Ho trovato una pagina di un forum che riporta tutti i disegni del Rosarium philosopharum e una parte di spiegazione, la posto qui. I disegni sono molto belli ed esplicativi
http://zonaonirica.forumattivo.com/t500-rosarium-philosophorum

parte terza:

Non è un caso se alcuni condividono quest’epoca con un compagno. Avete ricevuto lo strumento della relazione per scoprire l’intima connessione che intrattenete col vostro essere interiore. Gli intimi dettagli dei tuoi sentimenti più profondi vengono infatti per te vividamente ingigantiti quando messi in contrasto con le incompatibili priorità d’un compagno di vita. Senza quel catalizzatore, potresti andare avanti alla deriva, abbastanza pacificamente, illudendoti che tutto vada bene nel tuo mondo, quando in effetti sei riuscito a camuffare l’essenza stessa delle tue più serie difficoltà. Nessuno ti conosce meglio di un partner. E nessuno come lui, è altrettanto capace a far salire i tuoi problemi alla superficie della tua coscienza, lì dove non puoi negarli.
Può darsi benissimo che il partner o l’amico intimo che sembra in ritardo nel suo viaggio spirituale stia mettendo in atto certe sacre intese per forzarti a vedere la densità e gli schemi di rifiuto che hai meglio tenuto nascosti a te stesso: le questioni stesse che tu, in quanto anima che s’avvicina alla soglia interdimensionale, più desideri risolvere. Perché non puoi completare il viaggio in uno stato di squilibrio.
Quelli che si trovano in relazioni di vecchia data divenute disarmoniche hanno ricevuto il dono di aver un partner che tiene abbastanza alla relazione da non abbandonarla nei momenti difficili. Ciascuno di voi ha interesse a ricreare il senso d’armonia che all’inizio vi univa, perché è attraverso quest’esperienza comune che avete potuto gustare l’essenza della connessione stessa. Si tratta dello stesso legame che condividi con la tua propria sacra essenza .E’ questa la connessione Divina che, alla fine, sperimenterete universalmente.
Quando riuscite a trascendere la focalizzazione egoica in cui vi siete addestrati, potete veramente abbracciare un altro essere e riconoscere il Sé in questa connessione, e attraverso di essa. Ciò non vuol dire che ciascuno di voi è un duplicato dell’altro. Né significa che uno di voi è acquiescente riguardo a questioni fondamentali . E neppure indica che avete necessariamente completato il lavoro che siete venuti a fare insieme. Il riconoscimento del Sé nella forma di un altro è un’attestazione della vera essenza delle stesse differenze che risultano più problematiche. Ed è la prova della profondità del contrasto senza cui non può esserci armonia.
Perché per sperimentare l’armonia, essa deve contenere l’essenza della “differenza”. Non c’è armonia in un vuoto. E non c’è armonia in un mondo in cui tutti sono focalizzati unicamente sui propri bisogni- sul piano sia personale che collettivo. L’armonia dipende da un riconoscimento della differenza e dalla volontà di conservare intatta la propria verità in presenza di questa.
Finché non si è al punto in cui si sperimenta la risonanza con Tutta la Vita, si è relegati alle gioie dell’armonia. Quando infatti sei in grado di guardare un altro essere e non vederci alcuna differenza, non c’è bisogno d’armonia: c’E’ solo l’Uno. Non c’è altro. Non c’è niente con cui mettersi a confronto e gustare le gioie dell’armonia.
Quello è il punto in cui la storia è cominciata. E la meta verso cui tutta la coscienza si sforza ora di ritornare.


Tratto da “UNO SPERIMENTARE L’UNITA’ CON TUTTO CIO’ CHE E’” DI Rasha ed. stazione celeste