La leggenda delle sabbie

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Nirava Damini
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Nirava Damini » 21/11/2009, 0:22

Quanta saggezza... si continua è stupendo!

Non so come ringraziarti... avevo colto solo un infinitesimo del significato!!!!

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Oliviero Angelo
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Oliviero Angelo » 21/11/2009, 1:44

Rieccomi, come una cambiale!
Penso che il tanto sia stato già detto e focalizzato in queste due prime strofe così dense, ma qualche sfumatura la possiamo ancora delineare nel prosieguo vivisezionistico di questi versi

Dunque...

"Il fiume obiettò che si era lanciato con forza nella sabbia
con l'unico risultato di esserne assorbito,
mentre il vento poteva volare
e per questo riusciva ad attraversare il deserto.


...Il fiume obiettò...

Proprio come voi obiettate come me molte volte.
..."Questo non dovrebbe essere così e quest'altro non dovrebbe essere cosà"... non sapete quello che dite. Non sapete dove siete, e continuate a suggerire, a dare consigli e a obiettare.
...
Ebbene, questo fiume non è mai entrato nel deserto, non ha mai attraversato il deserto. Per la prima volta il deserto è comparso nella vita del fiume.

"Ma come posso io?" molto logico. "Il vento può volare. Io non posso volare. Il vento può attraversare il deserto, ma come posso farlo io?"

"Lanciandoti con violenza come sei abituato a fare,
non andrai mai dall'altra parte..."


Ascoltate...
Il deserto dice: "Lanciandoti con violenza come sei abituato a fare, non andrai mai dall'altra parte". Devi abbandonare le tue consuetudini, ogni abitudine. Ecco cos'è l'arrendersi: abbandonare l'abitudine, abbandonare il passato, abbandonare il conosciuto, abbandonare la cultura, e affrontare il nuovo con nuova consapevolezza.

"Potrai scomparire e diventare un acquitrino.
Devi lasciare che il vento ti trasporti dall'altra parte,
alla tua meta".


Questo è lasciarsi andare. Devi lasciarti andare. Devi permettere all'esistenza stessa di trasportarti verso la tua ultima destinazione. Questo è arrendersi: il deserto insegna al fiume la resa, l'abbandono.

"Ma come può accadere?"

"Lasciandoti assorbire nel vento."

Questa è la morte; questo è morire, morire nel Maestro, rilassarsi nel Maestro: qualcuno che è scomparso... scomparire in lui.

"Il fiume non poteva accettare un'idea simile.
Dopotutto non era mai stato assorbito prima.
Non voleva perdere la sua individualità."


La gente continua a dirmi: "Il sannyas va bene, ma che ne sarà della nostra individualità? Non perderemo la nostra individualità?"
Non ne avete alcuna! E vi preoccupate tanto di perderla. Che individualità avete? Il fiume si preoccupa di perdere la sua individualità. Di fatto, ricordate sempre: l'essenziale non può mai essere perso. Per questo nell'arrendervi, quando vi lasciate andare, solo il non-essenziale scompare e l'essenziale si erge nella sua totale chiarezza e lucidità. Era nascosto nel non-essenziale. Il non-essenziale era il novantanove per cento; l'immondizia era il novantanove per cento e il Koh-i-Noor, il diamante del vostro essere, era dietro i rifiuti. Quando vi arrendete, solo l'immondizia può essere abbandonata, solo il non-essenziale può essere lasciato andare. L'essenziale è ciò che NON PUO' essere abbandonato: è impossibile abbandonarlo. Perciò quando i rifiuti sono scomparsi, per la prima volta riconoscete la vostra parte essenziale, il vostro Koh-i-Noor, il vostro diamante.
Ma il fiume ha paura.

"Non voleva perdere la sua individualità.
E una volta persa,
come poteva sapere se l'avrebbe mai riacquistata?"


Questa è anche la tua paura. Tutti esitate davanti all'iniziazione al sannyas, in un modo o nell'altro. Come si può essere sicuri che arrendendo il vostro essere non vi perderete? Come potrete riacquistarlo? E non ci si può adirare con il fiume. E' logica naturale, è la tua logica, la logica di ognuno: "Come posso sapere che anche l'essenziale non si perderà? E come potrò ritornare in me stesso?". La paura è naturale.

"Il vento" disse la sabbia "ha questa funzione."

La funzione del Maestro è la funzione del vento: ti permette di essere assorbito in lui. Nell'assorbimento, il non-essenziale scompare e per la prima volta l'essenziale appare luminoso ai tuoi occhi. Ti arrendi al Maestro e lui ti ridà il tuo essere interiore, il tuo essere reale: porta via solo ciò che non sei. Egli porta via solo ciò che non è mai stato tuo, e ti ridà ciò che ti appartiene da sempre ma di cui non sei mai stato consapevole. Ti dà ciò che sei, e porta via ciò che non sei.

Va bene, Anime meravigliose e sempre più pazienti...eheheh...
Per questa notte Big-Ben ha detto "Stop!".
Voglio ringraziarvi ancora per il vostro accompagnarmi in queste letture, compagni di Strada e fiaccole unite a rendere più riconoscibile e agevole il Cammino.
Vi amo.
(ma questo non toglie che domani notte vi tocca la continuazione, non illudetevi!)


Vostro K'haos Gladius Lucis
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Messaggioda shanti » 21/11/2009, 16:34

"Devi abbandonare le tue consuetudini, ogni abitudine. Ecco cos'è
l'arrendersi: abbandonare l'abitudine, abbandonare il passato,
abbandonare il conosciuto, abbandonare la cultura, e affrontare il
nuovo con nuova consapevolezza........Questo è lasciarsi andare. Devi lasciarti andare. Devi permettere
all'esistenza stessa di trasportarti verso la tua ultima destinazione.
Questo è arrendersi: il deserto insegna al fiume la resa, l'abbandono."

Che bello tutto questo!
Grazie caro fratello, grazie.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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Messaggioda drago-lontra blu » 21/11/2009, 18:36

ciao Ka'....
sorprendente, sto leggendo praticamente quanto ho imparato in quanti anni? dieci anni? forse di più.......
Nelle favole, come nelle fiabe, il messaggio è celato agli occhi di chi non sa vedere..
aspetto la prossima Gladius Lucis.....
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 22/11/2009, 1:36

"Il vento... ha questa funzione.
Solleva l'acqua verso l'alto, la trasporta oltre al deserto,
quindi la lascia ricadere.
Cadendo come pioggia, l'acqua diventa di nuovo un fiume."


"Come posso essere sicuo che questo è vero?".

Ogni ricercatore, un giorno o l'altro, chiede: "Come posso sapere se è vero? Può essere solo un mito, una fiaba, un credo per sfruttare i fiumi. Può essere una frode, un inganno, un trucco sottile per imbrogliare; può essere un'astuzia. Come posso sapere se questo è vero?":
Il fiume vuole essere convinto con la logica. Il fiume vuole una prova, vuole una conferma a priori di quello che succederà.

"E' così e, se non ci credi,
non diventerai altro che acquitrino,
e anche in questo caso potrebbero volerci molti, molti anni;
e di certo non sarai mai più un fiume."


Il deserto dice: "E' così... non c'è modo di provarlo. E' impossibile avere una conferma a priori. Lo si può sapere solo ENTRANDOCI".
La gente viene da me e chiede: "Cos'è il sannyas?". E io sono sempre perplesso: cosa dire? Tutto ciò che posso dire è : "Diventa un sannyasin e lo saprai". E' un'esperienza, un assaggio; lo si conosce solo gustandolo. Ma ci sono persone logiche, razionali; costoro insistono:
"Va bene, ma che prove ci sono che una volta entrati... e se non accade nulla, e se non c'è gusto, se non c'è felicità? Vogliamo una garanzia, vogliamo una prova. E se non c'è alcuna conferma, almeno una cosa deve essere sicura: potremo ritornare a essere quelli che eravamo prima. Dissolvendoci, entriamo nell'insicurezza, entriamo in qualcosa di simile a una notte oscura. E' rischioso".
No. non c'è un mezzo per conoscere cose trascendenti. L'unica soluzione è andarci dentro, farne parte.
"Una cosa è certa" dice il deserto "non posso darti alcuna prova. Posso solo dire che è così: l'ho visto accadere mille e una volta. Ma se non mi credi, non puoi diventare altro che acquitrino, oppure rischi e ti dissolvi nel vento. Anche decidendo di diventare un acquitrino, non sarai più un fiume: in entrambi i casi il fiume scomparirà.
Puoi scomparire da codardo e diventare un acquitrino, oppure puoi scomparire in un balzo quantico, con grande coraggio. C'è una possibilità: se riesci ad avere fiducia, potresti ritornare ad esistere, in una forma diversa, su un piano differente".
Quando il discepolo scompare nel Maestro, scompare a un livello molto basso e nasce a un livello più alto. Muore come rozzezza, e rinasce come grazia. Muore come corpo, e nasce come spirito. Muore come circonferenza, e nasce come centro. Ma la decisione dipende da te: puoi diventare un acquitrino. Ma ricorda, anche in questo caso il fiume non esisterà più.

"Ma non posso restare lo stesso fiume che sono ora?"

Il fiume fa una domanda molto intelligente: "Queste sono le due sole alternative? O divento un acquitrino e perdo la mia individualità, oppure scomparire nel vento e rischiare un viaggio sconosciuto, senza sapere dove mi porterà e se tornerò mai più sulla Terra?Queste sono le due sole alternative? Non c'è una terza possibilità?".

E' quello che pensi anche tu. Ma non si può restare gli stessi. La Vita è movimento, e non c'è possibilità di tornare indietro, ed è impossibile fermare il movimento.
Un grande scienziato, Eddington, ha detto che la parola "riposo" è una parola vuota, perché nella vita non esiste una sola situazione che corrisponde al termine "riposo". Ogni cosa si muove, nulla è in riposo. Le stelle si muovono e la Terra si muove e il sole si muove e la vita si muove e gli alberi si muovono... e ogni cosa è movimento. Neppure per un solo istante c'è riposo. Anche quando stai dormendo e dici "sto riposando", non stai riposando affatto. Ogni cosa è in movimento. Dopo otto ore sarai più vecchio di otto ore.
Anche nel sonno più profondo i tuoi sogni sono in movimento, la tua consapevolezza è in movimento, il tuo corpo cambia, la tua mente cambia. Tutto è movimento, per cui è impossibile rstare gli stessi.

"In nessun caso potresti" disse il sussurro.
"La tua parte essenziale viene trasportata lontano
e forma di nuovo un fiume.
Anche oggi viene chiamato "fiume"
perché non sai quale parte di te è quella essenziale."


Conoscere l'essenziale è l'unico modo per far cadere il non-essenziale, per liberarsi dal non-essenziale. Conoscere il falso come tale è l'unico mezzo per conoscere la verità.

Per questa notte, Anime Amate e pazienti direi che basta così.
Continuerò domani, se così è scritto...




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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Angel » 22/11/2009, 14:57

....che bello ! ! !....sono riuscita solo ora a leggere questi meravigliosi post....questa settimana facevo visite "toccata e fuga" e sono felice di essermi presa il tempo necessario per leggere e assaporare questa enorme Saggezza....grazie infinite fratellone Ka' per il tuo paziente lavoro.....è un profondo insegnamento di una semplicità incredibile....bellissimo
Siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell'Universo... che è in noi
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Oliviero Angelo
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Messaggioda Oliviero Angelo » 23/11/2009, 0:59

Nel sentire questo,
nei pensieri del fiume iniziarono a risuonare echi lontani.



Certo, era vero; il fiume fu in grado di riconoscerlo. Il fiume non era umano. Gli esseri umani sono più ciechi, persino i fiumi non sono così ciechi. Gli esseri umani sono stupidi, duri come pietra e cocciuti. Il fiume capì: " E' vero, non posso restare lo stesso.Non sono mai stato lo stesso neppure per due minuti consecutivi; le cose hanno continuato a mutare. E' vero! Sono sempre stato un mutamento costante. Fatta eccezione per il mutamento, ogni cosa muta. E' la verità".
Il fiume riuscì a comprendere. Fu in grado di vedere le due alternative: o diventare un acquitrino, uno sporco pantano e perdersi nel deserto per l'eternità, oppure rischiare, scomparire nel vento, evaporare, aver fiducia e stare a vedere quello che succede!
In nessun caso perderai nulla: non puoi restare lo stesso, per cui questa non è più un'alternativa. Adesso l'unica alternativa è diventare un acquitrino codardo oppure fare un coraggioso balzo quantico.
La gente che resta nel dubbio diventa un acquitrino. Solo la gente che ha fiducia conosce la realtà. Quando il fiume diventa consapevole di questo messaggio bisbigliato, certi echi iniziano a sorgere nei suoi pensieri.
E' ciò che accade anche in voi! Ascoltandomi, a volte in voi nasce un momento di fiducia, alcuni echi... qualcosa inizia ad affiorare dal vostro inconscio. Certo...

Vagamente,
ricordò uno stato in cui lui
- oppure era una parte di lui? -
era stato portato nelle braccia di un vento.


Se mi ascoltate, se partecipate al mio essere, certi echi sorgeranno in voi: si, da qualche parte, in qualche momento, eravate parte dell'esistenza. Avete vissuto senza problemi, senza dubbi. Avete vissuto in una forma di unità, in comunione con il Tutto...è successo nel ventre di vostra madre. E se è stato possibile allora, perché non potrebbe esserlo ancora? L'esistenza si prendeva cura di voi; se vi rilassate forse può farlo di nuovo.

E ricordò anche
- oppure l'aveva fatto?-
che quella era la cosa reale da fare,
anche se non necessariamente la più ovvia.


Ricordalo, è un'affermazione importante: l'ovvio e il naturale non sono necessariamente il Reale. L'ovvio è ciò che si adatta al tuo passato. Il naturale è quello che si sintonizza con le tue abitudini. Questo può non essere necessariamente la cosa reale. Viene un momento nella vita in cui ti trovi davanti a un deserto... quando tutta la conoscenza è futile, il passato è irrilevante, tutte le abitudini, i modi abituali di pensare o di comportarsi, semplicemente non hanno più un senso. Quel momento di crisi, quel momento in cui si ha di fronte il deserto, è un momento importantissimo. Se riesci a essere coraggioso a sufficienza per rischiare, verrai trasformato.

Stanotte mi fermo qui, Amate anime pazienti.
Stanotte ho anch'io i sussurri da ascoltare del mio deserto.
Ma domani concluderemo insieme questa compenetrazione della Verità fatta verbo.


Con Amore


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Messaggioda shanti » 23/11/2009, 13:14

"scomparire nel vento, evaporare, aver fiducia e stare a vedere quello che succede!"

Forse è proprio quello che facciamo ogni giorno, da un po' di tempo a questa parte....
Grazie fratellone per il tuo lavoro.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Oliviero Angelo » 24/11/2009, 2:52

Per cui il fiume levò il suo vapore nelle braccia accoglienti del vento,
che dolcemente e con semplicità
lo fece salire verso l'alto e lo portò lontano,
per poi lasciarlo cadere delicatamente,
non appena raggiunsero la cima di una montagna,
molte, moltissime miglia più in là.


E poichè aveva avuto questi dubbi,
il fiume era ora in grado di ricordare e conservare
in modo più vivo nella sua mente i dettagli dell'esperienza.


Egli rifletteva:
"Si, ora ho appreso la mia identità."


Il fiume ha rischiato. Era l'unica alternativa intelligente.
Se guardi con chiarezza, non c'è altra scelta. Se guardi con chiarezza, dovrai fare l'unica cosa reale. La scelta esiste solo in una mente confusa. Sarai sorpreso di sapere che una mente che abbia chiarezza trasparente non ha scelta, non ci sono alternative. Che alternative ci potrebbero essere? Una cosa o è giusta o è sbagliata. Quando sei chiaro, quando percepisci con chiarezza, vedi semplicemente ciò che è giusto, e fai ciò che è giusto. Non ti metti a pensare se agire in modo giusto o sbagliato; non ci sono alternative.
Le alternative sorgono solo in una mente confusa. La confusione crea la scelta. La mente confusa non può vedere ciò che è giusto o ciò che è sbagliato: forse questo è giusto... o forse è giusto quello... forse questo è sbagliato... E' tutto un forse, un se; da qui la scelta.
Molte volte la gente mi chiede: "Cosa è peccato e cosa è virtù? E come decidere?". Se decidete, la vostra decisione sarà sbagliata. Se scegliete, sarete in errore. Ogni scelta è sbagliata. E' impossibile decidere. Non occorre decidere cosa è peccato e cosa è virtù. Avete solo bisogno di una mente trasparente, occorre chiarezza, una mente priva di pensieri, una nonmente, una consapevolezza simile a uno specchio: in quella consapevolezza, TUTTO CIO' CHE ACCADE è virtù. In quella consapevolezza, TUTTO CIO' CHE NON PUò ACCADERE è peccato.

"Per cui il fiume levò il suo vapore nelle braccia accoglienti del vento..."
Il fiume riuscì a vedere con chiarezza che questa era l'unica via possibile, non c'era alternativa: "Non posso essere lo stesso... e diventare un acquitrino è come andare all'inferno. Quindi perché non giocare? perché non rischiare?"
E il fiume giocò d'azzardo, divenne vapore, scomparve nel vento.

"...nelle braccia accoglienti del vento..."
Sono sempre accoglienti. L'esistenza è sempre pronta ad abbracciarti. Ma tu continui a correre via, continui a scappare.

"...che dolcemente e con semplicità
lo fece salire verso l'alto e lo portò lontano..."
L'universo è sempre colmo d'amore, sempre pronto ad aiutarti. Sei un figlio per lui: è molto delicato, si prende cura con molta dolcezza. E' pieno di attenzioni, è molto sollecito. E se qualche volta senti che l'esistenza è dura con te, ricordalo sempre: di certo ti sei messo a lottare con lei. La tua lotta crea il problema. Altrimenti l'esistenza è sempre dolce, è sempre materna.

"...Egli rifletteva:
"Si,ora ho appreso la mia vera identità".
L'identità che hai ora non è la tua vera identità. E' falsa. Il tuo nome è falso, la tua forma è falsa. Tu non sei il nome o la forma - ciò che gli hindu chiamano "namarupa" - non sei nè il nome nè la forma. Sei qualcosa che trascende entrambe; ma tu non sai chi sei: saperlo è possibile solo se ti lasci andare.
Arrendersi, significa arrendere la falsa personalità. Arrendersi, significa arrendere la falsa identità. Per questo nell'iniziazione al sannyas i nomi sono cambiati... E' solo un simbolo per dirti che non sei più parte del tuo passato, che il tuo nome è svanito, per cui anche tutto quanto era legato al nome se ne va; inizi a pensare al tuo essere in modi nuovi.

Il fiume stava imparando.
Ma le sabbie sussurravano: "Noi sappiamo,
perché lo vediamo accadere giorno dopo giorno;
e perché noi, le sabbie,
ci estendiamo senza interruzione dal fiume fino alla montagna".


Per questo è detto
che il cammino lungo il fiume della vita
deve continuare il suo viaggio
è scritto nelle sabbie.


Ascolta la saggezza delle sabbie.
Questa storia ha un immenso valore. Se le permettete di scendere nel vostro cuore come un seme, presto crescerà e diventerà un albero maestoso. E quando il empo verrà, avrete migliaia di fiori e infinita fragranza.
Questa è la storia del sannyas, della ricerca del Vero.
Questo è ciò che io sto facendo. E' ciò che accade in questo posto, con me.

OSHO

Bene, mie Anime sempre più Amate e sempre più pazienti.
Alleluhia! Avete finito di pazientare le parole di Osho che ho postato a rate.
Io credo che ci sia il Vero in una delle concezioni più profonde e di semplice comprensione che io abbia mai avuto in dono di leggere. Spero possano essere piaciute e compenetrate anche a Voi. La mia gioia è stato condividere questi passi maestri con tutte voi, Anime concittadine nella Luce.
Vi ringrazio del vostro costante tenermi per mano e vi abbraccio


con Amore


K'haos Gladius Lucis
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda drago-lontra blu » 24/11/2009, 14:27

è vero che questa storia ha un immenso valore, è più che un insegnamento, assomiglia ad uno strumento, da usare , il prima possibile.
Io mi auguro che i passanti che leggeranno questa storia siano in grado di USARE i mezzi che propone , tanto sono importanti per una sana consapevolezza.
Lo sforzo necessario per leggere fino in fondo è ampiamente pagato dal valore che vi troviamo.

Grazie Ka', mi sono ritrovata in tutto quello che ho letto, perché è questo che ho cercato di trasmettere.
Un bacione stellare fratello.
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