MA QUANTE FACCE HA LA COSCIENZA?

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drago-lontra blu
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MA QUANTE FACCE HA LA COSCIENZA?

Messaggioda drago-lontra blu » 25/09/2009, 20:32



Se lo spazio-tempo è una creazione mentale, se la separazione tra me e gli
altri è dovuta ad un concetto che non ha fondamenti reali, anche se
convenzionalmente deve essere accettata, se ogni nozione di progresso e
di cammino spirituale si rivela apparente, mentre solo l’immediato
esserci è la porta del reale, allora… tutto quello che percepisco
proviene dal mio o tuo computer-cervello che crea spazio-tempo e
vibrazioni luminose che generano l’arcobaleno delle infinite
manifestazioni della ]coscienza
.
La coscienza non è una collezione di fatti e di cose che si allineano da zero all’infinito, è un ologramma, in cui il più piccolo contiene l’infinito, dove lo zero racchiude tutte le variazioni,
com’è stato matematicamente verificato dai più grandi fisici moderni.
Allo stesso modo, un istante contiene milioni e miliardi di anni, ma
per sperimentarli è solo possibile farlo nella linearità dello
spazio-tempo. È come un immenso museo che contiene ogni sorta di cimeli
e avvenimenti, ma per percorrerlo si deve farlo di stanza in stanza. È
questo che gli indiani chiamano Akasha, le memorie collettive avvenute
e che avverranno: eppure è solo così in apparenza. Tutto è ora e sempre
e… non succede nulla!
Date tutte queste premesse, le ricerche
scientifiche e le certezze intuitive, non è più possibile parlare né di
evoluzione né di storia, né di antenati, a meno di considerarli una
nostra creazione attuale.
E allora dove sono finiti i guru, i culti ed i metodi? Dove sono finite
le religioni, le speranze di un aldilà, le relazioni a volte buone ma
difficili, a volte accaparranti e perfino degradanti tra maestro e
discepolo?
Incontriamo solo quello che “sappiamo” della realtà
circostante, ma è un sapere personale, imparato e filtrato dai nostri
meccanismi psico-fisici: non esiste realtà separata da noi.
Il guru è solo lo specchio del nostro cuore profondo, lo incontriamo,
senza saperlo, quotidianamente in ogni evento o incontro. Inoltre, la
manifestazione è costantemente il riflesso di qualunque nostro aspetto.
Di questo tratterò in dettaglio più avanti.
Viviamo solo un’allucinazione collettiva.
Quanti sono disposti ad ammetterlo esoprattutto a verificarlo?
Le esperienze – da quella più umile dell’“io esisto” agli stati estatici
dovuti a meditazioni, trasmissioni di energia di guru, o a sostanze
chimiche – sono sempre esperienze che appaiono nel tempo e spariscono
nel tempo e mascherano solo il grido di angoscia e di insicurezza
dell’essere umano, anche il più spirituale, che sottilmente cerca
ancora un’identità con cui proteggersi.
E se c’è ancora un’identità, anche la più “cosmica”, ci sarà sempre un altro, invisibile, che c’impedisce tuttavia la vera visione.
Se l’“Io” è solo un’idea, dov’è l’“altro” e dove sono finite le domande?
Non c’è più nessuno che fa una domanda, perché non c’è più nessuno a cui fare
la domanda e soprattutto non c’è più nessuno che deve essere illuminato
o che deve percorre un sentiero spirituale attraverso azioni, pratiche
ecc. Nonostante questo, qualunque cosa uno faccia è esattamente quello
che c’è da fare in quel momento, dato che c’è solo un avvenimento
generale, in realtà… onirico.
Inoltre, ogni tentativo di rimanere in uno stato, foss’anche il più sublime, ogni esperienza liberatoria a cui ci si aggrappa, è solo uno stratagemma dell’Io per poter rimanere indisturbato, sia nel passato che nel futuro. La stessa ricerca del
silenzio e della pace è ciò che impedisce allo stato naturale di
rivelarsi, perché è quello che già siamo prima di… nascere!
L’Ego si può solo consumare attraverso l’investigazione, finché ogni
appiglio concettuale è svanito. Solo la constatazione profonda della
nostra totale impotenza, l’assenza di controllo che ne deriva, può
permetterci di toccar con mano che la nostra vita è uno dei tanti sogni
che la luce bianca unica ci presenta come arcobaleno e di cui siamo
invaghiti.....



Isabella di Soragna.. I NON GURU DEL NON CULTO DEL NON METODO



HO LETTO, E A DIRE IL VERO QUASI HO RISO, DI COME DAVVERO QUESTA AUTRICE ABBIA COMPLETAMENTE COLTO NEL SEGNO QUELLO CHE TROVIAMO PERCORRENDO LE VIE DELLA SPIRITUALITA', MA QUI DENTRO CI SONO MOLTISSIME RISPOSTE, SEMPLICI E CHIARE, SUI MECCANISMI MENTALI E SULLE LUCRUBAZIONI CHE CI AUTOINFLIGGIAMO.
NON SO COME SIA CHE ABBIAMO ANCORA UN PENSIERO FORMULATO, DOPO TUTTO QUELLO CHE CI SIAMO PROPINATI PER ILLUMINARCI......


VOI CHE NE DITE?
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RaggiodiSole
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MA QUANTE FACCE HA LA COSCIENZA?

Messaggioda RaggiodiSole » 10/10/2009, 20:04

Carissima Drago Blu, io nella mia modestia, credo nel mio Cammino e non sento il bisogno di smentire quello di un altro, perché ho guardato dentro di me e mi sono riconosciuta in ciò che sono.
E' vero che siamo un tutt'Uno, ma ognuno di noi ha il proprio vissuto e questo, influisce sul percorso. In occidente, dove la spiritualità non è vissuta così come lo è in India, dove si è diluita e persa nei mille rigagnoli del quotidiano sopravvivere, nel caos, nel frastuono, nel “vuoto” silenzio, la meditazione diventa una perla preziosa per ri-scoprirsi.
Abbiamo tutto ciò che ci serve dentro di noi, abbiamo il nostro archivio dove poter e dover attingere ogni volta che ne abbiamo e sentiamo il bisogno, il problema è che si cerca fuori ciò che si ha dentro di noi e siccome la mente di ognuno racconta la propria versione, ecco che troviamo tante sfaccettature di Coscienze, e che la nostra mente a sua volta, si trova a elaborare ed incamerare.
Nella giusta ottica, tutto serve nel Risveglio, l'importante è saper prendere ciò che parla al tuo Cuore, ciò che da un fremito alla tua Anima.
Un abbraccione dragoso Sorellina.
RaggiodiSole


Vita e Morte: nel Sole trovano la perfezione del cerchio.

Drago verde

MA QUANTE FACCE HA LA COSCIENZA?

Messaggioda Drago verde » 10/10/2009, 23:04

Si tratta di un argomento molto delicato, sottile...che presta il fianco a molte interpretazioni e dissertazioni...spesso inutili...Pur tuttavia non posso non complimentarmi con coloro che hanno saputo proporlo e discuterlo, fornendoci, come sempre utile materia di riflessione e meditazione...Quindi un grazie di vero

Quante facce può avere la coscienza?… A giudicare dal comportamento che noi terrestri abbiamo di fronte alle innumerevoli e diverse circostanze…potremmo giungere, incoscientemente ed incredibilmente, a constatare che essa possa presentare molti volti o sfaccettature!…
Ma se riusciamo a mettere in atto l’ingiunzione cristica e ci chiudiamo nella nostra interiore “cameretta”, facendo un sincero esame critico delle nostre azioni …potremmo trovarci di fronte alla sconcertante sorpresa che la coscienza ha una sola faccia…e non sempre confortevole!…
Allora potrebbe iniziare un logorante tentativo di ricerca di scusanti, appigli e giustificazioni varie…che non porterebbero altro risultato che l’aggravarne l’inquirente e scottante verità.


La morale che si può quindi trarre in molti casi è quella di gettare via ogni maschera di buonismo o
di falsa realizzazione e riconoscere la profondità pragmatica delle parole del Maestro di Galilea:
Scagli la prima pietra colui che è senza peccato”…e son certo che se mi fossi trovato fra gli accusatori di quella creatura…avrei lasciato il terreno “con la coda fra le gambe”…
Con umile, sincero affetto a tutti voi.
Drago Verde





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