Il Quinto elemento

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drago-lontra blu
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Il Quinto elemento

Messaggioda drago-lontra blu » 07/02/2009, 17:35

Il Quinto elemento
Riferimenti dalla Tradizione Simbolica
In Occidente

Si crede comunemente che la dottrina degli elementi occidentale ne comprenda solo quattro, ma in realtà non è così e già la stereometria platonica ne considerava cinque.

Quinto elemento
denominato in vari modi (etere, quintessenza, ecc.) era l'elemento dei corpi ceolesti e dell'anima; ha le qualità di ciò che è spirituale e trascendente; a livello simbolico e geometrico è rappresentato dal dodecaedro. Il dodecaedro simboleggia la totalità del cosmo.

In Teosofia: etere = uovo color violetto
Nel simbolismo cinese

* Nell'antica filosofia cinese, ed in particolar modo nel Taoismo, l'universo è il risultato delle trasformazioni dei cinque elementi fondamentali: acqua, fuoco, legno, metallo, terra.
* Anche i fenomeni del mondo morale, oltre a quelli del mondo fisico, sono collegati agli elementi; così come le facoltà umane: muoversi, parlare, vedere, sentire, pensare.
* Il fuoco e l'aria (che non compare in modo diretto fra i cinque elementi) sono yang, attivi e maschili; l'acqua e la terra sono yin, passivi e femminili.
* I testi taoisti precisano inoltre che nel ciclo elementare: il legno sconfigge la terra; la terra, l'acqua; l'acqua, il fuoco; il fuoco, il metallo; il metallo, il legno.
* Gli elementi sono rappresentati iconograficamente e simbolicamente da creature sacre, "spiritualmente dotate:
* il fuoco e l'aria sono uniti nel simbolo della Fenice a sua volta rappresentata da una tavoletta di Giada Rossa.
* L'aria, simbolicamente, è Il Drago blu o verde, a sua volta rappresentato da una tavoletta rotonda blu di giada.
* La terra e l'acqua sono uniti nel simbolo della Tartaruga, a sua volta espresso nella giada, con un oggetto semi-circolare nero o tubolare giallo; esiste anche un drago delle acque, uno della montagne e uno della terra.
* Il fuoco e l'acqua sono uniti nel simbolo della tigre bianca, a sua volta espresso in una sagoma bianca di giada a forma di tigre.
* In relazione ai punti cardinali, il legno corrisponde all'Oriente, il fuoco al Sud, il metallo all'Occidente, la terra al mezzo.
* In relazione ai colori il legno corrisponde al colore azzurro, il fuoco al colore rosso, il metallo al bianco, la terra al giallo.
* Gli elementi si pongono anche in relazione con l'ordinamento celeste (cinque pianeti), con le cinque sfumature del gusto (salato, amaro, aspro, piccante, dolce), con gli animali e con gli organi del corpo umano.

Nel simbolismo indù e buddista

* Anche in questo caso la dottrina considera cinque elementi:
* il fuoco è rappresentato da un triangolo o da una piramide;
* l'aria è rappresentata da una luna falcata;
* l'acqua è rappresentata da un cerchio o da un globo;
* la terra è rappresentata da un quadrato o da un cubo;
* il quinto elemento, l'etere, è rappresentato da una luna falcata sormontata da una gemma o da una fiamma.
* Il termine sanscrito collettivo per indicare l'insieme degli elementi è Tattva; la terra è Prithivi; l'acqua Apas; il fuoco Tejas; l'aria Vayu; l'etere Akasha.


un abbraccio dragoso Abbraccio
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latriplice

IL QUINTO ELEMENTO

Messaggioda latriplice » 31/10/2012, 21:26

IL QUINTO ELEMENTO
(autore: Metatron)

“Tutto il segreto della Filosofia ermetica consiste nell'ottenere il Mercurio puro,
quello che si trovava prima di essere mescolato con qualunque metallo.”
(A.J. Pernety: Dictionnaire mytho-hermètique. Paris)

Il processo alchemico per quanto indecifrabile ai più, consiste essenzialmente in un lavoro di soluzione ed integrazione che si svolge a diversi livelli coscienziali all'interno della propria sfera psicofisica (athanor), con il proposito di estinguere il riflesso (anima-mercurio) che si viene a generare a causa dell'identificazione da parte della polarità spirituale (principio-zolfo) con la relativa polarità materiale (sostanza-piombo). Pertanto il fine della Tradizione ermetica è quello di liberare il mercurio dalle catene delle identificazioni-sovrapposizioni che il piombo può offrire e a riprendersi la dignità sulfurea che gli appartiene. L'immagine di sé da rettificare e trasmutare quindi, è una amalgama di svariata natura la cui composizione dipende dal grado di immedesimazione con la polarità materiale che può presentare caratteristiche assimilabili ai 4 elementi:

il riflesso può concepirsi in termini di corpo-istinto (terra)
il riflesso può concepirsi in termini di emozione-passione (acqua)
il riflesso può concepirsi in termini di intuizione-idea (aria)
il riflesso viene riassorbito nello stesso Principio generante (Fuoco)

L'Opera Alchemica del “solve et coagula” perciò procede per gradi ed in questa sequenza:

Nigredo: sciogliere la componente solida del riflesso e convertirla in liquido
Albedo: sciogliere la componente liquida del riflesso e convertirla in aeriforme
Rubedo: sciogliere l'aspetto aeriforme del riflesso fino all'estinzione dello stesso

Di queste tre fasi l'ultima è la più difficile poiché l'elemento aria non è facilmente trattabile come l'elemento acqua che è troppo pesante e rozza per mascherare il suo movimento. L'aria è sottile, leggera, avvolgente ma infida: ti sembra di averla in pugno e invece non è così. Il pensiero è veramente diabolico a tal punto da formularti persino una filosofia apparentemente accettabile, ineccepibile pur di non farsi incenerire. Esso ti sa cullare dolcemente e darti voli maestosi e inebrianti fino ad intrappolarti sul suo piano impedendoti di portare a compimento l'opera finale. Molti cosiddetti “pensatori” mancando di decisione stanno ritardando di brandire la potenza del fuoco risolutore per rallentare fino a fermare il ritmo “ideale” proiettivo.
Una volta operata la totale separazione dagli elementi terra (tamas), acqua (rajas) e aria (satva), il triplice aspetto di maya, l'anima incarnata estingue il suo riflesso risolvendosi nel Fuoco principiale che lo aveva generato. A questo punto sei veramente con te stesso, uno stato contemplativo scevro di contenuti precipitati, con la sostanza purificata e resa placida da fungere da specchio.
Ora devi spegnere lo stesso Fuoco, la sorgente del pensiero incatenante, per dissolverti nella chiara, silente consapevolezza onnipervadente dell'Etere, il Quinto elemento. Questo è un passaggio che implica solitudine e maturità. E' la morte conclusiva, finale; è la morte che concede l'Infinità e l'Incondizionatezza. Non si tratta più di guardar fuori, perché non hai più niente di fronte a te. Sei solo con te stesso e con quella potenzialità di ritornare aria, acqua, terra o cose di altro genere, tanta è l'indefinita possibilità espressiva che puoi manifestare. Solo a questo stadio puoi comprendere la vera natura e funzione del Silenzio. Se diventi padrone del Silenzio, il tutto procede da sé. Comprendi? Hai risolto il Fuoco che alimentava il movimento pensativo forgiatore dell'intero edificio cosmico-energetico nei suoi molteplici livelli di condensazione.

“Quando tu non potrai dire nulla di Lui, solo allora lo vedrai, poichè la conoscenza di Dio è
divino silenzio e cessazione di tutte le nostre sensazioni”. (Corpus Ermeticum X)

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Angel
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Re: IL QUINTO ELEMENTO

Messaggioda Angel » 31/10/2012, 21:33

Bell'articolo, grazie di cuore :emtc46:
Siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell'Universo... che è in noi
Angel

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shanti
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Re: Il Quinto elemento

Messaggioda shanti » 31/10/2012, 22:03

Ricordavo che Drago aveva messo un post su questo argomento, uno dei primi del forum, nel 2009.
Li ho uniti per avere una visione d'insieme. Grazie Latriplice
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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