La Conoscenza
Inviato: 01/03/2011, 20:30
La Conoscenza
Per migliaia di anni l'uomo ha avuto l'illusione di poter raggiungere la conoscenza accumulando i pensieri di altra gente. Questo è assolutamente falso e sbagliato: nessuno potrà mai raggiungere alcuna conoscenza, accumulando i pensieri di altri. La conoscenza sorge dalla tua interiorità e i pensieri provengono dall'esterno. La conoscenza è tua e i pensieri sono sempre di altri, sempre presi in prestito. La conoscenza è la pulsazione del tuo stesso essere, è l'affiorare di ciò che sta nascosto nel tuo essere. I pensieri sono una raccolta di ciò che hanno detto gli altri... puoi raccoglierli dalla Gita, dal Corano, dalla Bibbia o da qualsiasi insegnante o capo religioso.
Qualsiasi cosa hai appreso dagli altri non diventa una conoscenza tua: diventa un modo e un mezzo per celare la propria ignoranza. E chi cela la propria ignoranza non potrà mai raggiungere la conoscenza, poiché in te si forma l'idea che la conoscenza altrui sia tua e ti aggrappi ad essa con tutto il tuo essere. Ti aggrappi ai tuoi pensieri e non hai il coraggio sufficiente per liberartene. Li sostieni perché pensi che costituiscano la tua conoscenza e che, se li perdessi, diventeresti ignorante. Ma ricordati che, per quanto tu possa aggrapparti ai tuoi pensieri, tramite loro non raggiungerai mai la vera conoscenza.
Quando qualcuno vuole scavare un pozzo inizia rimuovendo la terra e le pietre, dopo di che l'acqua comincia a filtrare dalle pareti del pozzo fino a riempirlo. L'acqua c'era già, non era necessario portarla lì; occorreva solo rimuovere le pietre e gli strati di terra. C'erano delle ostruzioni, degli ostacoli e, dopo averli rimossi, l'acqua è apparsa. Non occorreva portare l'acqua al pozzo, era già presente; era necessario solo rimuovere le ostruzioni.
La conoscenza è già presente in te, non c'è bisogno che tu la prenda in prestito da qualcun altro. Le sue sorgenti sono nascoste in te: devi solo scavare per rimuovere gli ostacoli - le pietre e la terra - che l'ostruiscono. A quel punto cominceranno ad apparire in te le sorgenti della conoscenza.
Ma puoi costruire un pozzo oppure uno stagno. Costruire uno stagno è una cosa diversa. Per farlo non hai bisogno di cercare una sorgente naturale d'acqua: il metodo è esattamente l'opposto di quello usato per costruire un pozzo. Per costruire uno stagno, non hai bisogno di scavare per rimuovere le pietre e la terra; al contrario, devi prelevarli da qualche altro luogo e portarli lì per usarli come bacino. E dopo aver costruito il bacino,l'acqua non arriverà da sola.: dovrai prenderla dal pozzo di qualcun altro per farla arrivare nello stagno. In superfice, lo stagno ti dà l'illusione di essere un pozzo. Sembra un pozzo: puoi vedere l'acqua in uno stagno così come la vedi in un pozzo, ma la differenza tra i due è la stessa che esiste tra la Terra e il cielo. La prima differenza è che lo stagno non ha acqua propria.
In questo mondo, nessuna sete dell'uomo verrà spenta da qualcosa che non sia suo. Tutto ciò che esiste in uno stagno è preso in prestito; in poco tempo diventa fermo e stantio, perché tutto ciò che è preso in prestito non è vivo, è morto. L'acqua di uno stagno è ferma, imputridisce e in breve emana cattivo odore. Il pozzo invece ha una propria sorgente e la sua acqua non diventa mai stantia; un pozzo vive grazie a un proprio flusso sorgivo.
Nello stagno e nel pozzo accadono due processi differenti. Lo stagno ha paura che qualcuno gli porti via l'acqua, perché senza rimarrà vuoto. Il pozzo invece vuole che qualcuno prelevi la sua acqua, affinché possa sgorgarne di più fresca e più viva. Il pozzo grida: "Prendete la mia acqua, voglio condividerla!". Lo stagno urla: "State lontani. Non toccate la mia acqua, non prendetela!". Lo stagno desidera qualcuno che abbia acqua da portargli, per immetterla nel suo bacino e aumentarne il volume. Ma se qualcuno ha un secchio, il pozzo desidera che costui si avvicini e prelevi la sua acqua: così potrà liberarsi dall'acqua vecchia e dalla sua sorgente sgorgherà acqua nuova. Il pozzo vuole condividere, lo stagno vuole trattenere. Il pozzo ha ruscelli sotterranei connessi con l'oceano: sembra piccolo, ma in profondità è collegato con l'infinito. Per quanto grande possa sembrare, lo stagno invece non è collegato con nient'altro: termina in se stesso, è chiuso. Non ha ruscelli sotterranei: non ha modo di collegarsi con l'infinito.
Se qualcuno si avvicinasse a uno stagno e gli parlasse dell'oceano, scoppierebbe in una risata e risponderebbe: " Non esiste niente di simile. Tutto è uno stagno. L'oceano non esiste affatto". Lo stagno non ha alcuna idea dell'oceano.
Se qualcuno invece esprimesse apprezzamenti sulla bellezza del pozzo, questo penserebbe: "Che cosa c'è di mio? Tutto proviene dall'oceano. Io che cosa sono? Tutto ciò che arriva in me è collegato a qualcos'altro di molto più lontano". Un pozzo non può avere un "io" né la sensazione: "Io sono"; invece uno stagno ha un ego e la sensazione: "Io sono". La cosa interessante da notare è che il pozzo è vasto, invece lo stagno è limitato; il pozzo ha una ricchezza propria, lo stagno non ne ha alcuna.
(Continua...)