"Cos'è lavorare con Amore? E' tessere un panno con i fili del vostro cuore, come se quel panno fosse destinato a chi voi amate. E' costruire una casa con affetto, come se dovesse abitarvi chi voi amate. E' spargere i semi con tenerezza e poi raccogliere con gioia, come se a mangiare quei frutti dovesse essere chi voi amate. E' impregnare tutto ciò che voi fate con un alito del vostro spirito, sapendo che tutti i morti benedetti vi stanno intorno e vi osservano.
Sovente vi ho sentito dire, come parlando nel sonno: "Colui che lavora il marmo e scavandolo trova l'immagine della propria Anima, è più nobile di chi ara la terra. E colui che afferra l'arcobaleno e lo stende su una tela nell'effigie, vale più di chi foggia i nostri calzari." Ma io vi dico, non nel sonno, ma nel desto e vigile fulgore del meriggio, il vento parla con eguale dolcezza alla quercia gigante e all'ultimo dei fili d'erba: grande è soltanto colui che trasforma la voce del vento in un canto reso più dolce dal proprio Amore.
Il lavoro è Amore rivelato. E se non sapete lavorare con Amore, ma solo con disgusto, meglio allora che l'abbandoniate andando a sedere ai cancelli del tempio per ricevere l'elemosina da chi raccoglie con gioia. Poichè se cuocete il pane con incuria, preparate un pane amaro che poco sfama l'uomo. E se pigiate l'uva di malavoglia, il vostro malanimo instilla veleno nel vino. E se pure cantate come angeli, ma senza amare il canto, rendete l'uomo sordo alle voci del giorno e a quelle della notte."
(da "Il Profeta" di Khalil Gibran)
Sovente vi ho sentito dire, come parlando nel sonno: "Colui che lavora il marmo e scavandolo trova l'immagine della propria Anima, è più nobile di chi ara la terra. E colui che afferra l'arcobaleno e lo stende su una tela nell'effigie, vale più di chi foggia i nostri calzari." Ma io vi dico, non nel sonno, ma nel desto e vigile fulgore del meriggio, il vento parla con eguale dolcezza alla quercia gigante e all'ultimo dei fili d'erba: grande è soltanto colui che trasforma la voce del vento in un canto reso più dolce dal proprio Amore.
Il lavoro è Amore rivelato. E se non sapete lavorare con Amore, ma solo con disgusto, meglio allora che l'abbandoniate andando a sedere ai cancelli del tempio per ricevere l'elemosina da chi raccoglie con gioia. Poichè se cuocete il pane con incuria, preparate un pane amaro che poco sfama l'uomo. E se pigiate l'uva di malavoglia, il vostro malanimo instilla veleno nel vino. E se pure cantate come angeli, ma senza amare il canto, rendete l'uomo sordo alle voci del giorno e a quelle della notte."
(da "Il Profeta" di Khalil Gibran)