Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.

Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.

Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.

Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente.

Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.

Non successe nulla!

La farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare. Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.

Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.

Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.

Non potremmo essere così forti come siamo.

Non potremmo mai volare.

Buon Volo

fonte:http://www.fym.it

grazie ma a volte un aiuto insperato fa bene !!!

Bella storia cara Guerriera. A volte ci sono persone che si sentono in dovere di "aiutare" chi in realtà sta vivendo un processo profondo di cambiamento e non ha chiesto di essere aiutato a velocizzare le cose. Ricordo una persona che non mi aveva mai incontrata prima. Mi ero commossa fino a piangere di gioia per qualcosa che riguardava Michele. Lei si è avvinghiata a me col pretesto di consolarmi e sostenermi ecc ecc e non riuscivo nemmeno più a respirare. Non solo aveva interrotto un mio momento speciale, ma mi aveva soffocata col suo bisogno di salvarmi pensando che io stessi soffrendo.... Poi mi ha detto che se vede piangere qualcuno ricorda se stessa che tanto ha pianto nella vita. Forse quasi tutti siamo più o meno passati attraverso la fase dei salvatori-abbracciatori-ad-ogni-costo rivolti all'esterno mentre in realtà la ricerca più importante è la guarigione interiore. Questo è solo un esempio che mi ha fatto riflettere ancora una volta sull'invasione dello spazio sacro altrui, anche se a fin di bene, o meglio di un bene che noi pensiamo sia giusto per l'altra persona, proprio come chi ha tagliato il bozzolo della farfalla.
Credo che la cosa più bella sia la presenza, facendo sapere che questa presenza è una presenza d'amore e c'è. Chi ha dei problemi sa che ci sei e che può contare su di te se allunga una mano. E se la mano si allunga, la prendiamo con amore. Grazie cara Serena.

Sì molto bella la storia e anche a me vengono alla mente le persone che, per desiderio di aiutare, spingono per accelerare un processo che invece deve avere tempi regolati da chi lo vive. Quante volte mi è capitata la medesima situazione, voler aiutare ad ogni costo era il mio imperativo passato, ma era solo un mio bisogno non richiesto o forse subìto dall'altra parte, più che vissuto con convinzione.
Grazie Guerriera

Tommina ha scritto:grazie ma a volte un aiuto insperato fa bene !!!

certo che un aiuto insperato fa bene.
E' quanto credevo anche io, la mia l'intenzione era buona ma l'aiuto non era nella misura richiesta.
Ci sono sorprese che sorprendono più chi le porge di chi le riceve.
Allora meglio magari domandare non solo se c'è un bisogno di aiuto, ma anche di che tipo e magari anche in quali modalità farlo arrivare e se è bene accetto.
Tutte seghe, che mi fanno passare la voglia di aiutare.
Almeno nell'immediato pensiero, poi, ovviamente, arriva la schermata di due colonne, a destra quello che si a sinistra quello che no, nel bel mezzo l'ardua domanda dalla ancor più ardua risposta: allora, faccio qualcosa o faccio l'indifferente?

faccio li fatti mia ch'è mejo.

un bacione a tuttissimiiiiiiiii

Eheehehheh Drago sei un fuoco scoppiettante! da un po' di tempo quando "ritengo" (è sempre molto soggettiva la percezione) che qualcuno abbia bisogno di aiuto dico semplicemente...se hai bisogno sappi che ci sono e poi lascio che, se effettivamente la persona ha bisogno, me lo chieda lei, altrimenti mi defilo.

Eh...eh..
Mi è capitato di esser in tutte e due le parti e come esperienza insegna ho capito che non bisogna mai affrettare i tempi.
Anch'io ho avuto un periodo in cui volevo aiutare a tutti i costi delle persone che non erano ancora pronte però a ricevere il mio intervento e che inevitabilmente si sono poi allontanate. Quando...ho mollato il colpo comprendendo proprio che avevano bisogno dei loro tempi sono arrivate loro da me, anche anni dopo.
In questi giorni sono io però come la farfalla...chiusa nel mio bozzoletto aspettavo di ultimare la mia crescita per poi volare in un progetto con altre persone. Sono stata forzata, mi sono richiusa e sono stata rimproverata del fatto che l'aiuto non l'ho accettato e che non sarebbe più arrivato.
quando si pretende...si rischia di avere delle grandi delusioni...