NON SONO NE' TROPPO, NE' TROPPO POCO E NON DEVO PROVARE A NESSNO CHI SONO. SONO GIUNTO ALLA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE L'ESPRESSIONE PERFETTA DELL'UNITA' DELLA VITA. NELLA SUA INFINITA' HO CONOSCIUTO HO CONOSCIUTO MOLTEPLICI IDENTITA', OGNUNA ESPRESSIONE PERFETTA DI QUELLA DETERMINATA EPOCA. QUESTA VOLTA SONO CONTENTO DI ESSERE QUELLO CHE SONO E NON ASPIRO A ESSERE QUAQLCUN ALTRO PERCHE' NON E' L'ESPRESSIONE CHE MI SONO SCELTO IN QESTA OCCASIONE; LA PROSSIMA SARA' DIVERSO. SONO PERFETTO COSI' COME SONO, PROPRIO ADESSO E PROPRIO IN QUESTO LUOGO. BASTO A ME STESSO E SONO TUTT'UNO CON LA VITA. NON E' NECESSARIO LOTTARE PER ESSERE MIGLIORI: BASTA CHE MI AMI OGGI PIU' DI DOMANI E MI TRATTI COME NA PERSONA PROFONDAMENTE AMATA. NEL PRENDERMI CRA DI ME STESSO, MI APRIRO' A UNA GIOIA E A U NA BELLEZZA CHE POSSO A MALAPENA INTUIRE. L'AMORE E' IL NUTRIMENTO NECESSARIO AL GENERE UMANO PER RAGGINGERE LA PROPRIA GRANDEZZA. MENTRE IMPARO AD AMARE DI PIU' ME STESSO, ACCRESCO IL MIO AMORE PER TUTTI GLI ALTRI. INSIEME POSSIAMO NTRIRE CON AMORE UN MONDO SEMPRE PIU' BELLO. INSIEME A NOI ANCHE IL NOSTRO PIANETA VERRA' RISANATO. CON GIOIA RICONOSCO IL MIO STATO DI PERFEZIONE E QUELLO DELLA VITA. ED E' COSI'... PROPRIO IN QUESTO PRECISO ISTANTE MI AMO E MI ACCETTO. (lOUISE HAY)

tutto molto bello cheri , ma.... è forma !!!. comunque se sulla buona strada .....

Giusto. Ciao grazie

POI GOFFRI VORREI LE TUE PAROLE PER SPIEGARMI LA FORMA GRAZIE

il pensiero di louise hay, come un po tutto il concetto del pensiero positivo, si fonda, su affermazioni "positive" in modo da ribaltare la tendenza
all'autocommiserazione, che porta con il tempo a un circolo vizioso di emozioni.

Queste non sono altro che sterili forme pensiero nelle quali cerchiamo d'identificarci, ma rimangono all'esterno di noi e non ci rappresentano, sicuramente aiutano in un primo periodo, ad affrontare in modo diverso l'approccio con noi stessi , ma non potremmo mai , essere o divenire queste affermazioni, ricadremmo nello stesso circolo vizioso , solo con affermazioni diverse.

la reale natura dell 'uomo va espressa in assenza di soggettivi giudizi positivi o negativi e prendendo atto delle motivazioni ( personali) che ci spingo a quel tipo di atteggiamento, comprendendo i reali bisogni ( affetto, amore , stima , valore personale , ecc. ) in modo che la nostra espressione rappresenti realmente ciò che siamo


capisco che il discorso è un po contorto ma ho provato a sintetizzare il piu possibile



il sei sulla buona strada , era una affermazione ironica , al lavoro che stai compiendo


ciao goffry

In parte sono d'accordo con te Goffry. Le frasi sono forme pensiero, ma possono essere chiavi, possono mettere dei semi nell'inconscio che ci portano poi a prendere atto dei motivi dei nostri comportamenti e dei nostri veri e profondi bisogni.
Forse è un po'' come il mantra, se le ripeti come un pappagallo non lasciano traccia, se dici una frase, anche solo una volta, facendola sorgere dal cuore, lasciandola vibrare, allora qualcosa nella coscienza si muove. Fino a diventare davvero ciò che abbiamo affermato.
Altrimenti rimangono sterili forme pensiero.

D'altra parte, è meglio iniziare la giornata dicendo "oggi è una bella giornata e sono in pace" e predisporsi bene, piùttosto che "oggi è una giornata di cacca" (eufemismo) e poi nuotarci dentro

l'affermazione che nasce dal cuore, non nasce per effetto di una ripetitività , ma da una presa di coscienza, dell'affermazione enunciata, questo comporta, un attenzione diversa e sopratutto un' interrogazione personale sull'affermazione, che elimina in modo automatico la ripetitività , se no si chiama autoconvincimento e questo ti fa vedere una giornata di sole , anche quando sarebbe meglio accorgersi che non lo è !!!.


poi se mi parli di visione positiva degli insiemi , concordo, che vuol dere vedere la riva quando nuoti in un mare di merda

l'autoconvincimento assomiglia alla visualizzazione , come quando mi dicevano visualizza quello che desideri.....ed io giù a perfezionare questo o quello, perché crei quello che pensi. Poi mi venne il dubbio, questo dubbio: mettiamo una situazione collettiva, come l'esame di guida della patente, dove io visualizzo che tutto va bene e che riesco nell'esame... cosa succede se a quel cammello dell' esaminatore gira di visualizzare che sega tutti perché questo è ciò che vuole?.....

sembra o no un gioco di potere dove vince il più forte? per questo ho smesso di visualizzare, per quanto pulita possa essere, la trovo sempre intrisa di una vibrazione di dominio.
Preferisco affidarmi, davvero lo preferisco, e immaginare, che come non so, ma andrà bene.

SEMPLICEMENTE HO RIPORTATO UN BRANO DOVE MI CI RITROVAVO COMPLETAMENTE PER ME CHE ADESSO LA VITA E' SOLO GIOIA E VIVO IL MOMENTO E CERCO DI SUPERARE I LIMITI DEL PENSIERO CHE CONDIZIONA. E VI GARANTISCO RAGAZZI CHE IN ME E' AVVENTO UN CAMBIAMENTO MA E' SOLO IL PUNTO DI PARTENZA.

Cara Drago, quando entri nel surrender, nell'accogliere il disegno che la tua anima ha scelto o che lo Spirito ha posto su di te, smetti, quasi senza accorgerti, di usare la visualizzazione, tutti i "secret" per creare, l'autoconvincimento. Non è smettere di desiderare o non avere progetti, è qualcosa di diverso che è difficile spiegare.
Semplicemente essere positivo entra a far parte della tua vita, l'intento di luce, del massimo bene per te e per l'universo è lì, senza voler dirigere la manifestazione, senza chiedere questo e quello, perché sai che ciò che è nell'onda accade.
E poi, spesso desideriamo e cerchiamo di creare cose che impediscono ai veri doni di arrivare, e siamo talmente presi dal voler creare una certa cosa che non ci accorgiamo se ci passa un miracolo sotto il naso. E questo vale anche per gli altri. Forse desideriamo qualcosa per chi amiamo, figli, compagni, che intralcia il disegno che la loro anima sta realizzando.

Penso positivo sì, sempre, e le affermazioni di Louise Hay mi hanno aiutata a vedere, a sentire quella parte di me che rispondeva a quelle parole, ad ampliarla, ad amarla. Sono state un piccolo strumento che hanno aperto uno spiraglio e mi hanno insegnato a smettere di programmarmi in modo disarmonico. Ma sempre con la consapevolezza, mai con la ripetitività, come dici tu Goffry.. Ogni strumento può essere utile o inutile, dipende sempre da noi, da come lo utilizziamo.

Ciao Cheri, se rileggere queste frasi ti fa comprendere che quello è il tuo modo di essere... evviva!