
La maggior parte degli studiosi ritiene che
il regno di Saba sia da collocarsi nello Yemen, ma della sua regina
Bilqis, rimangono solo poche tracce. Narra la leggenda che un giorno re
Salomone (che poteva parlare agli animali grazie ad un magico sigillo
donatogli da Dio), chiamò a raccolta tutti gli animali. All’appello
mancava solo l'upupa, che quando giunse si giustificò raccontando di
essersi attardata in un regno nel cuore del deserto che aveva giardini
fioriti e un grande trono d'oro e d'argento,
tempestato di pietre preziose che apparteneva alla regina Bilqis.
Incuriosito il re di Gerusalemme inviò una lettera alla regina di Saba
invitandola nel suo regno. La sovrana accettò l'invito decidendo però di
mettere alla prova la sapienza del re di cui tutti parlavano. Si fece
precedere da un corteo di ambasciatori che portavano in dono sandalo,
incenso, aloe e mirra, 500 lingotti d'oro e 500 d'argento. Il corteo era
composto da 6000 tra fanciulli e fanciulle, gli uni vestiti con abiti
femminili le altre con abiti maschili. In un cofanetto depose una perla
non forata e una conchiglia con un foro tortuoso. Salomone doveva
riuscire a distinguere i maschi dalle femmine, doveva rimanere
impassibile davanti a tanta ricchezza e doveva trovare il modo di
perforare la perla senza toccarla e passare un filo nel foro della
conchiglia.
Per prima cosa il re fece dipingere d'oro e argento i
mattoni della sua reggia in modo da sminuire le ricchezze portategli in
dono, poi quando giunse il corteo, invitò i giovani a rinfrescarsi e
lavarsi nella grande vasca: stanchi del viaggio si gettarono nell’
acqua, che rivelò le loro vere identità. Quindi, aiutato dagli animali
suoi amici, convocò un tarlo per perforare la perla e un bruco che,
contorcendosi, infilò un capello nel foro della conchiglia.
Quando la regina di Saba giunse a corte rimase incantata, sia per la splendida
città dipinta d'oro e argento, sia per l'arguzia del suo re. Salomone,
dal canto suo, per l'arrivo della sovrana fece posizionare delle lastre
di cristallo sul pavimento del palazzo, creando uno strano effetto
ottico: chiunque ci passasse sopra credeva fosse acqua.
Anche Bilqis, vedendo i riflessi cadde nell'inganno, alzò le vesti e mostrò le
sue gambe maschili, villose* e il suo piede caprino**.
Durante la sua permanenza la regina di Saba mise più volte in difficoltà re
Salomone con enigmi d'ogni sorta. Una volta tornata nel suo regno,
Salomone prese a far visita alla bellissima regina ogni mese, fermandosi
da lei per tre giorni, e coprendo la distanza nella sola mattina tanto
era veloce il re e forte il richiamo della sua amata.
*Secondo la versione araba quando Salomone s'accorse di questa imperfezione chiamò i
Jinn, i demoni che lo assistevano, e chiese il loro aiuto. Questi
prepararono una pasta di gesso da utilizzare per la depilazione.
**Si racconta che la madre di Bilqis, incinta, vedendo una capra esclamò:
"che bella capra ! che bei piedi!". Fu così che ella partorì una figlia
con un piede umano e uno zoccolo caprino. Secondo la leggenda quando la
regina giunse al cospetto di re Salomone e sollevò la sua veste inciampò
in un legno miracoloso e il suo piede caprino si trasformò in piede
umano.

pubblicato da Najim su Granelli di Sabbia.