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Lasciar andare la rabbia

Inviato: 10/02/2011, 22:34
da Oliviero Angelo
La rabbia è radicata nel giudizio. Noi vincoliamo gli altri a un parametro che abbiamo in qualche modo fantasticato, scelto e applicato.Forse loro non sanno neppure di questi parametri, ma ciò non ci interessa.
Analogamente le persone sono spesso arrabbiate con noi perché non abbiamo realizzato le loro aspettative, ma queste ultime potrebbero essere totalmente irrealistiche, dunque non possiamo adattarci agli "ordini del giorno" degli altri.
(...)
Le ferite dell'infanzia causate dalle aspettative dei genitori possono essere difficili da guarire, ma si deve capire che il genitore aveva torto ed era maniacale, e questa presa di coscienza non può essere puramente mentale o intellettuale: anche il cuore e l'intuizione devono riconoscerlo allo stesso modo.
Ponetevi le seguenti domande con gentilezza, e senza giudizio o critica osservate quali pensieri, sentimenti e immagini riemergono nella vostra consapevolezza.
Quanto erano irragionevoli i vostri genitori nelle loro richieste o aspettative? Qualche volta eravate una pedina nei loro distorti "ordini del giorno"? Vivevano indirettamente attraverso di voi? Vi usavano per impressionare gli altri, per esempio i loro amici, fratelli e genitori?
Preoccuparsi eccessivamente delle opinioni altrui è un indizio di essere stati usati per tali scopi. In teoria non dovrebbe importarvi così tanto ciò che le altre persone pensano di voi, se state facendo la cosa giusta e state ricercando la verità agendo con compassione. Sbarazzatevi di questa dipendenza e siate liberi.
Il senso di colpa è una forma di rabbia nei confronti di se stessi, di collera rivolta all'interno. In qualche modo avete deluso voi stessi: non rispondevate alle aspettative del vostro io idealizzato.
La rabbia è una difesa dell'ego, una difesa contro la paura: la paura di essere umiliati o messi in imbarazzo, di essere sminuiti, di essere presi in giro, la paura della perdita o di perdere la faccia, in una parola la paura della sconfitta, di non ottenere quello che si vuole. Pensiamo che la rabbia "ci protegga" dagli altri, i quali ci farebbero queste cose e sono ugualmente arrabbiati con noi.
La rabbia è un'emozione perniciosa e inutile: viene dissolta dalla comprensione e dall'amore.
Quando un'emozione negativa è compresa, quando le sue radici sono messe in luce, l'energia dietro l'emozione si riduce e scompare perfino. Quando vi sentite in collera, la reazione salutare è capirne la causa, correggere la situazione se è possibile, e poi distaccarsi dalla rabbia.
Siamo tutti connessi, siamo tutti la stessa cosa. Stiamo tutti remando sulla stessa barca.
Spesso c'è una tristezza sottostante la nostra ira, come se quest'ultima fosse un rivestimento protettivo per la nostra vulnerabilità e disperazione. Avete notato come le persone innamorate sono meno arrabbiate? Sembrano possedere un ritmo del tutto diverso, e la collera non fa parte di questo ritmo. Neppure la tristezza ne fa parte. Il ritmo dell'amore è di natura diversa, e le energie della rabbia e della disperazione non entrano in risonanza con esso.
Quando siamo adirati generiamo nel nostro corpo sostanze chimiche nocive che danneggiano la parete interna dello stomaco, la pressione del sangue, i vasi sanguigni del cuore e della testa, le ghiandole endocrine, il sistema immunitario e così via. Se riuscissimo a individuare la causa della nostra rabbia e porvi rimedio, staremmo molto meglio.
Invece perseveriamo nel volervi restare attaccati, malgrado le conseguenze fisiche ed emotive. Siamo una specie testarda.
(...)
La comprensione e l'amore, invece, dissolvono la rabbia.
Ho notato che se qualcuno mi taglia la strada quando sto guidando nella città dove vivo, mi arrabbio, mentre ciò non si verifica quando succede la stessa cosa mentre sono in vacanza su un'isola caraibica. In vacanza la mia prospettiva muta, e non prendo la maleducazione in MODO COSI' PERSONALE. Ma la collera non è una questione geografica: il cambiamento è avvenuto in me. Potrebbe accadere anche nella città dove vivo.

(Brian Weiss)

Lasciar andare la rabbia

Inviato: 13/02/2011, 21:14
da shanti
"...
le persone sono spesso arrabbiate con noi perché non abbiamo realizzato le loro aspettative, ma queste ultime potrebbero essere totalmente irrealistiche, dunque non possiamo adattarci agli "ordini del giorno" degli altri....

Come molti altri, non ho realizzato le aspettative e non mi sono comportata secondo i modelli che mi sono stati forzatamente appioppati e quindi sono stata oggetto di rabbia e di frecciate da parte di persone che si ergevano a giudici. Ma mi è servito a capire che sono uscita indenne da tutto questo perché ho rispetto di me stessa, perché non mi sono adattata per essere gradita, non ho tradito me stessa fingendo sentimenti o atteggiamenti che non mi appartenevano. E mi ha insegnato a non avere aspettative, speranze magari, ma non aspettative.
Mi sono accorta che se noi rimaniamo nel nostro cuore, sereni, la rabbia degli altri non ci può colpire e le frecce cadono a terra. Sono certa che ogni situazione insegna qualcosa, l'importante è non lasciarsi invischiare e non fare il gioco di chi è arrabbiato con noi.

"
non dovrebbe importarvi così tanto ciò che le altre persone pensano di voi, se state facendo la cosa giusta e state ricercando la verità agendo concompassione"
Iin fondo è tutto lì, agire col cuore e camminare leggeri.

Lasciar andare la rabbia

Inviato: 13/02/2011, 21:34
da charls72
questo scritto fa molto riflettere...

a me per esempio succede davvero di rado di arrabbiarmi, e anche quando accade dura davvero poco, perché in effetti riesco praticamente sempre ad individuare la causa...

solo in un caso nel mio esistere accade che questa rabbia se pur compresa si trasforma in dolore (fortissimo e lacerante davvero...) e li riesco a venirne fuori solo se risolvo e chiarisco il tutto...se no son fritto! e purtroppo a volte no è sempre possibile nel mio caso chiarire parlare discuterne con calma per poi andare oltre...e nell'attesa...è il calvario fisico e mentale....

questo è l'unico nodo che non riesco proprio a sciogliere... io se ho un problema con te debbo necessariamente chiarire nel più breve tempo possibile, in quanto quel tempo per me è molto doloroso e pi8ù sono in rapporto stretto con la persona, più la amo più è forte la sofferenza generata dall'incomprensione...

grazie gladius per questo scritto

sirio

Lasciar andare la rabbia

Inviato: 16/02/2011, 9:08
da silvia
Rabbia e paura sono l'accoppiata maledetta delle nostre emozioni, si alimentano reciprocamente provocando esplosioni dolorose.
Solo guardando in faccia la paura sconfiggeremo la rabbia ed è un lavoro durissimo perché ci mette in contatto con ciò che non vorremmo mai vedere.
La rabbia è l'altra faccia delle nostre insicurezze, delle nostre sconfitte, di ciò che noi percepiamo come perdente per svariate ragioni.
Partiamo dalla paura nascosta dentro di noi e magicamente la rabbia diventerà un piccolo soffio tiepido, un tenue vagito.
bacetti a tutti quanti silvia

Lasciar andare la rabbia

Inviato: 16/02/2011, 11:25
da shanti
Cara Silvia, la rabbia e il dolore sono strettamente connesse alla paura. Come diceva il vecchio saggio Yoda , aprono le porte al lato oscuro della forza.
Tutto parte dalle aspettative che ci creiamo nei confronti di qualcosa o di qualcuno. Se per ragioni che seguono il flusso naturale delle cose, queste aspettative non vengono soddisfatte, può accadere di cadere nella paura, nel dolore e nella rabbia, oppure nel... non ho capito niente, non valgo niente ecc ecc.... oppure il mondo è cattivo, sono sola, quella persona mi fa del male ecc. Ma è proprio arrivato il momento di vedere ciò che non vorremmo mai vedere.
Queste sono prove pesanti, se si continua ad amare la vita, nonostante, se si tiene alta la testa e ci si ricorda che siamo qui per portare luce, abbiamo superato la prova e possiamo lasciare andare la paura, la rabbia e il dolore, tornando a vivere la vita come gli splendenti che siamo.

Lasciar andare la rabbia

Inviato: 16/02/2011, 12:47
da silvia
concordo! e aggiungo l'importanza di innamorarsi della propria vita e della propria storia.
un abbraccio