"Il Talismano Sacro" di Delmir - SETTIMO GIORNO

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Anna Maria Stella

"Il Talismano Sacro" di Delmir - SETTIMO GIORNO

Messaggioda Anna Maria Stella » 14/03/2009, 16:07

Tratto da: “Il Talismano Sacro” di Delmir
SETTIMO GIORNO

“Prepara tutte le tue cose, perché oggi pomeriggio dovrai ripartire”.
Al Taher mi stava aspettando come sempre, seduto vicino al tavolo, imponente come una montagna.
Quelle parole mi fecero rattristare; mi ero affezionato a lui, forse mi aspettavo di restargli accanto fino alla fine dei suoi giorni, assistendolo, rendendogli grazie ogni giorno per tutti gli insegnamenti che lui mi aveva trasmesso.
Non volevo partire, il mio posto era lì; il solo pensiero di tornare a casa mi deprimeva.
“Il tuo posto non è qui!” mi riprese Al Taher, quando non ancora avevo finito le mie riflessioni.
“Il tuo posto è tra la tua gente, il tuo posto è nel mondo, è nelle terre dove avranno bisogno degli insegnamenti che ti ho svelato.
Il tuo compito è quello di diffonderli gratuitamente a tutti quelli che te lo chiederanno.
Solo in questo modo mi avrai degnamente ringraziato.
Ricorda alla tua gente che ogni fiore viene accarezzato da una goccia di rugiada del mattino e in ogni campo non c’è fiore che non sorrida e si rinfreschi. La Natura non fa differenza, si cura del fiore bello e del fiore meno bello; tutti hanno bisogno di Grazia.
L’uomo, purtroppo, non si abbandona quasi mai completamente; molte volte cerca riparo da questo soffio.
Adesso devo uscire per un po’; tornerò nel pomeriggio, tu intanto avrai tutto il tempo per fare i bagagli e, se vuoi, per fare anche una passeggiata in questi posti.
Anch’essi hanno voglia di rivederi per l’ultima volta.”
Uscii subito dopo di lui.
Ma era sparito! Volevo godermi ancora per un po’ la sua presenza, ma lui era già sparito …!
La mattina passò molto in fretta.
Avevo impiegato pochissimo tempo nel preparare i bagagli; quindi, avevo trascorso tutta la mattinata passeggiando in quei luoghi, che erano stati per me padre e madre, fratello e sorella.
Quando rientrai a casa, vidi Al Taher che mi stava aspettando seduto di nuovo vicino al tavolo.
“Siediti qui, di fronte a me, per favore.”
Mentre mi sedevo, tirò fuori dal suo sario una piccola scatola di legno e continuò:
“Questo dono che ti faccio ha un’importanza vitale per me e per te. E’ un talismano sacro, che dovrai portare sempre al collo; sarà una canale tra me e te.
Sarò con te ogni volta che lo vorrai, ma solo se porterai questo talismano sacro sempre al collo, e te ne accorgerai in modo evidente.
Adesso vai e ti prego, non ti girare per nessun motivo!
Sappi che io sarò sempre con te, basta che tu lo voglia.”
Era strano, ma non riuscivo a trattenere le lacrime.
A quel punto, Al Taher accennò ad un sorriso e aggiunse:
“Non piangere, perché tu sei il giardino di Kabir, la luce di Gautama, l’essenza di Prajapati, l’ispirazione di Rumi, la follia di Bodhidharma, tu sei, tu sei …, tu sei Dio! Tu sei e sarai, come tutte le persone che lo vorranno!”
Gli avvolsi le braccia intorno al collo e mi strinsi al suo petto.
Presi i miei bagagli e, senza voltarmi indietro, mi avviai, mi avviai completamente diverso dal primo giorno che avevo messo piede in quella casa.
Ritornai in Italia dopo due giorni.
Fino ad oggi non ho mai raccontato a nessuno quello che è successo là, in Pakistan. Questo per volere di Al Taher, fino alla scorsa notte.
Ora, il mio impegno sarà quello di divulgare gratuitamente tutti i suoi insegnamenti, non a tutti quelli che lo meritano, ma a tutti quelli che lo vorranno!
Queste sono le volontà di Al Taher, che ancora oggi continua ad istruirmi e a parlarmi incessantemente tutte le volte che lo voglio; lui e sempre presente, tutte le volte che ne ho bisogno.
Di notte nei miei sogni, di giorno nel vento, nei tramonti …





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