Shen: tra corpo e spirito

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drago-lontra blu
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Shen: tra corpo e spirito

Messaggioda drago-lontra blu » 21/08/2012, 20:17


SHEN: tra corpo e spirito



“La nascita delle cose si dice trasformazione, il limite delle cose si dice mutamento, il non misurabile dello Yin e dello Yang si dice Shen” [Suwen, cap.66].

Shen si riferisce ad un aspetto dell’esistenza differente da quello manifestato nel mondo immanente ma comunque non da questo separato. Infatti l’ideogramma shen significa spiriti, divinità, principio vitale e rappresenta inoltre le forze della natura poste sotto il controllo del Cielo. La semplicità espressiva della scrittura pittografica riassume così immediatamente in tale ideogramma il presupposto base della cultura cinese antica: la materialità è espressione della Terra generatrice di forme e di Yin mentre la parte spirituale viene dal Cielo, massima espressione Yang.

“La via della produzione e del compimento dei diecimila esseri: nulla che non sia scambio yin-yang e radiazione luminosa degli shen. E’ per questo che per la vita di un uomo è necessario che vi sia la congiunzione dei soffi yin e yang, che vi sia l’unione delle essenze del padre e della madre. Due essenze si uniscono, allora forma corporea e shen sono completati. Sono soffi uniti del Cielo e della Terra e il loro nome è uomo” [Nei Jing].

Nel momento del concepimento, che è l’unione dell’essenza energetica (Jing) del padre e della madre, quando si realizza la potenzialità vitale dei genitori in un nuovo essere gli spiriti Shen si fissano nella nuova creatura dotandola così delle sue caratteristiche individuali che appartengono sia al corpo che allo spirito. Durante lo sviluppo embrionale gli Shen (espressione yang) si legano agli organi (yin) per formare unità somato-psichiche contribuendo innanzitutto a permettere la corretta crescita e le specifiche funzioni di ciascun organo e garantendo, nel loro complesso, lo spirito vitale dell’individuo e strutturandone gli aspetti psichici, emotivi, affettivi; sono infatti chiamati anche “anime vegetative”. Shen e Jing sono indissociabili, se si separano lo shen ritorna al Cielo ed è la morte.

La teoria dello Shen pone quindi l’essere come integrità di corpo, spirito ed anima.

L’origine di questa teoria è sicuramente molto antica e ha le sue origini nelle tradizioni animico-sciamaniche (dinastia Zhou, 1121-721 a. C.): secondo tali credenze in ogni manifestazione della natura vi è la dimora di spiriti benevoli o maligni. Le espressioni distruttive della natura o le malattie si ritenevano causate da entità spirituali nefaste e forze malefiche ed era prerogativa dello sciamano scacciare tali demoni e far riemergere gli spiriti benefici per ripristinare la bellezza della natura o lo stato di salute dell’individuo. L’evoluzione di tali credenze ha poi portato ad una interpretazione più filosofica, spirituale ed unitaria dell’universo; anche il processo di guarigione allora non è più visto come il risultato di un apporto esterno di energie positive ma come il ripristino e l’armonizzazione di energie già insite in ogni uomo, i sui shen.

Infatti nel microcosmo uomo abitano spiriti che dimorano nelle varie parti del corpo: gli organi sono l’espressione del macrocosmo nel microcosmo uomo che è strutturato come il modello maggiore. Gli organi ospitano le forze spirituali dell’uomo, stabilendo una identità tra la salute psicofisica e spirituale dell’individuo, che è garantita anche dalla sua capacità di adeguarsi alle leggi che lo legano all’universo in un equilibrio armonioso. Comprendere il significato di questa unità fisico-spirituale, fondamentale per la Medicina Tradizionale Cinese, permette di capire come un insulto ai danni di un organo determina inevitabilmente un attacco anche al suo shen e l’esito di una qualsiasi noxa allora non è solo un danno fisico ma anche mentale o psichico come, d’altra parte, malattie funzionali od organiche possono derivare da disordini dell’energia vitale sostenuti da fattori psichici od emozionali, da “cattivi pensieri od emozioni negative” che possono fare altrettanto danno quanto fattori patogeni esterni od energie perverse esterne.

I cinque organi, in quanto formati dalla congiunzione Jing/Shen cioè di essenza-spirito, rappresentano la parte più nobile e strutturante dell’individuo; gli shen sono pertanto cinque, ciascuno legato ad un organo di cui costituiscono la forza vitale. Essi sono; lo shen che risiede nel cuore, lo hun connesso al fegato, po che dimora nel polmone, lo yi legato alla milza e lo zhi al rene. Ciascuna di queste cinque anime vegetative ha proprie specificità e controlla particolari aspetti della sfera psichica ed emotiva ma, nel loro complesso, costituiscono lo Shen globale ed integrato dell’individuo che permette all’uomo di manifestare consapevolezza e coscienza, di esprimere le funzioni cognitive garantendo pensiero vigile, ragionamento e giudizio da cui possono nascere saggezza e conoscenza intuitiva oltre che di armonizzare e governare il mondo affettivo e le emozioni.

Caratteristica di questa antica e fondamentale teoria della Medicina Cinese, che la differenzia nettamente dalle concezioni occidentali, è il collegare lo spirito e l’attività psichica complessiva dell’uomo non al cervello ma al cuore in quanto organo che coordina tutti gli altri organi e visceri. “ Il cuore è un organo regale… ha la carica di signore e di maestro; in lui risiedono gli shen..da lui emana lo splendore degli shen” [Su wen, cap.VIII]. Il cuore è il sovrano dell’organismo, in quanto sede degli shen controlla tutti i processi vitali e psichici ed è il mediatore tra le energie celesti ed il microcosmo uomo. Questo organo imperatore ha una coscienza corporea immediata, capace di avvertire lo stato globale dell’individuo e di permettere anche, proprio in quanto sede privilegiata ed integrata dello Shen, l’attività mentale dell’individuo intesa come espressione completa di pensiero, analisi, riflessione non disgiunte dalla sfera emotiva ed affettiva. Dal cuore dipende perciò l’equilibrio della persona, unica nel suo essere corpo-mente-anima. Il cuore, signore dei cinque organi ai quali è collegato dalla rete di vasi e canali, e lo Shen che in esso risiede, possono però risentire degli eventuali squilibri in essi presenti e se questi riescono a ferirli si può produrre alterazione dei movimenti dell’energia fino alla sua dispersione o esaurimento con il manifestarsi di uno stato di malattia o di disordini psichici.

L’arte di preservare l’integrità ed il “vuoto” del cuore è comune a tante tecniche filosofiche e spirituali al fine di ritrovare e conservare il centro ed il sé permettendo così anche la connessione tra il proprio shen individuale con lo Shen universale, da cui origina.



Dott.ssa Luigina Galli

Fonti:
1. Elisa Rossi “Shen” - Casa Editrice Ambrosiana
2. AA Vari “Trattato di Agopuntura e Medicina Cinese” Vol. 1 - Casa Editrice Ambrosiana
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Re: Shen: tra corpo e spirito

Messaggioda shanti » 21/08/2012, 20:39

Ecco perché parlare e sorridere ai propri organi fa bene :emtc10:
Interessante, grazie sorella. Peta che controllo di avere tutti i miei shen al loro posto, faccio l'appello :emtc10: :emtc10: :emtc10: :emtc10:
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Re: Shen: tra corpo e spirito

Messaggioda drago-lontra blu » 21/08/2012, 20:43

Quando una persona ha gli shen " per aria" è possibile capirlo dal suo sguardo.
Ha gli occhi assenti, oppure fuggenti, il suo sguardo pare distratto, perso ovunque tranne che nel qui. :ragnetto: :emtc168:
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Re: Shen: tra corpo e spirito

Messaggioda shanti » 21/08/2012, 20:51

Peta che mi guardo allo specchio... Sì ho capito cosa vuoi dire, capita di vedere sguardi così. Sempre più interessante. :emtc71:
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
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