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"Il Silenzio" Kuthumi

Inviato: 29/01/2011, 10:08
da Mary
Affermare il silenzio significa unione e consapevolezza - negare il silenzio significa divisione, incomprensione, rabbia e follia

Il silenzio e’ il mezzo più potente per indurre cambiamenti; provoca perturbazioni interne che sovvertono il vecchio sistema e strutturano un nuovo equilibrio, fa sorgere e porta a maturazione nuove convinzioni e schemi comportamentali più vantaggiosi.

Col silenzio, l’essere umano raggiunge la sua massima estensione e profondità; nel silenzio tutti i moti dell’animo trovano armonia, coordinazione e unità; questo è il mezzo scelto dall’esistenza per parlare agli uomini. Nel silenzio i saggi, i profeti e i sacri legislatori hanno ricevuto i messaggi divini da rivelare all’umanità.

Tutta la saggezza e l’unità infinita si possono esprimere solo attraverso il silenzio. Le parole sono limitate e limitanti, sono legate mani e piedi alle convenzioni e alle convinzioni, per cui non rendono mai giustizia a ciò che intendono esprimere.

Esistono due modi per vivere e comunicare l’infinita saggezza e l’unità l divina di cui siamo partecipi: il silenzio e la parola.

Con il silenzio siamo liberi, possiamo uscire dallo spazio e dal tempo che sono le carceri in cui la parola è imprigionata. Le parole infatti nascono da una cultura che è frutto di un determinato momento storico e di un ambiente geografico ristretto; per questo le parole ci rendono schiavi mentre il silenzio ci rende liberi.

A causa delle parole nascono conflitti, equivoci, contese e divisioni mentre nel silenzio nascono la pace, l’unione e l’amore. A ragione si può affermare che le parole dividono e il silenzio unisce; le parole sono tante e si scontrano tra loro per cui la loro danza è limitata, mentre il silenzio è uno solo e la sua danza è infinita.

In tutti gli ordini religiosi - sia occidentali sia orientali - la regola del silenzio è sempre stata tenuta in grande considerazione proprio come condizione per elevare lo spirito: è necessario tuttavia riconoscere che le parole e il silenzio si rincorrono sempre e costituiscono elementi evolutivi ugualmente utili e necessari.

Per assurdo, le parole sono la via necessaria per arrivare alla conquista del silenzio. La maggioranza delle persone è lontana da questo traguardo: fa più fatica a tacere che a parlare e spesso parla non tanto perché ha qualcosa da dire, ma solo proprio perché non riesce a tacere - non sopporta il silenzio.

Da un certo punto di vista ha le sue buone ragioni: il silenzio è un nemico da combattere perché distrugge le abitudini ossessive, ansiogene, conflittuali, maniacali o depressive che in tanti anni la nostra mente è riuscita a costruire e a cui è sinceramente affezionata. E’ così che ci ritroviamo schiavi delle parole, esattamente come il fumatore è schiavo della sigaretta. Il modo di pensare di questo tipo è ancora molto lontano da quello della persona saggia che, in fondo, sente che:




Quando sono in silenzio mi sento divino.



Quando parlo mi sento un uomo.


Quando creo o accetto il dramma mi sento un essere inferiore.


Il silenzio è per la mente ciò che il respiro è per il corpo: un mezzo per entrare nell'unità, favorire l'integrazione e permetterci di ascoltare il sussurro della nostra divinità.


fonte: divini umani.com




"Il Silenzio" Kuthumi

Inviato: 29/01/2011, 10:49
da Oliviero Angelo
Quanta Verità, cara Mary! cuoricino

Ritrovo il concetto del Primo Accordo di Don Miguel Ruitz in questo focalizzare nella parola (non impeccabile) la Fonte Primaria dei conflitti umani, sia interiori che di relazione.

pulzelle