E' TEMPO DI SCEGLIERE ...

Meditazioni, spunti di riflessione, ...
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Anna Maria Stella

E' TEMPO DI SCEGLIERE ...

Messaggioda Anna Maria Stella » 04/05/2009, 23:45

Cari amici, leggo David Icke ormai da anni, ed è attraverso lui che sono venuta a conoscenza di una grandiosa cospirazione millenaria perpetrata a danno dell’intera umanità, con lo scopo di tenerla relegata nella terza dimensione.
Trovo interessante il brano seguente estrapolato da: “E’ TEMPO DI SCEGLIERE” di David Icke e vorrei condividerlo con voi, (ma forse lo conoscete già)


ALLORA,VOGLIAMO
“CAMBIARE IL MONDO”? OKAY…

Fate ciò che sapete che è giusto fare…
e non ciò che pensate sia giusto per voi al momento



Salve a tutti, visto quanto ho rivelato negli ultimi vent’anni sulla condizione del mondo, è ovvio porsi la seguente domanda: “Allora, cosa possiamo fare?”.
Oggi vi dirò qual è il mio punto di vista e, naturalmente, starà a voi scegliere come agire. Non intendo dire alle persone cosa fare e come comportarsi, perché sono loro a dover decidere, non io o chiunque altro.
Ma ci sono alcuni aspetti da considerare, che si possono riassumere citando Albert Einstein:


“Nessun problema può essere risolto
con lo stesso livello di consapevolezza che l’ha creato”.


Ci sono varie interpretazioni della frase pronunciata da Einstein, ma questa le racchiude tutte. In breve, i problemi che vediamo in questo mondo – questa realtà – non possono essere sanati dallo stesso genere di pensiero – o senso della realtà – che li ha creati.
Perché? Perché il “mondo” è un riflesso di quel “pensiero” e se il “pensiero” non cambia, neppure il suo riflesso – il “mondo” – può cambiare. I manipolatori lo sanno, e quindi offrono e incoraggiano consapevolmente e di continuo “soluzioni” che non fanno altro che aggravare i problemi, oltre a crearne sempre di più.
Così seguitiamo a girare in tondo, proprio come deve essere, perché la giostra globale è per l’appunto una manifestazione dei processi di pensiero individuali e collettivi che si ripetono in continuazione, senza sosta. Come dice il proverbio: “Se fai ciò che hai sempre fatto, otterrai ciò che hai sempre ottenuto”. In altre parole: se pensi ciò che hai sempre pensato, creerai ciò che hai sempre creato.
“Non è grandioso? Alla fine stiamo arrivando da qualche parte…!”. Quindi, per innescare una qualunque trasformazione della realtà, è necessario un cambiamento nella coscienza. Per opporvi alle ingiustizie potete organizzare ogni genere di gruppo che desideriate, indire tutti gli incontri pubblici che volete, produrre un mucchio di resoconti e verbali e promuovere cortei per le strade della città. Ma se non sarà la coscienza stessa a cambiare, non avverrà alcun cambiamento.
Ho osservato molti dei gruppi impegnati a cambiare il sistema o a rivelarne le manipolazioni e la corruzione. Tra questi ci sono anche la “sinistra” politica ed elementi significativi del “Movimento per la verità sull’11 settembre”, che cerca di smascherare la versione ufficiale dei fatti mostrandone l’insensatezza.
Ma spessissimo mi accorgo che si tratta dello stesso sistema di pensiero che ha creato un’ingiustizia, e che qui appare “ri-confezionato” sotto un altro nome, un’altra bandiera o un altro slogan. La “destra” e la “sinistra” politiche in realtà pensano e agiscono allo stesso modo – ad essere diversa, e neppure tanto spesso, è soltanto la loro retorica.
Questa settimana sono stato intervistato da alcuni membri del gruppo irlandese per la “Verità sull’11 settembre”, ed è stato un vero piacere, perché queste persone hanno compreso che nulla può cambiare se la coscienza non si espande; tuttavia, molti all’interno dello stesso movimento e, in generale, persino i ricercatori della cospirazione, sono rimasti intrappolati in quel circolo che si ripete all’infinito – cercare di risolvere i problemi con lo stesso livello di consapevolezza che li ha creati.
Numeri e colori sono differenti, ma il meccanismo è lo stesso. E la “Casa” – il sistema – alla fine vince sempre, perché è proprio il sistema a controllare il meccanismo.
È triste vedere come i movimenti per il “cambiamento” vengano sabotati dalle menti pensanti all’interno del sistema, e quanto spesso costoro emarginino e bandiscano chi nel loro stesso ambito ha una diversa e più ampia visione della realtà. Ma le cose stanno cambiando, anche se non così rapidamente come vorremmo.
Uno degli aspetti caratteristici del modo di pensare all’interno del sistema consiste nel considerare i problemi, e quindi le soluzioni, in termini di complessità.
Il sistema ama la complessità, perché intrappola la mente nella confusione e, di conseguenza, nell’inerzia. “I problemi sono troppo grandi, e noi non possiamo fare niente”.
La mente, o ciò che io chiamo “coscienza corporea”, è imprigionata nella complessità, ma la coscienza espansa assume un punto d’osservazione da cui è in grado di vedere l’ovvio – ciò che in apparenza è complesso, in realtà è molto semplice. Per me, il vero genio sta nel vedere la semplicità in ciò che è complicato, e la coscienza corporea, o “mente”, può dimostrarsi davvero stupida al riguardo. È come se avesse un “filtro per la semplicità” e non riuscisse a vedere la foresta per via dei ramoscelli.
Ecco un esempio di ciò che intendo: Qual è il nostro modo di risolvere il problema di tutte queste guerre e conflitti, e di tutta la sofferenza, la povertà e le lotte politiche?
Così risponde la coscienza corporea: “Ci vogliono conferenze diplomatiche, votazioni all’ONU, bisogna inviare ancora più truppe, avere altri summit dei G8 e cortei per le strade”.
Invece, la risposta della coscienza superiore è: “Dobbiamo amarci l’un l’altro”.
No, non si tratta di una banale battuta presa da un seminario di New Age, ma di una verità fondamentale da cui deriva tutto il resto.
I pensatori del sistema osservano ogni cosa da una prospettiva distorta.
Essi considerano la complessità della società come l’obiettivo su cui concentrarsi per apportare dei “cambiamenti”, quando invece la complessità è un sintomo, e non la causa. È un’espressione dei valori su cui la società si fonda, e se i valori sono difettosi e complicati, così sarà la loro espressione.
Quali sono dunque questi “valori” che hanno creato il mondo ingiusto e complesso che sperimentiamo ogni giorno? Fondamentalmente, il pensare solo a se stessi – l’“io”. Cosa mi devo aspettare? Che effetto avrà questa cosa su di me? Cosa ne posso ricavare? E così via, di continuo.
Naturalmente, tutto ciò crea per forza complessità, dal momento che esistono più di sei miliardi di “io”, e gran parte di essi (ma certo non la loro totalità), si è bevuta la leggenda che la vita riguarda “me, me e ancora me”. La complessità trae origine dall’avere a che fare con miliardi di individui che continuano a servire l’“io” e tutte le leggi, le organizzazioni e i sistemi che ne derivano.
L’ossessione degli esseri umani per l’“io” assume infinite forme, tra cui “devo fare qualunque cosa sia necessaria per ottenere quel che voglio, noi come Paese dobbiamo fare qualunque cosa sia necessaria per servire i ‘nostri interessi’ (vedi “interessi americani”, “interessi britannici” ecc.), io devo fare qualunque cosa sia necessaria per imporre le mie convinzioni, religiose e non, su chiunque altro. Me, me, me, io, io, io”.
Prendete anche solo quest’ultimo paragrafo e potrete accorgervi di come quei “valori”, quegli “atteggiamenti”, non possano far altro che tradursi in conflitti, guerre, ingiustizie, imposizioni e divisioni. E non potrebbe essere altrimenti, dato che le fondamenta su cui si erge la nostra società, tanto per cominciare, sono fatte di tale indifferenza ed egocentrismo.
E, “valori” basati sull’indifferenza = complessità basata sull’indifferenza: un “mondo folle”.
Ecco perché quando diamo una chance all’amore, la pace avrà cura di se stessa. All you need is love. Tutto ciò di cui avete bisogno è amore.

(Prima parte)


Anna Maria Stella

E' TEMPO DI SCEGLIERE ...

Messaggioda Anna Maria Stella » 04/05/2009, 23:57

da: "E' TEMPO DI SCEGLIERE" di David Icke (Seconda parte)

Amore: il linguaggio universale


Oh, sì, già sento qualcuno che si lamenta – “Non ci si sfama, con l’amore e l’amore non serve a niente quando hai davanti uno con un fucile”. Beh, prima di tutto, un numero incredibilmente elevato di persone su questo pianeta non mangia a causa dell’assenza d’amore, ed è proprio per la stessa ragione che “quello che hai davanti” impugna un mitragliatore AK47.
Non sto dicendo di sedersi in cerchio, cantare “l’amore è la risposta”, e tutto andrà bene. L’amore, nel suo vero e infinito significato, non è qualcosa per attirare le folle, e neppure una specie di inerte concetto esoterico. L’amore è il potere ultimo di ogni esistenza, ed è lì perché tutti possano connettersi ad esso ed esprimerlo nell’esperienza quotidiana, ogni volta che si sceglie di farlo. La cosa tragica è che invece
noi non scegliamo, e proprio per questo motivo abbiamo un mondo del genere.

Non abbiamo fatto altro che sperimentare l’odio e l’io, l’io, l'io, e non funziona un cavolo - guardate un po' cosa abbiamo“creato” con questo sistema… E quindi l’amore non sarebbe la risposta, quando
invece è proprio l’assenza d’amore la causa di tutto questo?

Se vogliamo che questa esperienza rimanga confinata nei libri di storia dei nostri figli e nipoti e ricordata solo com e un passato folle e brutale che ormai non esiste più, allora dobbiamo diventare consapevoli
e crescere.
No, non diventare repubblicani o democratici, laburisti o conservatori, di destra o di sinistra, bianchi o neri, cristiani o induisti, musulmani o ebrei.
Diventare consapevoli.
Le parole che trasformeranno questa realtà, grazie a tutto ciò che scaturirà da esse, sono due: amore e rispetto. E, naturalmente, il rispetto è comunque insito nell’amore.
Tali valori sono anime gemelle della coscienza risvegliata, e trasformeranno la balla della divisione e del conflitto nel paradiso destinato ad esistere. Il paradiso non è una “località”; è uno stato
dell’essere
che trascende ogni luogo, razza ed espressione dell’Infinito.
Posto in termini pratici, significa: fare ciò che sapete che è giusto, e non ciò che pensate sia giusto per voi in quel momento.
Quando utilizzo la parola “giusto” non mi riferisco al cavallo “giusto” su cui puntare o la “giusta” società in cui investire. Per “giusto” intendo il centro del cuore. Qual è il giusto corso delle cose, secondo il vostro cuore? E non prendiamoci in giro dicendo a noi stessi di non sapere ciò che il cuore ci sta comunicando.
Certo che lo sappiamo, è solo che i suoi bisogni più urgenti vengono ignorati perché la testa ci dice: “Quali saranno le conseguenze, per me?”.
Il sistema vuole che ci identifichiamo con l’“io corporeo”, che deve avere la precedenza su tutto. L’amore, invece, ci spinge a renderci conto che noi siamo Uno e che quindi il bene superiore e il bene “individuale” sono indivisibili.
Ciò che è giusto, è giusto per noi anche in quel momento, cosa che abbiamo perso di vista perché la nostra prospettiva è stata distorta allo scopo di farci dimenticare chi siamo – il Tutto, e non una
piccola parte insignificante.

Immaginate quale trasformazione della vita quotidiana emergerebbe dai valori insiti nell’amore e dal fare ciò che sappiamo essere giusto, e non ciò che pensiamo sia giusto per noi. La disonestà e l’ingiustizia
svanirebbero e così anche i conflitti, le guerre e gli abusi di potere.
Talvolta sarà giusto difendervi dall’ingiustizia e mantenere il vostro punto di vista in nome dell’equità. Altre volte sarà giusto che abbandoniate la vostra posizione e i vostri desideri perché qualcun altro
possa
beneficiare di equità e giustizia.
La domanda dovrebbe essere: Cos’è giusto? E non come oggi spesso accade: “Cos’è giusto per me? Cosa ne posso ricavare? Quali saranno le conseguenze per la mia persona?”. Quando si fa ciò che è giusto in nome della giustizia e quando la sola cosa che si chiede è un bene più grande, non c’è bisogno di tutto questo chiacchiericcio interiore.
Come possono esserci senzatetto, affamati, persone che vengono bombardate o abusate, in un mondo
d’amore dove tutti fanno soltanto ciò che sanno essere giusto?

In quale modo si crea un mondo del genere?
Diventando consapevoli.
Questo vero e proprio stato dell’essere – fare ciò che si sa che è giusto e onesto – apre i canali ad una consapevolezza superiore, perché questi sono i suoi valori. L’energia che l’intenzione reca con sé spezza l’involucro aurico della consapevolezza corporea e ci libera dai “valori” del sistema, ideati per renderci schiavi dell’io, io, io.
L’amore e il rispetto possono regalarci un mondo in cui mi piacerebbe vivere…un mondo in cui ognuno può fare ciò che desidera, a condizione di non imporlo agli altri. Punti di vista e stili di vita differenti
possono convivere in armonia, purché amore e rispetto ne mantengano l’equilibrio.
Così vedremo rispettato il nostro diritto di fare ed essere ciò che scegliamo, al tempo stesso riconoscendo agli altri i medesimi diritti e ponendo fine alla complessità che oggi ci opprime.
Non ci servono leggi, quando abbiamo il livello di amore e rispetto di cui parlo. Non ci servono leggi che dicano che non possiamo uccidere, perché una cosa del genere diventerebbe non solo inattuabile, ma
persino impensabile.
Lo stesso dicasi per gli abusi sui bambini, sull’ambiente e via dicendo.
L’amore e il rispetto non hanno bisogno di leggi perché sono in grado di autogestirsi, e lo fanno grazie a voi.
Ma, al livello odierno di coscienza collettiva, è possibile mettere in atto anche uno soltanto di tali proponimenti? No di certo.
“Nessun problema può essere risolto con lo stesso livello di consapevolezza che l’ha creato”. Così come una realtà non può essere trasformata dallo stesso livello di consapevolezza che l’ha resa schiava.

Deve avvenire un mutamento nella coscienza, un risveglio verso un nuovo punto d’osservazione, oltre le dimensioni del “me”,
del “mio”, e dell’“io”.

Ma ci stiamo arrivando, oh, se ci stiamo arrivando, e se non sarò ancora qui per vederne la piena realizzazione, ci riusciranno i miei figli e i miei nipoti.
La nascita di questo mutamento, insieme al trapasso di questa realtà, sarà estremamente dolorosa; talvolta, per alcuni, quasi schiacciante, ma alla fine ne sarà valsa la pena.
Per tutti noi, la sfida più grande in questo momento di transizione consiste non soltanto nel parlare, ma anche nel mettere in pratica ciò che diciamo.
Come esseri umani abbiamo sviluppato un mirabile dono per l’auto-illusione e siamo semplicemente geniali nel convincerci che ciò che crediamo sia giusto per noi è anche giusto per il bene universale. È giunto il momento di essere onesti con noi stessi.
Risvegliarsi al potere dell’amore è una cosa – esprimerlo, quando la sua realtà va in contrasto con la realtà corporea, è un’altra.
Soltanto quando affronteremo la scelta tra ciò che sappiamo essere giusto e ciò che pensiamo sia giusto per noi in quel dato momento, potremo confermare se l’amore è la nostra guida, e non soltanto uno
slogan che va proclamato ma non messo in atto.

E comunque dobbiamo affrontare scelte del genere tutto il giorno, tutti i giorni, quindi lo sapremo presto, vero?

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E' TEMPO DI SCEGLIERE ...

Messaggioda shanti » 05/05/2009, 0:02

Proprio così cara Anna, se cambiamo la coscienza tutto si trasforma e l'unica risposta è ...amare.
La mia Maestra O'Kalbimar diceva sempre....in ogni azione chiediti se stai servendo l'Amore o la paura.
Ora è tempo di servire l'Amore. La Paura è il vecchio, l'Amore è la via.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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