Mi stupisco dell'airone cenerino che osserva il mondo riflettersi dal bordo di un fosso,
del silenzio degli alberi, che nell'inverno sigillano la loro preghiera.
Mi stupisco degli sguardi delle persone che incrocio,
sguardi che sanno, che conoscono la Verità.
Di quell'oca selvatica che solitaria sceglie di migrare verso Nord
e della piccola anatra che non ascolta il freddo mentre naviga
sul canale infinito del piccolo rivolo davanti a casa.
Della Nebbia che avvolge i campi per proteggere il loro riposo,
del vapore del mio respiro, che sul vetro della finestra traccia antichi simboli.
Mi stupisco del nostro viaggiare, del lungo cammino che compiamo
senza tuttavia muoverci dal centro di noi stessi.
Della brina che preserva l'attimo presente fissandolo in candidi cristalli
e del Vento che cantando lo rilancia nel flusso infinito.
Mi stupisco dell'acqua, che porta sul mio viso
gocce della memoria delle stelle.
Delle foglie che sanno fondersi con la Terra nella più assoluta serenità
e della Terra che le accoglie con amore immenso.
Mi stupiscono le nuvole ed il sorriso che ogni giorno disegnano nel cielo
e del cielo stesso, che ci abbraccia sempre con benevolenza.
Oggi, il mio stupore, è la mia preghiera.