Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

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shanti
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda shanti » 29/03/2011, 17:37

Sono felice che siamo riusciti a trasmettere, almeno in parte, il sentire che ci ha accompagnati. Dal nostro cuore al vostro.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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marisa
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda marisa » 29/03/2011, 18:21



ragazzi!!!

Marisa

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Angel
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda Angel » 30/03/2011, 7:16

grazie

.....del vostro bellissimo condividere una esperienza così importante....

kiss
Siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell'Universo... che è in noi
Angel

sasetta

Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda sasetta » 30/03/2011, 15:05

CHE MERAVIGLIA!!!!!SIA LE FOTO CHE IL RACCONTO!!!!MOLTO INTERESSANTE, IO NON CONOSCEVO QUESTO POSTO INCANTATO!!!!ASPETTANDO IL SEGUITO.......GRAZIE SHANTI!! bluangel

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shanti
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda shanti » 31/03/2011, 11:19

Grazie a voi, è bellissimo condividere!
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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shanti
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda shanti » 31/03/2011, 14:09

Dopo le emozioni di Montsegur, il secondo giorno è stato relativamente più tranquillo, energeticamente.
Dopo una notte a... occhi aperti, per me e di sonno profondo, beato lui, per Prema, colazione deliziosa con quei croissant tutto burro,che solo in Francia riesci a gustare.

Prima tappa della giornata Alet les bains. Un piccolo villaggio abitato da circa cinquecento persone, che sorge sulle rive dell'Aude, un fiume con una personalità spiccata, le cui acque parlano, cantano, con rive sempre diverse, ora fiancheggiate da gole e dirupi, ora da prati e salici.
All'ingresso del paese ci accolgono le rovine dell'antica cattedrale di
Notre Dame de Alet, la cui imponenza ancora oggi incute grande rispetto e una carica emozionale molto forte.
Doveva essere una cattedrale bellissima, molto luminosa, con ampie vetrate. Ora è lì, maestosa, testimone della sua passata grandezza, silenziosa, ormai fuori dal tempo, in un luogo tutto suo che porta in sé un sentore di antiche voci.






Il campanile e la vetrata che si intravvedono, tra le rovine, fanno parte della chiesa
di Saint-André, separata dalle rovine della cattedrale dal cimitero. E' impossibile non notare i due rosoni contenenti due stelle d Davide. Sembra che questo sia stato un atto di riconoscimento per l'aiuto finanziario che gli Ebrei elargirono per la costruzione della chiesa. E' noto che ad Alet vi fosse una comunità ebraica molto compatta e numerosa e che gli Ebrei fossero economicamente forti.
Un vecchissimo albero fa la sua smorfia ai visitatori che entrano nel suo territorio, ma la sua bella energia, in realtà, sorride, quando si accorge dell'ammirazione nel nostro cuore.



piccole case per il piccolo popolo del paese?




La parte che ci ha colpiti di più è la piccola piazza quadrata all'interno del paese.
Ci si arriva attraverso strette e affascinanti viuzze, costellate da vecchi portoni e piccole finestre



Le bellissime case a graticcio si affacciano un po' ovunque e per me hanno sempre un fascino particolare, non smetterei mai di guardarle, di percorrere con lo sguardo le vecchie travi che ne costituiscono l'ossatura portante.





E' Place de la Republique, da cui diramano sei strade. All'angolo di una di queste (Rue Malbec) si possono osservare dei simboli incisi nelle travi di legno sopra il piano terra. Questa è nota come 'casa dell'Ebreo' ( e infatti anche qui troviamo una Stella di Davide) ma anche come casa di Nostradamus! Si notano un fiore della vita, un sole a otto punte, entrambi inscritti in un cerchio,una croce catara,



un'altra croce, un delfino, un grande x dentro un rettangolo,




uno scudo, una stella di davide e un simbolo che ricorda yin e yang.




Ma chi ha fatto questi simboli e a chi appartiene la casa? E perché è chiamata la casa di Nostradamus? L'autore delle 'CENTURIE', vissuto nel XVI secolo (nacque nel 1503) aveva nonni ebrei che si erano stabiliti ad Alet les Bains. Ebrei ma convertiti al cristianesimo. Probabilmente questa era la casa dei nonni e lui ci ha passato del tempo. Ma ci sono fonti certe di questo? Non lo so, in questi luoghi spesso si sovrappone la leggenda alla realtà dei fatti, tanto da essere a volte più reale e tangibile la leggenda. In ogni caso queste vecchie travi, in questa piccola piazza, quasi nascoste dalle altre case, emanano un fascino particolare per chi ama le simbologie e il loro linguaggio.
Ma la cosa che ci ha, come dire, rapiti, non è stato tutto solo quello che ho descritto, ma la strana sensazione di essere entrati in una specie di bolla spazi-temporale. Tutto era fermo, immoto, non c'era nessuno e sembrava di essere in un'altra epoca, fuori dalla confusione e dal frastuono.
L'unica auto parcheggiata diventava invisibile, fuori dal contesto, il cervello non la registrava perché era come essere spostati in un altro tempo in cui le macchine non esistevano ancora.....infatti, mi sono resa conto che c'era una macchina solo dalle foto!!!!



Proseguiamo il viaggio fermandoci a Limoux, cittadina famosa per il suo spettacolare vino, predecessore dello champagne, la Blanquette de Limoux (ve la consigliamo vivamente!!!!!) e per il carnevale che ogni sabato e domenica, per due o tre mesi, riempie le strade di carri, maschere e coriandoli.
Per fortuna ci siamo andati di mercoledì.
Però una botta di vita in una via con tanto bei negozietti.

Il saluto dei gargoiles sul campanile della chiesa di Limoux.




Ci siamo fermati qui perché c'è un santuario dedicato alla Vergine Nera che, purtroppo era chiuso per restauri. E' noto per una fonte di acqua di guarigione che, dice la scritta incisa sulla pietra, guarisce tutti i mali. Abbiamo potuto attingere alla fonte e portare a casa una bottiglietta d'acqua, con un grazie di cuore alla Signora e all'acqua portatrice di messaggi di guarigione e d'amore..


Notre Dame de Marceille.


"La fonte miracolosa
Al di fuori della chiesa, una sorgente d’acqua ritenuta miracolosa sin dai tempi più antichi, riversa il suo rivolo argenteo in ogni periodo dell’anno, indipendentemente dall’abbondanza o meno delle precipitazioni. Henri Boudet scrive nel già citato "La Vraie Langue Celtique" che furono proprio questi poteri taumaturgici che diedero al luogo il suo toponimo. Si riteneva, infatti, che la fonte avesse il potere particolare di sanare le malattie degli occhi. Dall’unione del verbo celtico to mare, guastare, o danneggiare, e to seel (sil), chiudere, che darebbero il senso di occhi "danneggiati e chiusi" per una malattia, si avrebbe avuto il termine marsil che successivamente, dall’errata pronuncia marseel avrebbe dato origine al nome francese "Marceille". Indipendentemente dalla fondatezza o meno di questa teoria, è significativo osservare che una grande maggioranza di santuari mariani, specialmente quelli associati ad una Madonna Nera, sorgono vicino ad una fonte d’acqua dai poteri miracolosi. Dal punto di vista simbolico, non s’ignori che la "malattia agli occhi" e la sua guarigione rappresenta un simbolo del raggiungimento dell’illuminazione, ovvero il compimento del cammino iniziatico. A Nôtre-Dame de Marceille, l’edicola che circonda la fonte è sormontata da una lapide che riporta la seguente iscrizione latina:

MILLE MALI SPECIES VIRGO LEVAVIT AQUA"
(da angolohermes.com)


la fonte da cui si attinge l'acqua.

la Vergine nera (immagine dal web)




Proseguiamo il viaggio per Carcassonne.
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Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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charls72
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda charls72 » 31/03/2011, 15:43

grazie per questa condivisione shanti un abbraccio dal cuore

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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda drago-lontra blu » 31/03/2011, 20:00

a mamma che belle che belleeeeeeeeeeeeeeeeeee

che belleeeeeeeeeeeeeeeeeee

bellissima Notre Dame, affascinante, e viva, cosi' la vedo io. Bellissimi i simboli, che ho guardato bene. Mi sembra qualcosa di diverso da un rettandolo, direi che assomiglia di più ad un sarcofago, e la croce che ho osservato ( abbiate pazienza io ci vado a nozze) pare legata alle Maestrie dei fratelli Muratori. Piccone, martello, chiave e qualcosa che non distinguo. anche il simbolo simile allo yang, ha un piccolo particolare, se non ricordo male sono interni, i cerchi, non alla fine, il che mi fa pensare al Cancro.

troppo belle, per non parlare del silenzio, che si sente, guardando le foto, anche da qua.
Grazie grazie grazie grazie.............. pulzelle pulzelle
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda ADeline DAna » 31/03/2011, 20:25

GRAZIE SHANTI GRAZIE DRAGO BLU bluangel fuochiart cat cat cat cat
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shanti
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Un viaggio tra cielo e terra. Montsegur, Carcassonne, Rennes Le Chateau.....

Messaggioda shanti » 01/04/2011, 13:00

Dopo Alet e Limoux, proseguiamo verso Carcassonne

Narra la leggenda che all'arrivo di Carlo Magno la città di Carcaso era occupata dal re saraceno Balaak con la sua sposa Donna Carcas. Il re fu ucciso e la città messa sotto assedio.
Donna Carcas per ben cinque anni aiutò gli abitanti a resistere, inventandosi infiniti stratagemmi come...Mettere manichini di paglia armati di balestra sulle torri e sulle mura. Facendo lei stessa il giro delle mura, scoccava frecce sui nemici.
Recuperava i berretti dei soldati morti e li indossava utilizzando quelli di colore diverso per far credere che in città non mancavano soldati.

Con un inganno ben riuscito, fece credere all'armata di Carlo Magno che la città aveva ancora talmente tanto grano da darne anche ai maiali!
Carlo Magno decise allora di togliere l'assedio.

Donna Carcas, vedendo i soldati arresisi sfilare sotto le mura, ordinò di suonare le trombe per chiamare l'Imperatore e stabilire con lui un'intesa. I soldati gridarono 'Sire, Carcas te sonne ' e di lì si dice sia venuto il nome di Carcassonne.


La città di Carcassonne è molto vivace, traffico, grandi palazzi, piazze e alberi come tante altre città. Ma dalla parte opposta alla città nuova, rispetto al fiume Aude, adagiata su un rilievo, domina la Cité, la cittadella, caratterizzata alle sue torri che spiccano contro il cielo.
Benché il restauro sia stato poco conservativo e più stilistico, la Cittadella fortificata è stata dichiarata patrimonio dell'Unesco nel 1997, e, in effetti è un vero gioiello che fa pensare a una corona appoggiata sul capo della città.



Et voila madame Carcas.





Il sorriso di madame accoglie i visitatori alla porta principale della cittadella.




Un vento fortissimo ci ha accompagnati per tutta la giornata. All'interno era riparato, ma fuori... portava via.
La cittadella è molto bella da vedere, molto turistica, tanti negozietti pieni di tutto un po', cianfruaglie e cose di pregio. Profumi di lavanda e saponi naturali, stoffe provenzali, statue di armigeri e bel vasellame.
Ci sono molte piazzette deliziose e poca gente perché ancora presto.
Tanti ristoranti, tanto di tutto. A livello turistico è davvero bellissima.
Appena ho varcato la porta Narbonnaise, una lieve nausea si è fatta sentire.
Dietro quei fasti, quei rifacimenti perfetti, sotto le belle torri blu, c'è ancora dolore. E si comprende bene perché l'Arcangelo sia intervenuto in quei luoghi, e le energie di luce vi abbiano lavorato. A tratti si sentono ancora voci angosciate e pesantezza.
Siamo andati lì anche per questo credo, molti vanno lì, non come turisti, ma vanno a portare luce, a liberare, ad alleggerire. La stagione non è ancora cominciata e forse per questo arrivavano al cuore anche queste cose. Poi, quando migliaia di persone ci passeranno, tutto rimarrà nascosto, frantumato dallo scalpiccio dei passi, facendosi udire solo da chi ha un compito speciale o una sensibilità più spiccata.
La notte deve essere particolare in questo luogo a metà tra il castello della bella addormentata e le antiche vestigia dove la resistenza catara fu schiacciata. Luce e ombra, vita e morte, tutto si intreccia in quel mondo che suona un po' costruito.
Ci vorrei tornare, per camminare di nuovo su quelle stradine in salita, incontrarla ancora questa strana cittadella che forse sonnecchia e non mostra il suo vero volto. E' come se stesse rinascendo a nuova vita, un po' faticosamente, con le alte torri che dialogano col cielo, per far scendere quel cielo nelle stanze ancora buie.

Non abbiamo visitato il castello, abbiamo passeggiato all'interno delle strette strade e sugli spalti, ci siamo regalati un ottimo pranzo e fatto qualche piccolo acquisto.
Il ristorante si chiama "La tavola rotonda" eh eh eh





La passeggiata esterna.





Le torri bellissime, blu.

Della casa qui sotto mi sono innamorata, indovinate perché.....




Abbiamo terminato la nostra visita a Carcassonne, nella parte nuova della città, perché volevamo fare un saluto all'Arcangelo, nella Cattedrale di Saint Michel. Non abbiamo scattato foto, perché eravamo in un momento un po' particolare. C'è una piccola statua lignea che domina le navate dalla parte alta del grande organo sulla parete di fondo e una cappella, ahimè chiusa, dove c'è una grande e bellissima statua di Michele.
Sul fondo della chiesa Giovanna d'Arco, vicina a Michele.
Ci sono tante altre emozioni, nuove e antiche, che sono racchiuse nel mio cuore e non riesco a descrivere, ma nemmeno sono importanti forse.
Abbiamo dedicato le ultime ore della giornata a una cittadina che amiamo molto, un vero gioiello,

Mirepoix.



Sembra lo scenario di un racconto di fate. La sua piazza centrale circondata dall'abbraccio di antiche case a graticcio, dipinte a colori pastello, ti fa venire voglia di restare lì, in quell'atmosfera incantata. Gli alberi fioriti davano un tocco di leggerezza in più e nelle piccole vie intorno aleggiava una quiete che fa bene al cuore. Probabilmente in piena stagione turistica tutto è più tumultuoso, ma nei giorni del nostro viaggio, la cittadina era tranquilla, sonnecchiante. Nel piccolo bar in fondo alla piazza, ci siamo riposati, il cuore si è rasserenato. Il cielo sopra di noi era di un azzurro da togliere il fiato, grazie al vento che continuava a soffiare fortissimo. Ho camminato un po' sotto i larghi e bassi portici, costituiti da enormi travoni di legno, a volte intagliati, tra i profumi di fiori e saponette, con calma, assaporando ogni passo. E, alla fine della passeggiata, ho assaporato pure una fantastica Tarte Tatin con palla di gelato alla vaniglia!!!!! E ci voleva dopo una giornata così.



Lascio parlare le foto.....
































L'interno della chiesa di Mirepoix


eh eh eh guarda un po' chi c'è....

Al ritorno, non abbiamo potuto fare a meno di fermarci vicino a questo torrente. Abbiamo tolto le scarpe e messo i piedi nell'acqua ghiacciata, ma veramente ghiacciata! Quell'acqua si è portata via la stanchezza e anche altro e ci ha lasciato un senso di leggerezza e di gratitudine nel cuore. La Nusta del torrente ci ha lasciato il suo dono. Siamo tornati alla nostra stanza ai piedi della montagna con un canto nel cuore
.






continua con Rennes le Chateau.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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