
Oggi guidavo con i finestrini aperti, il volume a palla e cantavo a squarciagola le canzoni di Rouge. Qualcuno mi ha guardata pensando... guarda sta babiona (vedi geriatrico) come strilla.. altri mi hanno sorriso.
E' che avevo dentro una gioia incontenibile. In questi giorni di caldo la primavera ci ha inondati dei colori più belli. la strada che percorrevo è piena di ciliegi, di cornus, di magnoglie e di forsizie, di prati verdi e di boschi punteggiati di gemme verde chiaro. Il lago di un blu di un'altro mondo.
La forza di questi germogli, di questi fiori che stanno lì, nascosti dentro i rami, ad aspettare che il gelo finisca, è una forza che non si può fermare.
E ripenso a quel calicanthus, di quando ero bambina, che è riuscito a far rifiorire un ramo dopo che la pianta intera era stata ricoperta di terra e detriti, ammucchiati da impietose ruspe.
Quell'unico ramo si era fatto strada, faticosamente, puntando verso il sole, e ha dato i suoi fiori profumati.
E ad ogni primavera la magia mi prende e mi lascia senza fiato e mi fa pensare a quanto, anche noi, siamo forti, puntiamo verso la luce, anche se siamo stati schiacciati dalle macerie, nostre o di altri. Niente ferma la marcia silenziosa di chi ha la luce nel cuore, puntiamo verso il sole e rinasciamo, con i nostri fiori più belli, in ogni stagione.
