come potrò riuscirci, a meno che tu non mi possieda del tutto?"
Dopo un attimo di silenzio, il Profeta mi parlò con tenerezza:
In quanti modi posso descrivere a parole il tuo risveglio, affinché tu possa riconoscere lo stato di grazia nei tuoi pensieri?
Tu sei nato nel giardino della grazia all'alba della creazione. Niente più della tua grazia può essere aggiunto alla profondità e all'ampio splendore della grazia stessa.
Le increspature di uno stagno mostrano la tessitura di una brezza, proprio come un sorriso rivela il volto dello spirito.La grazia parla con i colori tenui e accarezza i tuoi sensi con benevoli sussurri.
Allestisce un sontuoso banchetto e fa del suo meglio per risvegliarti e condurti alla sua festa.
La grazia ti riporta sempre verso casa e sempre vorrebbe guidare i tuoi piedi nella danza sullo stesso terreno che li reclama.
E' un tuo privilegio essere protagonista nella sacra rappresentazione di luce e ombra che fu messa in scena per celebrare la tua nascita. La tua innata polarità si riflette nel dualismo di tutto ciò che ti appare davanti.
Puoi essere in disaccordo col tuo riflesso ma, precedendo la rappresentazione delle ombre, la luce della grazia spirituale brilla eterna su di te.
Sia in pace sia in guerra, incontri sul tuo cammino ciò che porti con te; riconoscerlo significa dare inizio alla tua illuminazione. La tua realizzazione si misura sulla tua capacità di emanare grazia in situazioni difficili.
La grazia che cerchi ti sta sempre davanti ma, temendo il bisogno, tu la neghi.
L'illusione del desiderio ti stende un velo davanti agli occhi. Preoccuparsi del bisogno mentre ti trovi in questo giardino di abbondanza equivale a gettarti in una teoria di miserie.
Allenta il nodo del bisogno e rimuovi dagli occhi la benda della paura, affinché tu possa vedere questo stravagante teatro attraverso gli occhi del Grande Attore.
La grazia colmò la tua coppa molto prima che la paura del bisogno fosse concepita e attende paziente con diletto i preziosi istanti in cui ti fermi a contemplarla.
da: "Il ritorno del Profeta" di Hajjar Gibran