L'inferno è qualcosa che ci capita ogni tanto. Qui e adesso, anche da vivi.
A chi più e a chi meno.
Non è questione di fortuna, in questo almeno è come si racconta.
E' questione di merito.
Ci meritiamo ogni inferno che viviamo, e questo è difficile da spiegare, da comprendere.
Ma il mondo davvero cambia col cambiare della nostra percezione.
E se noi pensiamo che sia un inferno, che sia il caso di disperare, di divincolarci dalla vita come degli animali agguerriti che siano stati ingiustamente legati, per noi la vita sarà un tormento.
Basterebbe fare semplicemente questo: accettarla, accettare noi stessi e gli altri per quello che siamo...
Accettare la responsabilità della situazione in cui ci troviamo o la direzione verso la quale ci muoviamo.
Ci facciamo dei grandi problemi per cose così stupide... perché non vediamo l'intero quadro, l'insieme. Perdiamo 50 euro e ce la prendiamo col mondo e con noi stessi. Giriamo male la frittata e cade, e gridiamo "maledizione".
Ecco. Siamo NOI a maledirci tutto il tempo, noi stessi e gli altri. Questo crea l'inferno. Ci malediamo a vicenda, ci sentiamo in colpa e vogliamo che altri si sentano in colpa. Qualcosa va storto e cerchiamo un altro su cui far cadere la colpa. Abbiamo continuo bisogno di colpevoli, e di giustizia punitiva.
Ma si potrebbe fare diversamente.
Si potrebbe comprendere la natura umana, e la differenza tra agire nella consapevolezza, da svegli, e REagire nel sonno, automaticamente, per come si è appreso dall'inferno attorno.
Io lo vedo questo inferno, inizio a riconoscerlo sempre di più, e ci ho messo un pezzo per capire che più volgevo altrove lo sguardo più le fiamme facevano male.
Questo fuoco è un ologramma, lo si può riconoscere come se si osservasse una scena di recita: esiste solo nella mente delle persone, che parlano così come credono che sia il mondo. Maledetto.
C'è un lavoro difficile da fare: abbandonare i vecchi schemi, sostituirli con nuovi, recuperare pezzi di anima, proteggersi ma esporsi comunque sempre al mondo. Svegliarsi continuamente, ogni volta che arriva il sonno, e ogni tanto riposare, specie in quegli spazi dove l'inferno non arriva, ed è amicizia, gratitudine e amore.
A volte l'inferno ci arriva addosso, perché è nell'ambiente attorno. Come onde radio noi ci distraiamo, e TAC, l'inferno arriva nelle nostre parole, nelle nostre reazioni. Poi ce ne accorgiamo, e allora possiamo scegliere. Di cambiare stazione radio, sintonizzarci in uno dei tanti canali positivi che l'Universo ci offre. Canale "chiarezza mentale", "gratitudine", "amorevolezza", "compassione". Possiamo scegliere e sistemare le cose, piuttosto che essere in balìa di influenze esterne.
CAMBIAMO STAZIONE RADIO. Alleniamo le giuste "antenne".
Lascio un video di questo grande uomo, che continua a descrivere con grande lucidità e proprietà di analisi le realà familiari più diffuse, che poi diventano le nostre realtà sociali.
(Anche quando parla di musica trovo sia appropriato...il rumore di fondo è come l'inferno...e disturba il fare musica). Buon ascolto: