La leggenda delle sabbie

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Oliviero Angelo
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Oliviero Angelo » 19/11/2009, 1:09

LA LEGGENDA DELLE SABBIE

Un fiume,
dalla sorgente sulle montagne lontane,
dopo aver attraversato paesaggi di ogni genere e forma,
raggiunse alla fine le sabbie del deserto.
Come aveva superato ogni altro ostacolo,
il fiume cercò di superare anche questo,
ma correndo nella sabbia s'accorse che le sue acque scomparivano.



Era comunque convinto che il suo destino
osse di attraversare questo deserto,
anche se non c'era mezzo per farlo.
Allora una voce nascosta, che veniva dal deserto stesso, bisbigliò:
"Il vento attraversa il deserto, così può farlo il fiume".


Il fiume obiettò che si era lanciato con forza nella sabbia
con l'unico risultato di esserne assorbito,
mentre il vento poteva volare
e per questo riusciva ad aattraversare il deserto.

"Lanciandoti con violenza come sei abituato a fare,
non andrai mai dall'altra parte:
potrai scomparire e diventare un acquitrino.
Devi lasciare che il vento ti trasporti dall'altra parte,
alla tua meta".


"Ma come può accadere?"

"Lasciandoti assorbire dal vento."

Il fiume non poteva accettare un'idea simile.
Dopotutto non era mai stato assorbito prima.
Non voleva perdere la sua individualità.
E una volta persa,
come poteva sapere se l'avrebbe mai riacquistata?


"Il vento" disse la sabbia "ha questa funzione.
Solleva l'acqua verso l'alto, la trasporta oltre al deserto,
quindi la lascia ricadere.
Cadendo come pioggia, l'acqua diventerà di nuovo un fiume."


"Come posso essere sicuro che questo è vero?"

"E' così e, se non ci credi,
non diventerai altro che acquitrino,
e anche in questo caso potrebbero volerci molti, molti anni;
e di certo non sarai mai più un fiume."


"Ma non posso restare lo stesso fiume che sono ora?"

"In nessun caso potresti" disse il sussurro.

"La tua parte essenziale viene trasportata lontano
e forma di nuovo un fiume.
Anche oggi vieni chiamato "fiume"
perché non sai quale parte in te è quella essenziale."


Nel sentire questo,
nei pensieri del fiume iniziarono a risuonare echi lontani.
Vagamente,
ricordò uno stato in cui lui
- oppure era una parte di lui? -
era stato portato nelle braccia di un vento.
E ricordò anche
- oppure l'aveva fatto? -
che quella era la cosa reale da fare,
anche se non necessariamente la più ovvia.


Per cui il fiume levò il suo vapore nelle braccia accoglienti del vento,
che dolcemente e con semplicità
lo fece salire verso l'alto e lo portò lontano,
per poi lasciarlo cadere delicatamente,
non appena raggiunsero la cima di una montagna,
molte, moltissime miglia più in là.


E poichè aveva avuto questi dubbi,
il fiume era in grado di ricordare e conservare
in modo più vivo nella sua mente i dettagli dell'esperienza.


Egli rifletteva:
"Si, ora ho appreso la mia vera identità".


Il fiume stava imparando.
Ma le sabbie sussurravano: "Noi sappiamo,
perché lo vediamo accadere giorno dopo giorno;
e perché noi, le sabbie,
ci estendiamo senza interruzione dal fiume fino alla montagna".


Per questo è detto
che il cammino lungo il quale il fiume della vita
deve continuare il suo viaggio
è scritto nelle sabbie.



[La leggenda delle sabbie - OSHO ]
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Nirava Damini
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Nirava Damini » 19/11/2009, 1:47

Bella! Grazie!
Per superare gli ostacoli lungo l'infinito sentiero della vita, occorre dissolversi, per poter essere trasportati oltre....
Osho è un grande insegnante in questo.


Nirava Damini
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dhyan
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda dhyan » 19/11/2009, 1:55


grazie fratello k'haos ...molto bella..e illuminante

osho e' entrato nel mio respiro, nelle mie cellule, nella mia adolescenza...e continua a danzarmi intorno quieora.

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Oliviero Angelo
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Oliviero Angelo » 19/11/2009, 3:05

Si, avete ragione!
E' bella e Illuminante.
Ogni parola è efficace, e si deve penetrare nello spirito di ogni singola parola.


Attraverso l'immagine del fiume, metafora della vita, ancora una volta Osho parla dell'io, della responsabilità, della molteplicità che riconduce all'Uno.

Se mi è permesso vorrei analizzare con le parole di Osho stesso ogni strofa di questo Suo insegnamento rivelato.

Per stanotte accennerò alla prima strofa.
Che è tantissimo!!!


Un fiume,
dalla sorgente sulle montagne lontane,
dopo aver attraversato paesaggi di ogni genere e forma,
raggiunse alla fine le sabbie del deserto.
Come aveva superato ogni altro ostacolo,
il fiume cercò di superare anche questo,
ma correndo nella sabbia s'accorse che le sue acque scomparivano.


Il fiume è una metafora per indicare la vita: la tua vita, la mia vita, la vita di ognuno. Non sei venuto qui all'improvviso, non sei qui per un caso accidentale. Sei stato qui da sempre e per sempre. Dall'eternità il tuo fiume scorre, scorre, scorre, e continua a scorrere da montagne lontane che hai completamente dimenticato, da una sorgente... di cui non hai più alcuna idea.
E sei passato attraverso paesaggi di ogni genere e forma: sei stato un albero, un uccello.... sei stato ogni e qualsiasi cosa! Hai avuto a tua disposizione ogni tipo di esperienza. Sei passato attraverso mlti e molti paesaggi. Hai attraversato ogni varietà, ogni possibilità di vita: è così che l'esistenza continua ad arricchirti.

...Ancora due cose su questo passo...La Sorgente si trova sulle montagne, sulle vette. E' ciò che ogni religione del mondo ha insegnato: l'uomo discende da Dio; la sorgente è in alto sulle montagne, l'uomo è disceso dall'alto. Per questo la cristianità fu tanto contraria all'idea evoluzionistica di Darwin che va contro tutte le religioni.
...
Darwin creò una filosofia veramente strana, un progresso lineare lungo il quale ci si continua a evolvere, ma dove avrà fine l'evoluzione? E' simile a una linea; continua in eterno. Inizia da qualche parti nelle valli oscure (non dalle montagne); dove finirà?
...E' lineare: rimarrà sempre incompleta, rimarrà sempre insoddisfatta, non si completerà mai....

"Alla fine raggiunse le sabbie del deserto"
Ogni consapevolezza raggiunge un violo cieco, un punto che i Sufi chiamano "deserto". Il deserto è un punto in cui inizi a sentire che stai scomparendo. Il deserto è un punto in cui inizi a sentire che stai morendo. Il deserto è un punto in cui ti senti senza speranza, senza significato: un punto in cui inizi a cointemplare il suicidio; un punto in cui non puoi mettere a fuoco nulla: cosa fare, cosa non fare, essere o non essere.
Un giorno o l'altro, ogni consapevolezza deve affrontare il deserto, perché senza passare attraverso il deserto non sarai mai veramente maturo. Questo è parte dello sviluppo di ogni anima.
Come trascendere questo deserto? Il deserto dell'assenza di valori, il deserto dell'angoscia, il deserto dell'assurdità?

"Come aveva superato ogni altro ostacolo,
il fiume cercò di superare anche questo..."


Naturalmente. Tutti reagiamo riferendoci al passato. Ha sempre funzionato, per cui pensiamo che funzionerà in ogni situazione, ma viene il giorno in cui nasce una situazione in cui il tuo passato è semplicemente irrilevante; non funziona.
Questa è la vera crisi... e anche la vera occasione.
Ha attraversato montagne, ha attraversato pianure, ha attraversato vallate. Il fiume ha attraversato molte, moltissime regioni. Partendo dalle alte montagne, da una fonte sconosciuta, ha viaggiato a lungo, ha percorso un lungo pellegrinaggio. Ha accumulato molte esperienze su come superare le rocce più solide; e ha sempre vinto.
Ora tutta questa esperienza diventa un ostacolo.
...
Era una situazione nuova. L'intelligenza consiste nel comprendere che una situazione è nuova, e non cercare mai di risolverla alla vecchia maniera.
Qando una situazione è nuova, sii nuovo!
...Fa in modo che la tua consapevolezza risponda al nuovo. Sii uno specchio. E non aver paura di errori o sbagli, perché in una situazione nuova l'unico errore imperdonabile è quello di usare qualcosa che è stato utile in un'altra situazione: è L'UNICO errore imperdonabile!
Tutti gli altri errori sono ammessi, vanno bene: grazie a loro imparerai.


OK, penso che per stanotte possa bastare.
Per me questa poesia e le parole di Osho al riguardo sono state fonte di meravigliosa illuminazione consapevole... E' stata per me una inaspettata epifania!
Se non vi è di fastidio vorrei continuare ogni notte ad analizzare ogni passaggio di questa "leggenda" approfittando con voi delle parole di Osho stesso al riguardo.
Grazie della pazienza, mie anime Amate!

K'haos Gladius Lucis
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda shanti » 19/11/2009, 15:17

Grazie fratello, ora leggo le tue parole e percepisco la tua essenza, così chiara, così forte.
Aspetto la prossima notte, con il proseguimento di questo viaggio.
Grazie Gladius Lucis!
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti

Ospite

La leggenda delle sabbie

Messaggioda Ospite » 19/11/2009, 15:36

K'haos ha scritto:

L'intelligenza consiste nel comprendere che una situazione è nuova, e non cercare mai di risolverla alla vecchia maniera.
Qando una situazione è nuova, sii nuovo!


...quanta Vita dietro queste righe...quanto Amore e quanto lavoro...grazie
Bellissimo!



P.S. Grande questa insonnia!!!!

Anna Maria Stella

La leggenda delle sabbie

Messaggioda Anna Maria Stella » 19/11/2009, 17:07

Stupendi gli insegnamenti di Osho ...

grazie K'haos per aver condiviso con noi queste strofe illuminanti ...

anch'io attendo la continuazione ...

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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Mary » 19/11/2009, 18:42

Carissimo K'haos

semplicemente grazie!!!! parole vive ed insegnamento profondo!!

Mary





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Oliviero Angelo
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La leggenda delle sabbie

Messaggioda Oliviero Angelo » 20/11/2009, 2:14

Grazie a Voi.
Ma per chiarezza ripeto che in questa analisi, in questo approfondimento, non uso mie parole ma una sintesi (ampia) delle parole usate da Osho stesso, che ci sanno essere Luminosamente Maestre.


Ma continuiamo con la seconda strofa:

"Era comunque convinto che il suo destino
fosse di attraversare questo deserto,
anche se non c'era mezzo per farlo.
..."

OK. Soffermiamoci un attimo qui.

La parola "convinzione" è usata dai Sufi in modo stranissimo.
I Sufi dicono che la parola convinzione indica solo ciò che sorge nella parte più intima di te stesso, non viene dall'esterno.
Per esempio, tutti cerchiamo la felicità: questa è CONVINZIONE.
E' qualcosa di naturale. Nessuno ti ha detto di cercare la felicità, è intrinseco in te; ognuno la cerca e la desidera. Nessuno ti ha detto che la felicità è possibile. Di fatto, molti affermano che la felicità sia impossibile.Freud, Nietzsche sostengono e affermano che la felicità è impossibile, non è mai stata né mai potrà esistere. Non può sussistere data la natura delle cose; è impossibile.Tuttavia, chi dà retta a Nietzsche e Freud? La gente continua a cercare. Persino Nietzsche continuò a cercare, e anche Freud: nei suoi momenti filosofici sapeva che non era piossibile, ma c'erano anche momenti non-filosofici, in cui era un essere umano e non uno psicanalista eccetera..... ma un semplice essere umano, in padre, un marito, un amante, un amico. Allora iniziava a cercare la felicità... eppure sapeva che era impossibile.La convinzione è qualcosa d'intrinseco. L'uccello che costruisce il nido sull'albero è CONVINTO di qualcosa di cui non ha conoscenza. Non ha mai fatto un nido prima; in precedenza non ha mai messo al mondo un figlio - questa è la prima volta - né è mai andato a scuola per imparare a fre un nido. Nessuno glie l'ha detto, nessuno gli ha insegnato, eppure all'improvviso nasce una convinzione.
Quando l'uccello aspetta un figlio nasce la convinzione di una profondità sconosciuta che lo porta a costruire un nido: non è nella testa che nasce questa convinzione, ma nelle fibre stesse del suo essere.
...
Questa è "convinzione" nel senso Sufi della parola.

"Era comunque convinto"...malgrado ogni sapere, contro ogni esperienza. Il fiume si vedeva scomparire nel deserto... tuttavia aveva la convinzione che il suo destino fosse di attraversare quel deserto.
Questa convinzione non è anche dentro di te? Anche tu non sei forse "comunque convinto"? In profondità, nel tuo essere, non c'è la convinzione che questa Terra non sia la tua casa, che devi trovare la tua casa, e che qui, in ogni caso, sei uno straniero; non senti che l'amore che vivi è in qualche modo superficiale - il tuo destino deve contenere molto di più -, che la vita che vivi non è la vita che eri destinato a vivere? Questa convinzione esiste; da qui la ricerca, da qui l'avventura, da qui si continua a cercare in ogni dove, in questa e in quella direzione. Da qualche parte ci deve essere il modo di adempiere il proprio destino.
Chi ti ha detto che questa non è la tua casa? Chi ti ha detto che c'è molto di più da vivere? Chi ti ha detto che esiste una vita che va oltre la morte? Nessuno è ritornato dalla morte, nessuno ha detto: sono sopravvissuto. Non il Buddha, ne Mahavira, nè Krishna sono tornati dalla morte, ma esiste una convinzione sottile, una convinzione irremovibile, che in qualche modo continuerai a vivere.
...
"Allora una voce nascosta, che veniva dal deserto stesso, bisbigliò:
"Il vento attraversa il deserto, così può farlo il fiume".


Penetrate questa storia con profonda empatia: contiene un messaggio importante per tutti voi.
Dice che il deserto stesso bisbigliò. Cosa significa? Cosa sottintende? Vuol dire che se ascolti la situazione, il problema che ti trovi di fronte, la crisi che attraversi, se ascolti in silenzio la crisi stessa, scoprirai la chiave per aprire la porta. Nel problema è presente la soluzione: questo è il significato.Nel male è nascosta la medicina, la cura. Se sei in grado di affrontare il problema senza risposte a priori, il problema ti bisbiglierà, ti dirà come può essere risolto.
Il deserto è la crisi del fiume, il fiume sta morendo nel deserto. Ma ricorda: anche il deserto è tuo amico. Devi solo ascoltare.
Quando sei arrabbiato, ascolta la rabbia, e scoprirai la chiave per aprire le porte della compassione. Quando sei soffocato dalla sessualità, ascolta la tua sessualità e troverai la porta verso il "Samadhi".
Ascolta la tua avidità, e sarai sorpreso di veder che nel fenomeno stesso è nascosto il segreto del condividere.
Questa è l'arte di essere meditativi. Questa è vera meditazione; ogni volta che ti trovi di fronte a un problema, entra nel problema, e puoi entrarci solo se non hai già una soluzione. Quelle soluzioni sono ostili, ti sono nemiche.
Ora osserva il mutamento: tu pensi che le soluzioni che porti nella tua testa come conoscenza siano tue amiche, e pensi che ne sarebbe di te senza quelle soluzioni. Questo è un errore, quelle soluzioni sono dei nemici: a causa di quelle soluzioni non potrai ascoltare il bisbiglio silenzioso del problema, non potrai penetrare il mistero del problema.
Vedila così: sai che il sesso è male perché lo hai letto nelle sacre scitture. Sai che è peccato perché te l'hanno detto i preti per secoli e secoli: adesso questo è diventato un ingranaggio dentro di te, questo è il tuo sapere: il sesso è peccato.
Per questo motivo non sarai mai capace di guardare a fondo nel sesso con simpatia, non sarai mai in grado di penetrare il suo mistero. L'idea che il sesso sia peccato ti frenerà, ti preverrà. E tu sai già di sapere, per cui non c'è ragione di imparare.
Se ascolti il fenomeno del sesso che bussa alla tua porta ogni giorno, anno dopo anno, e continua a bussare persino mentre stai morendo...si... sarai sorpreso di sapere che quando i prigionieri vengono crocefissi, condannati a morte, l'ultima cosa che accade loro è l'eiaculazione.
(non possiamo essere troppo sicuri che lo stesso avvenga a una donna perché non eiacula. Deve avere un orgasmo, ma invisibile)
...
Il sesso persiste. Vi lascia solo quando avete imparato la lezione, e per imparare la lezione dovete ascoltarlo. Dovete essere molto meditativi con il sesso, non antagonisti. Dovete essere silenziosissimi. Entrare nel sesso come si entra in un tempio - è il sommo del sacro, è la sacralità per eccellenza - e la chiave più segreta è nascosta lì: la chiave universale. Poichè il sesso è l'origine della vita, deve racchiudere in sé la chiave che può aprire tutte le soglie.
Questo è il significato del deserto che sussurra:
"Il vento attraversa il deserto, così può farlo il fiume".


Va bene, mie meravigliose Anime pazienti!
Grazie per avermi accompagnato fino a qui anche stanotte.
Se non mi sopprerrete prima, domani notte continuiamo a penetrare questi immensi e rivelatori versi de "La leggenda delle sabbie".
C'è ancora molto, ahiVoi!!!



K'haos Gladius Lucis

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La leggenda delle sabbie

Messaggioda shanti » 20/11/2009, 22:46

"Quando sei arrabbiato, ascolta la rabbia, e scoprirai la chiave per
aprire le porte della compassione. Quando sei soffocato dalla
sessualità, ascolta la tua sessualità e troverai la porta verso il
"Samadhi".
Ascolta la tua avidità, e sarai sorpreso di veder che nel fenomeno stesso è nascosto il segreto del condividere."


Questo insegnamento è profondissimo. Sempre nel disagio possiamo trovare l'insegnamento se abbiamo l'umiltà di metterci in discussione edi guardarci dentro con grande onestà. Prosegui fratellone, grazie per questo impegnativo lavoro.
Sii umile perché sei fatto di Terra, sii nobile perché sei fatto di Stelle.
Con la Luce di Michele nel cuore. shanti


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