tatanga mani

Le tradizioni e la spiritualità degli Indiani d'America
Ospite

tatanga mani

Messaggioda Ospite » 27/03/2010, 21:50

Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo. Molti miei amici sono nati con la pelle gialla, nera... o bianca. Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di essi e' bello. Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini, di ogni colore, vadano d'accordo e lavorino insieme, senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio volere. (Tatanga Mani

Avatar utente
mariposa azul
Messaggi: 3557
Iscritto il: 03/10/2008, 0:00

tatanga mani

Messaggioda mariposa azul » 28/03/2010, 11:03

Cara Aurora ti rspondo anch'io con una poesia...un abbraccio


Uno e sette


(Gianni
Rodari)


Ho conosciuto un bambino
che era sette bambini.
Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere.
Però abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una
fabbrica di automobili.
Però abitava anche a Berlino, e lassù si chiamava Kurt, e suo padre era un
professore di violoncello.
Però abitava anche a Mosca, si chiamava Juri, come Gagarin, e suo padre faceva
il muratore e studiava matematica.
Però abitava anche a Nuova Vork, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un
distributore di benzina.
Quanti ne ho detti? Cinque. Ne mancano due:
uno si chiamava Ciù, viveva a Shanghai e suo padre era un pescatore; l'ultimo
si chiamava Pablo, viveva a Buenos Aires e suo padre faceva l'imbianchino.
Paolo, lean, Kurt, luri, Jimmy, Ciù e Pablo erano sette, ma erano sempre lo
stesso bambino che aveva otto anni, sapeva già leggere e scrivere e andava in
bicicletta senza appoggiare le mani sul manubrio.
Paolo era bruno, Jean biondo, e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri
aveva la pelle bianca, Ciù la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo
andava al cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino, e
ridevano nella stessa lingua. Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno
più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo.
Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH


Torna a “Indiani d'America”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite

cron