Le sette valli

Meditazioni, spunti di riflessione, ...
(vedi anche:)
Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Le sette valli

Messaggioda Oliviero Angelo » 06/04/2011, 2:21

LE SETTE VALLI

E' esistito un grande Maestro Sufi, uno dei più grandi di tutti i tempi: Al-Ghazali, il quale afferma: "Sulla Via della realizzazione dell'uomo, da uomo a Dio, dal potenziale umano alla sua realizzazione, dalla possibilità alla realtà, esistono sette valli".
Queste sette valli sono di estrema importanza, cerca di comprenderle, perché devi attraversare queste sette valli: tutti dobbiamo attraversarle.
Se comprendi correttamente come gestire una valle, potrai trascenderla e raggiungere la vetta, perché ogni valle è circondata da montagne. Se sei in grado di attraversare quella valle, se non ci resti intrappolato, se non ti perdi in quella valle, se non ti attacchi troppo alla valle, se resti a distanza, distaccato, un testimone, se ricordi sempre che questa non è la tua casa, che qui sei uno straniero, se persisti nel ricordare che la vetta deve essere raggiunta... e se non dimentichi la vetta, la raggiungerai: dopo aver attraversato ogni valle si vive una gran celebrazione.
Ma dopo aver attraversato ogni valle devi entrare dentro a un'altra: il cammino prosegue. Esistono sette valli, una volta raggiunta la settima, non ce ne sono più; allora l'uomo è riuscito a conseguire il proprio essere, non è più paradossale.
(...)
E ogni valle ha le sue particolari lusinghe. E' molto probabile che tu possa restare attaccato a qualcosa e non sia più in grado di lasciare la valle: ma devi lasciarla se vuoi entrare nella successiva.
(...)
Ascolta quali sono queste sette valli, e cerca di comprenderle.
E nnon pensare che Al-Ghazali stia parlando di qualcosa di filosofico: i Sufi non sono affatti interessati alla filosofia; sono persone molto pratiche. Se dicono qualcosa, intendono QUELLA cosa! Se dicono qualcosa, è detto per il ricercatore, non per i curiosi, non per gli ntellettuali, ma per coloro che stanno veramente lavorando sodo sulla Via per raggiungere un bagliore della verità: è per chi cerca.


LA PRIMA VALLE

La prima valle è chiamata la valle del sapere.
Naturalmente, il sapere deve venire per primo, perché l'uomo inizia conoscendo. Nessuna altro animale possiede sapere, conoscenza. Solo l'uomo conosce, solo l'uomo raccoglie sapere; solo l'uomo scrive, legge, parla: solo l'uomo possiede linguaggio, scritture, teorie. Perciò il sapere dev'essere la prima valle.
La parte negativa di questa valle consiste nel fatto che puoi diventare estremamente colto, puoi restare intrappolato nel sapere. Se dimentichi il vero scopo del sapere, puoi diventare attaccato al sapere in sé. In quel caso continuerai ad accumulare cultura, e puoi farlo per vite intere: diventerai un grande studioso, un pandit, ma non diventerai sapiente.
La via della sapienza è del tutto diversa dalla via del sapere.
Nella dimensione del sapere si hanno due cose: il contenuto del sapere - tu conosci qualcosa - e la consapevolezza, lo specchio, la parte di te che conosce. Se diventi troppo attaccato al contenuto del conoscere, anziché alla capacità di conoscere, ti perdi nella valle: chiamo negatiova questa parte che ti può rendere confuso, impantanato, attaccato.
Se diventi uno studioso, allora sei perso, non potrai attraversare la prima valle. E più conoscenza hai, più diventi confuso perché non c'è modo di decidere cosa sia vero: ogni cosa che senti, se posta correttamente davanti a te, se posta in modo logico davanti a te, sembrerà giusta.
Non esiste alcun criterio per decidere: non c'è presupposto alcuno. Ecco perché accade in continuazione una cosa: vai da un Maestro, lo ascolti, e sembra aver ragione; poi vai da un altro Maestro,lo ascolti e a sua volta sembra aver ragione. Leggi un libro e sembra esatto; ne leggi un altro, forse l'esatto opposto, e anche questo possiede una propria logica, e anche questo sembra esatto: non c'è modo per decidere chi abbia ragione. E se continui ad accumulare, continui ad accumulare contraddizioni, affermazioni che si contrappongono. Esistono milioni di punti di vista e, prima o poi, ti ridurrai a essere una folla di diverse filosofie e di sistemi: questo non sarà d'aiuto, anzi, diventerà l'ostacolo maggiore.
Quindi, ecco la prima cosa da fare nella valle del sapere: devi restare all'erta, devi ricordarti consciamente che l'enfasi va posta sulle capacità di conoscere e non sull'oggetto, NON sul contenuto. Si deve porre l'enfasi sull'essere un testimone, si deve diventare sempre più attenti e consapevoli, presenti; allora si diventa un sapiente: non conoscendo molte cose, ma semplicemente diventando più consapevoli si diventa veramente un sapiente.
La via della sapienza non ha nulla a che fare con scritture, opinioni, sistemi, credenze. Ha a che vedere con la capacità di conoscere. Tu puoi conoscere: hai l'immensa energia per essere cosciente; pertanto preoccupati del recipiente, della consapevolezza, e non preoccuparti del contenuto: non preoccuparti di ciò che è conosciuto, preoccupati di chi conosce.
La conoscenza è un fenomeno a due punte: una è rivolta verso il conosciuto, l'altra verso chi conosce. Se continui a guardare il conosciuto, ti perderai nella valle; se continui a mettere a fuoco colui che conosce, non potrai perderti e riuscirai a trascendere questa valle. E una volta che hai trasceso la valle del sapere, sopraggiunge un'immensa felicità, una grande gioia, perché hai compreso qualcosa di estremamente essenziale dentro di te, qualcosa che continuerà a rimanere sino alla fine, qualcosa di veramente fondamentale: la capacità di conoscere, la capacità di essere cosciente.
Quindi, se metti a fuoco colui che conosce, se fai sempre più attenzione a chi conosce, hai usato il lato positivo.


(continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Le sette valli

Messaggioda Oliviero Angelo » 06/04/2011, 2:23


LA SECONDA VALLE

La seconda valle è chiamata la valle del pentimento.
Quando inizi a guardare chi sei, naturalmente nasce un profondo senso di pentimento, inizi a sentirti pentito per tutto ciò che hai fatto di sbagliato, per tutto ciò che hai fatto e non avresti voluto o dovuto fare: pertanto, una gran vetta si origina con questa consapevolezza, ma immediatamente, dalla consapevolezza nasce la coscienza.
Ricorda, la coscienza che possiedi non è la vera coscienza: è una falsa moneta; è conferita dalla società. La gente ti ha detto cosa devi considerare giusto e cosa devi ritenere sbagliato, cos'è morale e cos'è immorale. Tu non lo sai con esattezza ma, dopo aver attraversato la prima valle, sarai in grado di sapere esattamente cos'è giusto e cos'è sbagliato. Allora, all'improvviso, vedrai cos'hai compiuto di sbagliato: quanta gente hai ferito, quanto sei stato sadico con gli altri, quanto sei stato masochista con te stesso, quanto distruttivo, violento, aggressivo, iracondo, geloso sei stato sino a quel momento. Tutto questo affiorerà alla tua vista;è una conseguenza naturale nel diventare consapevole: sorge la vera coscienza.
Questa coscienza non ha nulla a che vedere con la coscienza ordinaria che possiedi, che hai preso a prestito. Quindi, puoi avere una coscienza comune, ma questa coscienza non ti scalfisce, non ti da alcun travaglio reale attraverso il quale tu possa essere trasformato. A stento conosci cos'è giusto, e continui a fare errori: continui a fare tutto ciò che vuoi. La tua conoscnza del giusto non crea alcuna differenza in te: sai che l'ira è male, d'altra parte non esiste problema, continui a essere iracondo. Da una parte sai che la possessività non è bene, dall'altra continui ad accumulare, continui a possedere, non solo cose, ma anche le persone. Possiedi tua moglie, tuo marito, i tuoi bambini come se fossero cose, come se potessero essere posseduti: con la tua possessività distruggi, e sai che è sbagliato.
Questa coscienza presa a prestito non è d'aiuto, semplicemente ti opprime. Attraversata la prima valle, sorge la tua coscienza individuale. Ora sai esattamente cos'è sbagliato, e diventa possibile agire altrimenti. A questo punto diventa significativo il detto di Socrate: "La conoscenza è virtù".
Vediamo ora la parte negativa della valle del pentimento.
La parte negativa sta nel fatto che puoi finire per identificarti troppo nel senso di colpa riferito al passato: ho fatto questo errore e commesso quel male... ho continuato a fare milioni di sbagli!
Sei stato tanto incosciente, e così a lungo che, se continui a fare i conti con tutto ciò, si creerà una sorte di morbosità: sarai così colpevolizzato che, invece di crescere, cadrai in una totale cecità. Pertanto, se nasce il senso di colpa e se diventi morboso, ti preoccupi troppo del passato, resterai nella seconda valle, non riuscirai a oltrepassarla. Se il passato diventa troppo importante, ovviamente piangerai in continuazione e sospirerai e ti batterai il petto, e ripeterai: "Quanto male ho fatto!".
Il lato positivo consiste nel fatto che dovrai interessarti al futuro, non del passato. Certo, hai visto che hai fatto del male, ma ciò era naturale perché eri inconsapevole; perciò non è necessario sentirsi in colpa! Come si può essere nel giusto quando si è inconsapevoli? Hai preso nota del fatto che tutto il tuo passato è sbagliato, ma questo non crea un peso sul tuo petto: ne prendi nota; questo prenderne nota ti aiuta perché non sarai più capace di rifarlo, hai chiuso i conti con tutto ciò che è stato. Ti sentirai triste per aver ferito tanta gente in modi tanto diversi, ma allo stesso tempo ti sentirai felice, perché hai la consapevolezza che ora non succederà più. Sei libero dal passato e dalla colpa! Non ne sei più coinvolto. Ti interessa il futuro, la nuova apertura: ora hai la tua coscienza; adesso il futuro sarà completamente diverso, qualitativamente diverso, radicalmente diverso: sarai eccitato dall'avventura. Ora hai la tua coscienza individuale, e la tua coscienza non ti permetterà mai di fare ancora cose sbagliate. Non che ti debba controllarti; quando nasce la coscienza reale, non è necessario controllare, non c'è bisogno di disciplinare: il giusto diventa una cosa naturale. A questo punto, ciò che è facile è giusto, e ciò che è giusto è facile.
Infati, una volta che dentro di te sorge la coscienza, se vuoi agire male, devi compiere un grande sforzo; e anche così, non ci riesci. Senza la tua coscienza individuale, devi compiere uno sforzo molto grosso per essere nel giusto, e anche così non hai successo.
Quindi si è eccitati! Si sente amarezza per il passato, ma non è più un ostacolo, perché il passato non esiste più.
Questo è il lato positivo, si deve sentire che è avvenuta la trasformazione: è arrivata la benedizione, il divino ti ha dato il più grande dono, la coscienza: ora la tua vita si muoverà in una dimensione completamete nuova, avrà un nuovo corso.
Qui è dove nasce la vera moralità, la virtù, SHILA.


(continua...)


Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
prema
Amministratore
Messaggi: 1818
Iscritto il: 06/09/2008, 12:00

Le sette valli

Messaggioda prema » 06/04/2011, 7:42

Grazie Gladius!
Aspetto le altre valli...




Aggiungo un post scriptum a proposito della prima valle.
Dice Sai Baba "Se continuate a leggere libri, quando troverete il tempo di mettere in pratica ciò che avete letto?"

Io sono ciò che sono per merito di ciò che tutti noi siamo

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Le sette valli

Messaggioda Oliviero Angelo » 06/04/2011, 14:45


LA TERZA VALLE

La terza valle è quella che viene chiamata la valle degli impedimenti.

Una volta sorta la coscienza, sarai in grado di vedere quanti ostacoli esistono: hai occhi per vedere quanti inciampi ci sono; esistono mura su mura. Esistono anche porte, ma sono lontane e pochissime, distanti fra loro: sarai in grado di vedere tutti gli ostacoli.
Al-Ghazali dice che sono quattro.

Il primo ostacolo: la seduzione del mondo, il mondo delle cose.

Le cose sono molto seducenti, molto affascinanti: si genera la lussuria.
Come mai tutte le religioni del mondo hanno detto che si deve andare oltre le tentazioni mondane? Perché sei troppo assorbito dal mondo, e brami troppo le cose del mondo, non avrai energia sufficiente per desiderare Dio. Il tuo desiderio sarà dissipato nelle cose.Un uomo che desidera una casa lussuosa, un grosso conto in banca, un potere enorme nel mondo, prestigio, investe tutti i suoi desideri nel mondo: nulla è lasciato per cercare Dio.
Le cose non sono cattive in se stesse. Ricorda: i Sufi non sono contro le cose. I Sufi dicono che le cose in se stesse sono buone, ma chi inizia a cercare Dio e la Verità assoluta non può permettersele: hai una qualità tale e una quantità tale di energia che l'intero potenziale dev'essere investito in un unico desiderio. Tutti i desideri sono diventati un unico desiderio! Solo così si può raggiungere Dio, solo in questo caso puoi oltrepassare questa terza valle.
Di solito abbiamo molti desideri: la persona religiosa ha un solo desiderio, quella i cui desideri sono precipitati in un unico enorme desiderio, come piccoli torrenti, piccoli ruscelli, piccoli affluenti, si uniscono al grande Gange... proprio così. Una persona religiosa è quella i cui desideri sparsi sono diventati un unico desiderio; desidera solo Dio, desidera la trascendenza.
Per cui, primo: la seduzione del mondo.

Secondo ostacolo: la gente, l'attaccamento alle persone.

(nota personale di Gladius: in questo "ostacolo" il mio discernimento personale mi dona un diverso "sentire", e non sento come vera la casualità di ogni incontro, ma lo riporto per un principio di base interessante e nella sua peculiarità, vero).

Ricorda di nuovo, i Sufi non sono contro le persone; ma dicono che non ci si deve attaccare alla gente, altrimenti questo stesso attaccamento diventerà un ostacolo, uno scoglio verso Dio. Vivi con la tua donna e vivi col tuo uomo; vivi coi tuoi bambini, vivi coi tuoi amici; ma ricorda: qui siamo tutti stranieri e il nostro essere insieme è puramente accidentale.
Siamo tutti viaggiatori, ci siamo incontrati lungo la strada. Probabilmente per pochi giorni saremo insieme, siate riconoscenti per questa opportunità ma, prima o poi, le strade si dividono: tua moglie muore, va per la sua strada, e tu non saprai mai dove. Oppure, tua moglie si innamora di qualcun altro e le vostre strade si dividono. Oppure, tu ti innamori di un'altra donna. Oppure, tuo figlio è diventato grande e prende la sua vita nelle proprie mani e si allontana da voi, ogni figlio deve allontanarsi dai propri genitori.
Siamo insieme su questa strada solo per pochi giorni e il nostro essere insieme è puramente accidentale: non sarà per sempre. Quindi stai con la gente, sii affettuoso con le persone, sii pieno di compassione per chi incontri, ma non attaccarti agli altri, altrimenti il tuo attaccamento non ti concederà libertà sufficiente per andare oltre.
Dunque, il secondo ostacolo è la gente, gli attaccamenti.


Il terzo ostacolo è chiamato Satana da Al-Ghazali; e il quarto è chiamato ego.

Con Satana si intende la mente, la mente che hai accumulato in passato. Benché sia sorta la coscienza, benché tu sia diventato più consapevole di prima, il meccanismo della mente è ancora presente, ribolle in disparte, è in agguato. Tramerà ancora per un po': è stato con te così a lungo che non ti può lasciare all'improvviso; ci vuole tempo. Ed esso aspetta e osserva, se esiste una qualsiasi possibilità salterà fuori all'improvviso e prenderà possesso di te: è stato il tuo padrone, tu funzionavi come suo schiavo. La mente non può accettare che tu sia diventato un Maestro così all'improvviso, ha bisogno di tempo.
La mente è un meccanismo, è sempre presente. Per chi ricerca, la mente è il demonio. Tutte le storie sul diavolo non sono nient'altro che storie riferite alla mente. Il diavolo è semplicemente un nome mitologico per indicare la mente; i Sufi chiamano il diavolo Satana.
Quando il diavolo tenta Gesù, pensi sia presente qualche demone che si erge dall'esterno? Non essere sciocco, non esiste alcun demone che si erga all'esterno; la tentazione viene dalla mente stessa di Gesù. La mente dice: "Adesso sei diventato così miracolosamente potente, perché preoccuparsi di altre cose? Perché non avere il regno del mondo intero? Lo puoi avere! E' proprio a portata di mano: puoi possedere l'intero mondo, hai così tanto potere. Sei così elevato spiritualmente; i tuoi SIDDHI, i tuoi poteri spirituali, si sono manifestati: puoi avere tutto il denaro e tutto il prestigio che vuoi; perché preoccuparsi di Dio e della religione? Usa questa possibilità". La mente è tentatrice.
E quando Gesù risponde: "Non intralciarmi il cammino, vattene!" non parla a qualche demone esterno. Semplicemente dice alla mente: "Per favore non intralciarmi; non sono più interessato ai tuoi desideri, non sono più interessato ai tuoi progetti, sono in un viaggio completamente diverso: non ne sai nulla, perciàò sta' tranquilla.

E il quarto è l'ego, uno degli ostacoli più grandi sulla via di chi ricerca. Quando diventi un po' consapevole, quando sorge la tua coscienza e inizi a vedere i tuoi impedimenti, un ego gigantesco, dal nulla, prende improvviso possesso di te: "Sono diventato santo, saggio. Non sono più ordinario. Sono straordinario!". E il problema è che lo sei! E' vero! Quindi l'ego lo può dimostrare! Questo è il problema più grande, perché l'ego non sta dicendo cose senza senso. E' sensato: è esattamente così.
Tuttavia si deve fare attenzione perché, se ti lasci irretire dall'ego, dall'idea che "io sono straordinario", rimani per sempre nella terza valle; non potrai mai raggiungere la quarta: e la quarta conduce a un fiore più grande, a vette più alte, a una gioia più grande, e tu te la lascerai sfuggire.
Questo è il luogo in cui i SIDDHI diventano le cose più intralcianti, gli ostacoli per eccellenza.
La parte negativa è iniziare a lottare contro questi ostacoli: se inizi a lottare, sarai perso nella valle. Non occorre combattere. Non creare inimicizie, la semplice comprensione è sufficiente.
Lottare significa reprimere: puoi reprimere l'ego, puoi reprimere il tuo attaccamento alle persone, puoi reprimere la tua brama per le cose, e puoi reprimere il tuo demone, la tua mente; ma ciò che è represso rimarrà, e non sarai in grado di entrare nella quarta valle.
Entrano nella quarta valle solo coloro che non hanno repressioni: non iniziare a reprimere.
Il lato positivo è cogliere la sfida che l'ego ti lancia; non considerarlo un nemico, piuttosto consideralo come un'opportunità per andare oltre. Non combatterlo, comprendilo, guardalo a fondo. Guarda il suo meccanismo: come funziona, come questo nuovo ego sta sorgendo in te, come questa mente continua a giocare giochi con te, come ti leghi alle persone, come diventi legato alle cose. Guarda "come" funziona, con osservazione rilassata, senza antagonismo. In ogni caso, se diventi antagonista, sei intrappolato. Se indugi, sei intrappolato: e queste due sembrano essere le cose più semplici. La gente conosce solo due cose: sa diventare amica oppure sa diventare nemica. Questa, generalmente, è l'unica comprensione possibile.
Una terza cosa sarà d'aiuto: lo stare attenti, l'osservare, l'essere testimoni; né amici né nemici, sii indifferente. Considera semplicemente la loro esistenza. Perché se assumi qualsiasi atteggiamento emotivo, a favore o contro, tutti i tipi di emozionee diventano ostacoli. Emozione significa diventare attaccati. Ricorda: sei attaccato tanto ai tuoi nemici quanto lo sei ai tuoi amici. Se muore un tuo nemico, ne sentirai la mancanza come se avessi perso un amico, a volte in modo maggiore, perché egli ha dato un significato alla tua vita. Lottando con lui, ti stavi divertendo; ora non esiste più: l'ego che era soddisfatto dalla lotta con quella persona non sarà più appagato; dovrai trovare un nuovo nemico.
Perciò non farti amici e non farti nemici. Osserva semplicemente; sii un osservatore assolutamente scientifico. Questa è la cosa positva da fare: esplorare cosa sia l'ego, ed esplorare gioiosamente. Esplorare cosa sia la lussuria, ed esplorare con gioia.


(continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Le sette valli

Messaggioda Oliviero Angelo » 07/04/2011, 0:22


LA QUARTA VALLE

Quindi viene la quarta valle: la valle delle tribolazioni.

L'ingresso nell'inconscio avviene nella quarta valle. Finora era limitato al mondo cosciente; adesso, per la prima volta, entrerai nel regno profondo del tuo essere: l'inconscio, la parte più oscura, la parte più notturna. Finora eri nella parte del giorno; era più facile. Ora le cose diventeranno più difficili: più in alto vai, più devi pagare. A ogni gradino più elevato il viaggio diventa più difficile, e la caduta diventa più pericolosa. E si deve diventare più accorti; a ogni gradino occorre più consapevolezza perché ti muoverai su piani più alti.
La valle delle tribolazioni è l'ingresso nell'inconscio, è l'entrata in ciò che i mistici cristiani hanno chiamato "la buia notte dell'anima". E' l'ingresso nel pazzo mondo che nascondi dietro te stesso: è molto bizzarro, è molto misterioso.
Sino alla terza valle l'uomo può camminare senza un Maestro, ma non oltre. Sino al terzo livello l'uomo può andare da solo: con il quarto occorre un Maestro. E quando dico che sino alla terza valle si può andare con le proprie forze, non intendo dire che ci debba andare con le proprie forze, non voglio dire che tutti saranno capaci di andarci da soli: parlo semplicemente di una possibilità teorica. Sino al terzo livello è teoricamente possibile che l'uomo possa muoversi senza un Maestro; ma con il quarto il Maestro diventa una necessità assoluta perché ora sprofonderai nell'oscurità; ancora non possiedi alcuna luce individuale che puoi usare in quella oscurità; sarà necessaria la luce di qualcun altro, qualcuno che si è addentrato in quella notte oscura, e a cui è diventato possibile vedere in quel buio.
La parte negativa della valle delle tribolazioni è il dubbio. Prenderà forma un dubbio enorme! Tu non sai cos'è il dubbio, non lo sai ancora! Tutto ciò che sai del dubbio è semplice scetticismo, non è dubbio. Il dubbio è un fenimeno completamente diverso.
Qualcuno dice che Dio esiste, e tu dici "ne dubito". Non dubiti, come puoi dubitare? Sei semplicemente scettico. Stai semplicemente dicendo "Non lo so". Anziché dire "Non lo so", usi una parola molto forte: "Dubito". Come puoi dubitare? il dubbio è possibiole quando stai fronteggiando una realtà.
Per esempio, non hai mai visto un fantasma e dici: "Dubito dell'esistenza dei fantasmi". Questo non è dubitare, è semplicemente essere scettici. Intendi dire: "Non ho mai incontrato un fantasma, quindi come posso credere? Ne dubito", ma questo non è dubitare. Il dubbio sorgerà un giorno quando, passando vicino a un cimitero, all'improvviso incontrerai un fantasma! Allora tutto il tuo essere sarà scosso. Allora, per la prima volta, sarai nella condizione in cui sorge il dubbio: se quello che vedi è vero oppure un'allucinazione.
Il dubbio è estremamente esistenziale; lo scetticismo è intellettuale. Lo scetticismo è solo nella mente; il dubbio penetra nel tuo stesso essere, in tutto il tuo corpo-mente-anima: la tua totalità è scossa.
In questa "buia notte dell'anima", la quarta valle, sorge il dubbio, il dubbio su Dio. Infatti, cercavi più luce e accade proprio l'opposto: cercavi più beatitudine e stai cadendo in una notte oscura. Sorge il dubbio se questa sia la giusta direzione, se questa ricerca sia utile, perché cercavi l'oro, cercavi una luce immensa, una grande illuminazione e nirvana e samadhi e satori, e al posto di satori e samadhi ti sei trovato sopraffatto da questa buia notte. Persino le luci che di solito erano presenti non lo sono più: persino le sicurezze che erano presenti non esistono più.
Eri abituato a conoscere certe cose; ora non sai nulla. Avevi alcune certezze, persino quelle sono sparite. La stessa terra sotto i tuoi piedi è scomparsa, stai precipitando: allora sorge il dubbio. A quel punto si inizia a sentire: "Forse tutto questo viaggio nella religione è senza senso, forse non esiste alcun Dio, forse stavo prendendomi in giro, forse ho scelto qualcosa di assurdo. Era meglio vivere nel mondo, essere parte del mondo. Era meglio avere molte più cose, godere il potere, godere il sesso, godere il denaro. Cos'ho fatto? Ho perso ogni cosa e questo è il risultato?".
Per ogni ricercatore viene questo momento. E se sorge questo dubbio, allora, naturalmente, si inizia a difendere se stessi contro l'oscurità. Si crea un'armatura intorno a se stessi contro l'oscurità, l'oscurità che invade; ci si deve proteggere. Se agirai così, sarai ributtato nella parte cosciente della tua mente: ti lascerai sfuggire il mistero dell'oscurità.
La luce è bella, ma senza paragone se confrontata con l'oscurità. L'oscurità è molto più bella, più rilassante, più profonda. L'oscurità è profonda; la luce è superficiale; e se non sei in grado di accogliere l'oscurità, non sarai capace di accettare la morte.
Quindi, il primo insegnamento: devi accettare, accogliere, rilassarti. Questa oscurità è il primo bagliore di Dio. E' buio, ma più tardi scoprirai che non era oscurità; in realtà, per la prima volta, hai aperto i tuoi occhi verso Dio, ed era troppo abbagliante, per questo sembrava buio. Non lo era; l'oscurità era una tua interpretazione.
Guarda il sole per pochi secondi e, ben presto, sarai circondato dall'oscurità. E' troppo, non sei in grado di sopportarlo: un uomo può diventare cieco guardando il sole troppo a lungo. Guarda il sole per pochi secondi, poi rientra a casa: scoprirai che l'intera casa è avvolta dalle tenebre. Solo un momento prima eri lì e potevi vedere ogni cosa: adesso non puoi vedere nulla, inciampi nelle cose.
Quell'oscurità è un'interpretazione, ma è naturale. Più tardi, quando avrai trasceso la valle, sarai in grado di guardare indietro e vedere la realtà.
Solo un Maestro può tenerti per mano in questa "buia notte dell'anima" e aiutarti a familiarizzare, può parlarti e convincerti: "Non preoccuparti. Sembra solo buio, ma non è oscurità. E' il primo incontro con Dio: ti stai avvicinando".
Queste tre cose devono essere capite: sonno, morte e samadhi.
Il sonno è simile alla morte. In Oriente diciamo che è una piccola morte, la piccola morte; moriamo ogni notte e scompaiamo nella notte oscura. Poi viene la morte, un sonno più grande, una morte più grande del sonno, il corpo scompare, ma la mente resta e rinasce. Quindi segue la morte assoluta, il samadhi, in cui il corpo scompare e la mente scompare, e solo l'essenza più intima, la consapevolezza, resta: questa è la morte assoluta.
Nella quarta valle incontri il primo lampo di come si attuerà la morte assoluta: se lo rifiuti, se ti difendi, se crei un'armatura, sarai ributtato nella terza valle e mancherai quella crescita; e una volta persa la quarta valle, avrai sempre paura di ritornarci.
La mia osservazione sulla gente consiste nel fatto che le persone che sono già entrate nella quarta valle una volta, nelle vite passate, e sono fuggite per il troppo terrore, sono persone sempre impaurite di fronte a esperienze più profonde. Amore: avranno paura. Orgasmo: avranno paura. Amicizia: non più di tanto, oltre avranno paura.. Discepolo: avranno paura. Abbandonarsi: avranno paura. Preghiera: avranno paura. Avranno paura di tutte quelle cose che potrebbero riportarle nella quarta valle: possono non essere neppure consciamente consapevoli del motivo per cui hanno paura.
La quarta valle è molto importante perché è nel mezzo. Ci sono sette valli, la quarta è proprio al centro. Tre sono da un lato e tre dall'altro: la quarta è di immenso valore, è il ponte. Il Maestro è necessario su questo ponte perché è il passaggio dal conosciuto all'ignoto, dal finito all'infinito, dal banale al profondo. La parte positiva è dare fiducia, arrendersi; la parte negativa è dubitare, difendersi.
Il Maestro inizia a insegnarti ad avere fiducia, ad arrenderti fin dal primo momento, in modo che, col tempo, ti possa ambientare, perché sarà necessario quando entrerai nella quarta valle.
A volte vengono da me persone che dicono: "Perché non possiamo restare qui senza arrenderci? Perché non possiamo meditare e ascoltarti e beneficiarne tanto quanto vogliamo? Che motivo c'è di arrenderci?".
Non capiscono. All'inizio può non essere rilevante. Perché? Per cosa? Puoi ascoltarmi senza arrenderti. Puoi meditare senza arrenderti. Puoi sperimentare nei gruppi di crescita senza arrenderti: sembra perfettamente giusto. Arrendersi non sembra affatto necessario. Ma non sai cosa succederà in futuro: pe quello occorre prepararsi fin d'ora! Non puoi aspettare un momento. Se non si è fatta una preparazione precedente, fallirai. Quando il momento giusto verrà, e la tua casa brucerà, non avrai ancora scavato il pozzo; inizierai a scavarlo allora, ma quando sarà pronto, la casa sarà persa.
Si deve scavare il pozzo prima che la casa prenda fuoco!
Ora può sembrare irilevante. Posso capirlo: da un punto di vista logico ora è irrilevante. Per ascoltarmi quale esa è necessaria? Per meditare quale resa è necessaria? Ma nella quarta valle, quando ci entrerai, la resa sarà necessaria; e non puoi imparare le vie della resa all'improvviso. Devi abituarti a continuare ad apprendere, prima che sia necessario: devi abituarti alla resa, la resa deve diventare il tuo habitat.


(continua...)

Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
Oliviero Angelo
Messaggi: 2056
Iscritto il: 13/03/2009, 0:00

Le sette valli

Messaggioda Oliviero Angelo » 07/04/2011, 21:26


LA QUINTA VALLE

La quinta valle: la valle terribile.

Nella quinta valle entri nella morte. Nella quarta penetri il sonno, l'oscurità. Nella quinta penetri la morte. Oppure, se ti piace usare la moderna terminologia, nella quarta entri entri nell'inconscio personale; nella quinta nell'inconscio collettivo: sorge un timore gigantesco perché perdi la tua individualità.
Nella quarta hai perso la luce, il giorno; ma tu esistevi ancora. Nella quinta perdi te stesso, non senti più la tua esistenza, ti stai dissolvendo, ti stai fondendo: la sensazione "io sono un centro" inizia a diventare vaga, sfocata, nebulosa.
Entri nella morte, entri nell'inconscio collettivo e sorge una paura enorme, senti un'angoscia struggente: la più grande angoscia che mai sentirai. Perché qui nasce il problema: essere o non essere? Tu stai scomparendo, tutto il tuo essere si aggrapperà all'essere: vorresti ritornare nella quarta valle. Era buia, ma almeno c'era qualcosa di buono: tu esistevi! Adesso, l'oscurità è diventata più densa, più fitta: non solo, tu stai scomparendo in essa. Presto non resterà di te traccia alcuna.
La parte negativa è aggrapparsi al proprio sé. Per questo grandi Maestri come il Buddha o Gialal al-Din Rumi insistono: "Ricorda, assenza di sé, ANATTA". I Sufi lo chiamano FANA, si scompare.
E ci si deve preparare per questa scomparsa, si deve essere pronti!Non solo pronti, ma si deve sentire una profonda accettazione! Ti porterà una gioia enorme perché tutta la tua miseria è contenuta nel tuo ego. Proprio l'idea "io sono" nasconde la tua ignoranza. Proprio l'idea "io sono" crea in voi ogni forma di ansietà, di problemi: l'ego è l'inferno.
Jean-Paul Sartre ha detto: "L'altro è l'inferno". Non è esatto: TU sei l'inferno, l'ego è l'inferno! Se le altre persone sembrano essere il tuo inferno, la sensazione d'inferno è causata dal tuo ego, perché esse lo feriscono in continuazione. Continuano a premere i tuoi punti deboli, irritandoli: poiché hai questa ferita dell'ego, sembra che ognuno ti ferisca. E' semplicemente la tua idea "io sono speciale" e, quando qualcuno non lo riconosce, ti fa soffrire. Quando non hai alcuna idea di essere speciale, ciò che nello Zen si chiama "diventare ordinario"... se diventi ordinario, puoi attraversare questa valle: se diventi un nessuno, questa valle può essere attraversata facilmente.
Quindi la parte negativa è aggrapparsi al sé e la parte positiva è rilassarsi nell'assenza del sé, nella nullità, essere promnti a morire, volontariamente, con gioia, desiderandolo.


(continua...)
Immagine

"Non nobis Domine, non nobis, sed nomine Tuo da gloriam"
Gladius Lucis ImmagineImmagine

Avatar utente
shanti
Amministratore
Messaggi: 12616
Iscritto il: 06/09/2008, 12:00

Le sette valli

Messaggioda shanti » 08/04/2011, 9:47

Bel lavoro Gladius, grazie, me le rileggo....
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


Torna a “Meditazione”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti

cron