Spesso mi soffermo a osservare come sia facile trovare rifugio nella spiritualità per sfuggire ai problemi del mondo e della vita. A volte, la via spirituale viene seguita per astrarsi dalla realtà, ma, quasi sempre in questi casi, appena finita la pratica spirituale, qualunque essa sia, si rientra nel mondo e si riprende il carico di quelle emozioni e reazioni che si era cercato di dimenticare o sfuggire.
C'è il piacere di avere fatto meditazione, yoga, recitato e cantato mantra, acceso incensi e candele...ma poi, in realtà, forse, a volte, manca la voglia di cambiare anche un solo capello del proprio essere.
Non parlo di chi è sul cammino e faticosamente sta togliendo i veli per vedere la propria luce interiore, che cade e ricade, ma si alza fiero e continua il cammino verso il centro di se, dove, togliendo gli ostacoli potrà splendere.
Parlo di chi percepisce lo Spirito come qualcosa di staccato dalla materia, perché in fondo è sempre stato trasmesso così, come se la materia fosse una cosa separata, non buona, da rinnegare e staccare. In fondo abbiamo fatto anni a rifugiarci lassù, chissà dove. E si rischia di sostituire vecchi dogmi con nuovi dogmi molto ben confezionati ma che, alla fine ti imprigionano di nuovo e ti spingono a seguire regole mascherate da libertà.
Lo Spirito siamo noi, noi dobbiamo creare ancoraggi di luce qui sul pianeta, qui nelle nostre cellule, siamo venuti per questo.
Abbiamo risposto alla chiamata per questo, per ancorare la luce delle stelle dentro la carne nostra e di Madre Terra.
Molti, me compresa, hanno nostalgia di Casa, ma abbiamo accettato di essere qui e non è cercando la luce là fuori che possiamo adempiere a ciò che abbiamo scelto di fare.
Difficile a volte continuare ad accettare questa scelta, ti chiedi, con la mente in parte umana, perché diamine non te ne sei stato dov'eri, perché hai scelto di farti carne..
Ma poi arrivi a quella scintilla che vive nel profondo di te e ti passa, e ritrovi la passione per questo meraviglioso pianeta.
Noi siamo i ponti tra terra e cielo, noi con i piedi sulla terra e lo sguardo nel cielo, noi siamo le colonne di luce, gli innumerevoli chakra viventi di gaia. Noi siamo luce incarnata. Mettiamo le radici di luce dove siamo, creiamo un ancoraggio affinché quel luogo splenda. La consapevolezza dell'essere frequenza di luce attiva i cristalli nella terra, dove posiamo i piedi, dove ci fermiamo. Portiamo con noi questa luce, ovunque andiamo, a richiamare i codici del risveglio, dell'evoluzione, della maestria, della grande saggezza che dimora nel nostro Essere stellare.
Andiamo a nutrirci di luce nei luoghi dove la luce vive, immergiamoci nelle frequenze luminose che ci danno forza e coraggio, nei luoghi speciali che sono lì per questo e portiamole nel mondo, non limitiamolo al momento spirituale, o alla lettura o alla meditazione.
Incarniamo la luce, l'amore, la saggezza, così che il nostro cammino lasci orme luminose e percepibili.
Non dobbiamo FARE, dobbiamo SPLENDERE, solo questo. Non dobbiamo darci da fare a salvare, risanare, cambiare, dobbiamo solo permettere alla Luce che siamo di brillare. Ci sarà chi si girerà dall'altra parte, chi si metterà gli occhiali da sole, chi accoglierà la luce per risvegliare la propria. Ognuno sceglie, noi abbiamo scelto.
Portiamo le stelle alla terra, portiamo la luce nei nostri passi, portiamo la Vita qui, la nuova vita, proprio qui dove siamo.
Da una Niña del Cosmo con immenso amore.
ehhh mi son partite le mani sui tasti gh gh gh lo so che ogni tanto torno su questa cosa, portate pazienza, i vecchietti hanno il vizio di ripetere.