La Via Michelita o via Angelica

Messaggi, luoghi, immagini dell'Arcangelo che protegge Città di Luce.
Ragnar

La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda Ragnar » 09/04/2010, 23:54

Cari Amici,
sono a farvi una domanda.
Esistono dei luoghi energetici particolari, unici, posti in cui il santissimo angelo è disceso, si è mostrato al mondo ed in cui noi abbiamo voluto ricordarne la memoria e la presenza.
Mont San Michel in Francia, la Sacra di San Michele in Piemonte, Monte Sant'Angelo in Puglia tutte allineate lungo una sola direttrice che,, come vuole la leggenda, corrisponderebbe al segno terreno lasciato dalla spada dell'arcangelo quando sconfisse Lucifero gettandolo nell'abisso.



affascinato da tale leggenda e dalla terrena presenza di questi santuari lungo una diagonale perfetto volevo chiedere il vostro aiuto per capirne di più e sapere se potevate aiutarmi nel trovare maggiori informazioni.

vi sarò profondamente grato e riconoscente

Ragnar

La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda Ragnar » 09/04/2010, 23:55

ho trovato queste informazioni che sono la base da cui sono partito, ve le reinoltro per vostra conoscenza

Citazione:
a leggenda narra che ad unire in un'unica traiettoria le Basiliche di Mont Saint Michel in Normandia, la Sacra di S. Michele in Piemonte e Monte Sant’Angelo in Puglia, unite nella venerazione del santo, sarebbe stata la spada di S. Michele durante la lotta contro il diavolo, fenditura invisibile ma presente, situata tuttora nella superficie terrestre. Nel corso del medioevo, provenienti dal nord, migliaia di pellegrini, per assicurarsi una buona morte (l'Arcangelo era presentato come l'accompagnatore delle anime nell'eterno) percorrevano la via tracciata dall’Arcangelo e chiamata dai fedeli, “Via Michelita”, o in altri casi “Via Angelica”.
Molto numeroso anche il transito di fedeli che dall'est cattolico, attraverso la Carnia scendevano lungo la costa per immettersi sulla via Michelita e proseguire per Roma e Monte Sant'Angelo in Puglia: al ritorno prendevano la direzione della Sacra di S. Michele in Piemonte, e poi verso la Normandia fino a giungere a Mont S. Micel in Francia.

Ma anche altre erano le strade della fede, le più frequentate: la Via Claudia Augusta Altinate per Altino, e quella Veronese per Ostilia sul Po.

I punti di ristoro erano costituiti da ostelli e borgate, tra cui il piccolo borgo di S. Michele del Quarto, nel quale operava la sorveglianza amministrativa e religiosa dei sacerdoti di Povegliano Altinate, la cui Pieve era nei pressi del fiume Zero, (riscontrabile da un numerosi indizi e conferme, tra cui il palazzo del nobile Zorzi, il cui toponimo si esprime tuttora nel significativo titolo di “Tribunale”: ovvero, organo municipale e giudiziario nato e cresciuto in vari siti; più verosimilmente a S. Michele Vecchio dopo che i padovani nel 1234 distrussero il Fortino di S. Michele del Quarto).

Ricordo sinteticamente: (La fortezza altinate aveva per titolo: Fortin S. Michiel de Quarto – Anch’esso organo giudiziario, amministrativo e di magistratura - Anche religioso -Situato sulla riva destra del Sile a fronte del Castello di Musestre, poi distrutto dai padovani - Prima organizzazione civica sorta in ambito medioevale a S. Michele del Quarto - Centro di un mercato cittadino sin dal 996 – Zona portuale cui Povegliano trasportava i propri prodotti sul fiume Sile – Nell’810 Carlo Magno divise la diocesi torcellana in due parti, e per un periodo la terraferma ivi compreso S. Michele del Quarto, si trovò unito a Pove-gliano sotto la diocesi di Treviso - Dal 1152, a seguito della bolla pontificia emessa da Papa Eugenio III, assegnava al vescovo di Treviso, il diritto sulla Corte di Quarto con le sue pertinenze - In seguito il Vescovo affidò gran parte dei nuovi possedimenti alla nobiltà trevigiana; il rimanente ai vassalli, dipendenti e prelati della diocesi. Per questo suo potere ottenne anche il titolo di Duca, Conte, Marchese - D’allora Povegliano esercitò la funzione di Capopieve su S. Michele stabilendo i propri regolamenti e statuti – Caduto in disgrazia Povegliano, nel 1531 si separò da S. Michele del Quarto, rimettendolo però alla Pieve di Casale sul Sile - Con l’insalubrità del fiume Zero sopraggiunse anche la precarietà am-bientale di Povegliano, tanto che nel 1490 fu abbandonato; non lo fu invece la sua Pieve, verso la qua-le S. Michele, allora privo di fonte battesimale continuò a battezzare sino al 1532; in seguito si recò a Casale. – Poco dopo, a causa della nocività del luogo, parte dei religiosi si rifugiò a Marcon e Gaggio, altri invece a S. Michele del Quarto – Con la scomparsa di Povegliano decadde anche il porto di S. Michele; qualche secolo dopo riprese autonomamente l’attività. - L’edificazione del Palazzo Zorzi sostituì il precedente sito amministrativo, dando origine al “Tribunale: imponente residenza tuttora presente a S. Michele Vecchio – L’edificio esercitò la sua funzione sino al 1603, anno in cui S. Michele del Quarto ritornò con Altino e al vescovo di Torcello – La data è tuttavia dibattuta poiché si ritiene possa essere accaduto tra il 1563/1565. Nulla toglie in ogni caso l’autorità amministrativa e religiosa che Povegliano deteneva su S. Michele - Il Palazzo fondato dal Zorzi fu eretto nel XVI sec.(1500) - Del collegio giudicante e amministrativo esistono inoltre tradizioni consolidate dell’attività umana, tramandata di generazione in generazione e vivono saldamente tra coloro che le hanno ricevute in eredità – Vi è inoltre una presenza stradale collegata a Povegliano, riconoscibile e provabile, fondata anche su ritrovamenti archeologici - In uno studio relativo si è dimostrato ulteriormente la sua attività - L’antica strada che tuttora scorre a fronte del Palazzo Zorzi fu realizzata dai romani; all’epoca si mostrava eretta ad aggere; fungeva da rapido raccordo col vicino Municipium di Tarvisium. Procedeva sulla sponda destra del Sile fino alla porta urbica, denominata “Altinia”, ciò a ragione del collegamento con Altino, che con la Claudia Augusta e il Sile, formava una doppia comunicazione).

All’epoca degli esodi di massa, esisteva anche la Via Francesca, o “Francigena”; strada antica documentata che a tratti si collegherebbe con la Michelita.

Chi è S. Michele Arcangelo?
S. Michele è comunemente raffigurato mentre sconfigge Satana perché, collocato al secondo posto (Lucifero al terzo) da Dio, ai cui piedi si umilia in gesto di ringraziamento, ingaggiò una furibonda lotta contro Lucifero che nel frattempo si era ribellato e incitava gli altri Angeli a seguirlo contro Dio.
In quell'occasione un fendente colpì la crosta terrestre marcando il tracciato che sarebbe stato motivo di fede e avrebbe anche concorso alla creazione dei tre edifici sacri.

La battaglia di Monte Sant’Angelo in Puglia

Un’antica cronaca del 490 narra che un toro, sfuggito al padrone (certo Elvio Emanuele nobiluomo del monte Gargano), fu trovato prostrato, quasi in meditazione, davanti all’ingresso di una grotta.

Il padrone fece di tutto per spostare il toro, che non ne voleva sapere, fino a lanciargli una freccia: la freccia di rimando tornò al lanciatore ferendolo. Il fatto fu interpretato come una forma di divinazione, come un avvertimento a non avvicinarsi a un luogo sacro.

Il Vescovo di Siponto, Lorenzo Maiorano, dopo aver per prudenza indetto tre giorni di digiuno e preghiere, vide apparire L'Arcangelo Michele che gli disse “Sappiate che Elvio Emanuele è stato colpito dalla freccia per mia volontà. Io sono Michele Arcangelo e sosto sempre alla presenza di Dio, ho stabilito di conservare il luogo per me, dimostrando di esserne custode. Ciò che qui sarà chiesto in preghiera sarà esaudito. Vai perciò sulla montagna e dedica la grotta al culto cristiano”.

Il Vescovo tuttavia per due anni non obbedì all'angelo, ma allo stesso si rivolse quando gli abitanti di Siponto, assediati dai barbari, sembravano soccombere; ottenne una tregua di tre giorni dedicati al digiuno e alla preghiera. Il 29 settembre 492, allo scadere della tregua, gli apparve il Santo che promise il suo aiuto: un temporale di sabbia e grandine si rovesciò dal Gargano sulle truppe occupanti di Odoacre, che fuggirono impaurite.
Nel 494 S. Michele apparve nuovamente a Lorenzo e disse: “Non dovete dedicarmi la chiesa, poiché io stesso l’ho consacrata. Entrate e pregate sotto la mia assistenza”. Finalmente il Vescovo ubbidì, e una volta entrato vi trovò un altare coperto da un panno rosso, sul quale splendeva una croce di cristallo, mentre l’impronta di un piede infantile impressa su una pietra, confermava la presenza dell’Arcangelo Michele.

La Sacra di S. Michele in Piemonte

A metà strada tra Monte S. Angelo e Mont Saint Michel, sulla via che porta a Sestriere, si trova la Sacra di S. Michele in Val di Susa, alla cui costruzione contribuirono misteri e episodi inspiegabili.

All’inizio del X sec., Giovanni detto Vincenzo vescovo di origine ravennate, si fece eremita sul monte detto “Capraio”, situato a fronte del monte “Pirchiriano”, dove gli apparve S. Michele che lo sollecitava a erigere una chiesa in suo onore. Giovanni obbedì, decidendo di edificarla in legno data la difficoltà di reperire le pietre.
Ma la legna raccolta con molta fatica gli venne rubata dai ladroni che infestavano i boschi, ricominciò finché gli apparve il santo che gli indicò il dirupo più alto del monte Pirchiriano, dove avrebbe trovato la legna rubata, per edificare la chiesa.
Ed è su dirupi o simili che si trovano i santuari in onore dell'Arcangelo, luoghi in cui si custodiscono gli affetti e i sentimenti più sacri ed intimi.

Giovanni in breve tempo edificò,che alcuni anni dopo il possidente Ugo di Montboissier nobile dell’Alvernia; per ottenere perdono dei suoi peccati, trasformò da chiesuccia a un gran tempio in pietra.
In periodi seguenti fu ampliata e rinnovata sino a divenire un imponente bastione dalle mura fortificate, erette su di un’enorme rupe dalle pareti scoscese.
La sua posizione dominante, in un alternarsi d’epoche e vicende, indicherebbe che sulla sommità del bastione si fosse originato un osservatorio, da cui scrutare i movimenti sulla frequentatissima via detta per l’appunto dai fedeli: Via Michelita, o Via Angelica o comunque degli Angeli, o chissà forse la via Francigena.

Nei secoli le mura fortificate della Sacra, conobbero momenti di gloria, di grande splendore, ma anche d’instabilità, di precarietà, sino alla decadenza. Ed è proprio in questo periodo che il Re piemontese Carlo Alberto affidò la direzione della Basilica al sacerdote e filosofo Antonio Rosmini, il quale, dopo aver riportato il monumento nel suo antico splendore, lo affidò ai suoi discepoli: i Rosminiani.

La Basilica di Mont Saint Michel in Normandia

Varcate le Alpi, verso nord olltre la Borgogna, la Loira e la Bretagna, i pellegrini raggiungevano il litorale Atlantico in Normandia, in cui verso la foce del Couesnon in un isolotto roccioso a tronco di cono emerge il santuario eretto in onore all’Arcangelo.

Secondo la leggenda Michele apparve al vescovo di Avranches nel 709 (VIII sec.) e lo sollecitò a costruire sulla sommità dell’isolotto una chiesa dedicata a lui stesso. Il vescovo ignorò per ben due volte la preghiera del Santo, che risentito gli bruciò il cranio con un tocco del suo dito, provocandogli un foro rotondo, ma senza conseguenze per la sua salute (il cranio è tuttora conservato nella cattedrale di Avranches).

Dopo l’accaduto, il vescovo obbedì e dando una forma tondeggiante all’iniziale progetto, volle farlo somigliare ai sotterranei della chiesa del Gargano in Puglia. Successivamente Uberto, chiese al Papa che gli si fossero donate alcune reliquie di Michele provenienti dal Gargano. Dopo il consenso inviò alcuni monaci a ritirate un pezzo del drappo rosso lasciato sull’altare dall’Arcangelo, e un frammento di roccia sulla quale egli si era seduto.
Nei secoli la basilica fu ampliata e successivamente si sistemò un oratorio. In seguito il titolo dell’iso-lotto chiamato allora “Monte Tombe” fu sostituito con “Mont-Saint-Michel-au-peril-de-la-Mer”. (Monte S. Michele al pericolo del mare), poi più semplicemente, Mont Saint Michel.

I conti di Rouen prima, dopo i duchi di Normandia, provvidero di utili e vantaggi i religiosi che ne avevano cura. Il monte intanto aveva acquisito un valore strategico, tanto da divenire simbolo della resistenza francese nelle guerre contro l'Inghilterra.

Quando gli inglesi decisero di conquistare il monte, l’Arcangelo Michele apparve nuovamente, questa volta ad un’umile fanciulla, Giovanna D’arco, predicendole che avrebbe sconfitto gli inglese ma mettendola in guardia dai raggiri. Raggiri da cui non seppe guardarsi, che la portarono al rogo dopo un processo per eresia in cui proclamò di aver visto l'Arcangelo “Lo vidi con i miei occhi, in compagnia degli Angeli del Cielo”.
Circa trent’anni dopo la Pulzella d’Orleans fu riabilitata, ed in seguito fu dichiarata Santa.

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Messaggioda Oliviero Angelo » 10/04/2010, 0:07

Caro Ragnar...
Ho letto questo tuo post e ho sorriso perché era un post che io stesso volevo condividere alcuni giorni fa...stessa foto e stessi articoli...
Sono felice tu l'abbia fatto.
Sicuramente qui troverai...troveremo insieme... chi potrà illuminarci maggiormente riguardo il nostro Amato Michele e dirci di più.

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Ragnar

La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda Ragnar » 10/04/2010, 0:16

Gladius Lucis ha scritto:
Caro Ragnar...
Ho letto questo tuo post e ho sorriso perché era un post che io stesso volevo condividere alcuni giorni fa...stessa foto e stessi articoli...
Sono felice tu l'abbia fatto.
Sicuramente qui troverai...troveremo insieme... chi potrà illuminarci maggiormente riguardo il nostro Amato Michele e dirci di più.

Gladius Lucis



Caro Glaudius,
ti ringrazio moltissimo per il tuo post e spero che gli amici dle forum possano aiutarci!

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La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda Oliviero Angelo » 10/04/2010, 0:53

Mi permetto di consigliarti, caro Ragnar, se ancora non l'hai fatto, di andare a leggere la sezione "I luoghi spirituali e di potere" qui in questo stesso forum.
Troverai molte informazioni di primissima mano proprio sui luoghi che hanno risvegliato la tua curiosità.
E immagino tu sappia che nulla avviene mai per caso...eheheh...
Un abbraccio nella Luce e sotto le ali di Michele

Gladius Lucis

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Messaggioda shanti » 10/04/2010, 8:51

Caro Ragnar, come ti consiglia Gladius, nell'indice dgli argomenti troverai la sezione dedicata ai luoghi spirituali, in cui ci sono anche i luoghi dell'Arcangelo. C'è inoltre una sezione dedicata interamente a lui.
Ti consiglio anche, se cerchi qualcosa in particolare di utilizzare il piccolo pulsante con scritto "cerca" che trovi sotto la scritta Città di luce. Scrivi sulla finestrella che ti appare, quello che cerchi e, può darsi, che sul forum ci sia qualcosa sull'argomento.
Un abbraccio e grazie per aver iniziato a scrivere proprio sul nostro amato Arcangelo
.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

Ragnar

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Messaggioda Ragnar » 10/04/2010, 13:05

shanti ha scritto:
Caro Ragnar, come ti consiglia Gladius, nell'indice dgli argomenti troverai la sezione dedicata ai luoghi spirituali, in cui ci sono anche i luoghi dell'Arcangelo. C'è inoltre una sezione dedicata interamente a lui.
Ti consiglio anche, se cerchi qualcosa in particolare di utilizzare il piccolo pulsante con scritto "cerca" che trovi sotto la scritta Città di luce. Scrivi sulla finestrella che ti appare, quello che cerchi e, può darsi, che sul forum ci sia qualcosa sull'argomento.
Un abbraccio e grazie per aver iniziato a scrivere proprio sul nostro amato Arcangelo
.


Grazie Shanti dei tuoi consigli, farò come dici e continuerò le mie ricerche su questo affascinante enigma storico.aggiornandovi su ogni eventuale novità!
Devo dire che il forum è talmente vasto e bello che sarà davvero una piacevole lettura immergermi tra le sue pagine.

A presto e grazie ancora


Ragnar

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La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda mariposa azul » 11/04/2010, 0:30

Un tempo avevo letto o forse qualcuno mi aveva parlato di questa linea che collega i vari centri micheliti; se non ricordo male si chiama "linea" lossodromica. Ho provato a compiere ricerche in tal senso ma non sono riuscita a trovare nulla.
Chi sa qualcosa? H soltanto trovato la parola "curva lossodromica" ma non unita a Michele.
Grazie Ragnar per il tuo intervento.
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
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Messaggioda shanti » 11/04/2010, 8:58

C'è un piccolo accenno qui sul forum. Si può leggerlo QUI Purtroppo è sparita l'immagine che avevo postato, perché l'ho presa dal web senza prima salvarla sui miei documenti.
Ciao
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La Via Michelita o via Angelica

Messaggioda mariposa azul » 11/04/2010, 11:52

Grazie per l'indicazione Shanti, sto già approfondendo il discorso. Molto vasto l'argomento; guarda caso la breve ricerca che ho effettuato questa mattina mi ha portato a Platone e alla sua geometria, ad Ipazia e ai suoi studi, alle reti energetiche che circondano la terra avvolgendola in costruzioni geometriche fino ad arrivare al ruolo rivestito dalla città di L'Aquila nella rete energetica italiana e non solo .http://soscollemaggio.com/index.php/it/la-basilica-di-collemaggio.html
Ho anche trovato che queste linee vengono chiamate Vene di Drago da chi opera nel Feng-shui. Il progetto iniziato per studiare a fondo la rete energetica e le linee di congiunzione è stato invece nominato Progetto Dragone!
Non è semplice il discorso per cui non mi azzardo a scrivere nulla di più. Posso solo indicare la fonte dalla quale ho attinto qualche informazione ulteriore http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.70

Un abbraccio
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