Lei vi avrebbe salutati così, con la mano e il suo sorriso.
Ci teneva a farsi fotografare quando il lago è esondato sotto casa sua.
Oggi riesco a scrivere di lei perché oggi, finalmente, sono serena. Oggi so che sta bene, che è luce che illumina, che è felice e libera.
Chi l'ha conosciuta sa che donna fosse. Ha lasciato una traccia nel cuore di chi l'ha incontrata.
Mi ha lasciato uno dei doni più belli che si possano avere, la capacità di vedere sempre la bellezza, di meravigliarsi sempre con gli occhi di un bambino, davanti a un tramonto, a un fiore o al suo amato lago.
Era una donna forte, mai lamentosa, sempre pronta ad aiutare. Aveva un sorriso per tutti e "spacciava" cartine degli angeli a tutti quelli che incrociavano il suo cammino. Aveva la passione e l'entusiasmo per la vita. Lei parlava sempre di Angeli e di gioia del cuore.
Aveva sempre le caramelline al latte e menta e, dopo le serate, faceva il giro per offrirle a tutti.
Sapeva ridere e giocare anche se non superava mai il "limite" perché stava sul ... dignitoso eh eh eh, e, nonostante avesse vissuto cose pesantissime, compreso l'ultimo periodo, cercava di non pesare mai sugli altri.
Avevamo caratteri diversi, entrambe forti e determinate e, a volte la pensavamo diversamente, scontrandoci o chiudendoci l'una all'altra.
Ma mi ha sempre lasciata libera di decidere della mia vita. Sapeva esserci senza soffocare.
Mitica nei suoi quaderni di appunti, precisa fino all'esasperazione (mia


Così ordinata che se avesse visto i miei cassetti sarebbe svenuta gh gh gh (non glieli ho mai fatti vedere)
Dipingeva, leggeva, amava viaggiare e amava i cristalli. Grazie a lei ho iniziato la via dello Spirito, aveva iniziato lei a fare yoga e io per curiosità l'ho seguita.
Faceva parte del gruppo della Compagnia dell'Arcangelo. Fino allo scorso ottobre veniva due volte al mese a vivere la serata del gruppo nella Stanza di Michele. Oggi ho trovato l'elenco , precisissimo naturalmente


Ci ha riempiti di regali e di affetto. Era felice per ogni viaggio fatto con noi, l'Egitto, Mont Saint Michel, La Sacra e tanti altri solo con me o con le amiche. Godeva delle foto dei viaggi che facevamo noi.
Negli ultimi tempi non aveva più molte forze, la mente ogni tanto si annebbiava ed era tanto stanca. Sapeva di essere vicina al passaggio, me lo diceva. Era pronta.
Lei...
Ad aprile l'abbiamo portata al Boden, un santuario che lei amava molto. Era già malata ma sul libro delle firme non ha chiesto guarigione o sollievo, ha scritto solo "Ti ringrazio per la mia famiglia". E quando siamo usciti ha detto che sapeva che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visitato quella chiesa.
Soffriva di non poter uscire più, lei sempre così attiva, perché le gambe non la reggevano ma diceva ogni giorno che era felice di vivere in quella casa, col suo balcone fiorito con la vista che spaziava sul lago e sul cielo. Era debole e ogni tanto diceva di essere giù di morale e di essere stanca di vivere così, ma poi aggiungeva... ho 84 anni e in fondo va bene... sempre positiva.
Non faceva pesare quanto stesse male dentro. Ma lo sentivo... quella disperazione per la perdita della sua capacità mentale, l'impossibilità di uscire negli ultimi tempi, la richiesta (fatta da lei) di avere una donna la notte e la mattina
Anche nel passaggio ha fatto le cose "per bene". Michele l'ha presa con sé in poche ore....
Un shock settico è stato il mezzo che ha scelto la sua anima per spegnere il corpo e varcare la soglia. Arrivato in seguito a un problema alle gambe che quattro medici non sono stati in grado di capire e curare. Dovrei essere arrabbiata per questo ma so che c'era un disegno ben preciso, perché l'anima sa. perché una donna come lei non avrebbe potuto rimanere su una sedia a rotelle con la mente spenta.
Ci ha spiazzati, non eravamo pronti anche se io ho sempre pregato i suoi angeli che la portassero via prima che perdesse la dignità, prima che la confusione e l'oblio le chiudessero la mente, prima che il corpo diventasse fatto di dolore. Ma, sappiamo bene, non siamo noi a poter decidere.
la sua grande anima si è preparata bene e ha scelto il momento.
Non un giorno qualsiasi, ma il giorno di Maria Ausiliatrice e di Pentecoste. E poi il 24 maggio, mica bau bau micio micio.
Negli ultimi tempi non sono stata affettuosa come lei avrebbe voluto. Il pudore nel toccarsi, caratteristico della nostra famiglia, mi teneva frenata nell'accarezzarla, anche se so bene che lei lo desiderava. Poche volte l'ho fatto. Ripeteva le cose e io mi irritavo, facevo fatica ad andare da lei perché mi era difficile vedere come era diventata.
Cercavo di dimostrarle il mio amore con i fiori, i dolcetti, le lasagne che a lei piacevano tanto ma forse non le davo quello che lei desiderava di più, baci e abbracci.
I sensi di colpa mi hanno annientata fino a ieri e so che si rifaranno vivi, ma ho deciso di lasciarli venire, di osservarli e di lasciarli andare, perché non servono a niente.
Quando è crollata e stava per finire il suo percorso qui, in una fredda stanza di pronto soccorso (spero tanto non se ne sia resa conto), le ho detto tutto quello che sento nel cuore, le ho chiesto di perdonarmi per non essere stata una figlia come si deve e le ho dato tutte le carezze che non le ho dato prima. Per molte ore sono stata con lei, ho cantato i canti lakota perché non avesse paura e quella canzone che le cantava mio papà, quando erano fidanzati, Buonanotte angelo mio....
Non sapevo se mi riconoscesse ma parlavo e cantavo. Per lei e per me.
Mi guardava con gli occhi che parevano già lontani, ma ogni tanto c'era quel brillio. Non riusciva più a parlare per l'ischemia che le aveva portato via la lucidità, solo poche parole confuse. Per un attimo gli occhi nei miei, mi ha fatto un debole cenno di avvicinarmi e mi ha dato un leggero bacio sulla guancia e mi ha detto... vado in cielo...
Poi guardava intorno, parlava sommessa, forse con chi era venuta a prenderla, con chi vedeva nella stanza.
Non so se mi perdonerò per non essere stata vicino a lei fino all'ultimo respiro terreno, ma ho sentito che dovevo andare lasciandola con chi la avrebbe accompagnata. La mia energia, pur non volendo, l'avrebbe trattenuta, inconsapevolmente.
Ieri mi dicevo... mamma ti ho lasciata morire da sola... e ho sentito chiaramente una voce nella mia testa ... Sola???... che sciocca, come poteva poteva essere sola in mezzo ai suoi Angeli e con Michele vicino.
Fino a ieri stavo male ma oggi è diverso. oggi so che sta bene, che è nella luce e che ha sentito tutte le mie parole e sono serena anche se mi mancherà da matti perché condividevamo tutto. Sarà sempre con me e con chi l'ha amata.
Ciao Mamma, grazie perché se sono quello che sono lo devo anche a te e al tuo amore.
Se avete voglia, se vi va, voi che l'avete conosciuta, potreste raccontare un piccolo ricordo che avete di lei, per salutarla. E perdonatemi il fiume di parole, ma oggi il mio cuore non riesce a contenere quello che provo.
Stamattina, a casa sua, così vuota senza di lei, ho aperto a caso il suo libro dei Messaggi degli angeli. C'era questo:
Ora sono qui con te
lascia cadere le tue lacrime
nel mio cuore.
Le accoglierò,
le amerò,
le donerò al firmamento
nello spazio-tempo
dell'infinito amore mio.
lascia cadere le tue lacrime
nel mio cuore.
Le accoglierò,
le amerò,
le donerò al firmamento
nello spazio-tempo
dell'infinito amore mio.
E so che sarà lì tra le stelle che tanto amava a illuminare il cammino di chi le vuole bene.