"Donna... vivere con te è un inferno, ed è un inferno vivere senza di te" (Humphrey Bogart).
Che fare?
Si deve attraversare questo inferno. Si deve sperimentare sia l'inferno creato dal vivere con una donna, sia l'inferno che nasce quando si vive senza una donna. E questo vale non solo per la donna, ma anche per l'uomo; dunque, non essere il solito maschio sciovinista1 e' una realtà che si applica a entrambi i contesti, una spada a doppio taglio. Anche le donne sono stanche di vivere con gli uomini, e anche loro sono frustrate quando devono vivere da sole.
Di fatto, questo è uno dei dilemmi umani fondamentali, dev'essere compreso: tu non puoi vivere senza una donna perché non sai vivere con te stesso. Non sei abbastanza meditativo.
La meditazione è l'arte di vivere con se stessi. Non è altro che questo, è semplicemente questo: l'arte di essere gioiosamente soli. Un meditatore può stare seduto gioiosamente solo per mesi, per anni. Non spasima la presenza dell'altro, poiché la sua stessa estasi interiore è tale e così grande, è così potente da dominarlo...dunque, perché preoccuparsi dell'altro? Se l'altro entra nella sua vita, non è affatto un bisogno: è un lusso.
E io sono assolutamente a favore del lusso, poiché significa questo: se l'altro è pesente, ne puoi gioire; se non lo è, gioisci comunque.
Un bisogno è un fenomeno complesso. Per esempio, pane e companatico sono bisogni, viceversa i fiori in giardino sono un lusso; puoi vivere senza, non morirai. Invece, senza pane e companatico non puoi vivere.
Per l'uomo che non è in grado di vivere con se stesso l'altro è un bisogno, un bisogno assoluto poiché, quando si trova da solo con se stesso, si annoia: è così annoiato dalla propria presenza che vuole un qualsiasi impegno con qualcun altro. E poiché è un bisogno, diventa una dipendenza: devi dipendere dall'altro. Poiché diventa una dipendenza, ecco che odii, ti ribelli, opponi resistenza, in quanto si tratta di una schiavitù. La dipendenza è una sorta di schiavitù, e nessuno vuole essere uno schiavo.
Un uomo incontra una donna poiché non è in grado di vivere da solo. Anche la donna non lo è, per questo vuole incontrare un uomo, altrimenti non ce ne sarebbe bisogno. Entrambi sono annoiati da se stessi ed entrambi pensano che l'altro li aiuterà a liberarsi dalla noia.
Certo, all'inizio sembrerà così, ma solo all'inizio. Man mano che la relazione si stabilizzerà, e ciò accadrà ben presto, i due vedranno che la noia non è affatto stata distrutta; anzi, non solo è raddoppiata: è moltiplicata.
E' successo questo: prima erano annoiati con se stessi, adesso lo sono anche con l'altro, poiché più ti avvicini a lui, più lo conosci, più l'altro in pratica diventa una parte di te.
Ecco perché, se vedi una coppia annoiata camminare di fianco a te, puoi essere quasi certo che i due sono sposati.
Quando due persone sono innamorate - quando l'uomo non ha ancora sedotto la donna, e quando la donna ancora non si è convinta a vivere per sempre con l'uomo -, entrambe fingono una gioia straordinaria. E qualcosa in quella gioia è anche vera, poiché l'uomo spera: "Chissà? Potrei liberarmi dalla mia noia, dalla mia angoscia, dalla mia ansia, dal mio senso di isolamento. Questa donna potrebbe aiutarmi" e la donna spera la stessa cosa. Ma, non appena si è insieme tutte quelle speranze scompaiono, e di nuovo si precipita nella disperazione. Adesso si è ancora annoiati, e il problema è centuplicato... ebbene, come liberarsi di questa donna?
Poiché non sei meditativo, hai bisogno degli altri per tenerti occupato. E poiché non sei meditativo, non sei neppure in grado di amare, infatti l'amore è una gioia che straripa. Se sei annoiato con te stesso, che gioia potrai mai condividere con l'altro? Di conseguenza, anche stare con lui diventa un inferno.
In questo senso, Jean-Paul Sartre ha ragione: l'altro è l'inferno. In realtà non è così, sembra solo che lo sia. L'inferno esiste dentro di te, nel tuo non essere meditativo, nella tua incapacità di stare solo ed essere estatico. Ed entrambi i partner sono incapaci di stare soli ed essere estatici; ebbene, entrambi saranno alla gola dell'altro, alla continua ricerca di un po' di felicità da succhiare, da strappare in modo famelico. Entrambi lo fanno, ed entrambi sono mendicanti.
Nessuno conosce se stesso,nessuno ha alcuna familiarità con se stesso. Noi vediamo soltanto il volto dell'altro. Una donna ci sembra bella, un uomo ci sembra bello e sorridente... tutti sorridono; non conosciamo affatto le loro angosce. Forse, tutti quei sorrisi sono solo una facciata per ingannare gli altri, e per ingannare se stessi. Forse, dietro quei sorrisi si nascondono fiumi di lacrime. Forse, quell'uomo, quella donna hanno paura: se non sorridessero, potrebbero scoppiare in un pianto dirotto, disperato.
D'altra parte, quando vedi l'altro, vedi semplicemente la superficie, e ti innamori della superficie. Quando poi ti avvicini, ben presto ti rendi conto che gli abissi interiori dell'altro sono oscuri quanto lo sono i tuoi. Anche l'altro è un mendicante, come lo sei tu. Ebbene... due mendicanti che mendicano tra di loro: l'inferno è inevitabile!
Il problema non sono le donne, né lo sono gli uomini: è una questione di meditazione e d'amore. La meditazione è la fonte dentro di te da cui scaturisce la gioia, e da lì inozoa poi a straripare. Solo se hai gioia a sufficienza da condividere, solo in questo caso il tuo amore sarà un appagamento. Se non hai alcuna gioia da condividere, il tuo amore sarà faticoso, qualcosa che ti esaurisce e ti esaspera, qualcosa di noioso.
In questo caso, ogni volta che stai con una donna ti annoi e vuoi liberarti di lei; e quando sei solo, ti annoi con te stesso e vuoi liberarti dalla tua solitudine, per cui ti metti alla disperata ricerca di una donna. Questo è un circolo vizioso! Puoi continuare a muoverti come un pendolo da un estremo all'altro, per tutta la vita.
Metti a fuoco il problema reale! E il problema reale non ha nulla a che vedere con l'uomo o con la donna; ha qualcosa a che fare con la meditazione e con la fioritura della meditazione nell'amore, nella gioia, nella beatitudine.
Com prima cosa medita, sii estatico, in seguito sorgerà spontaneamente un amore straripante. A quel punto essere con gli altri è bello, ed è altrettanto bello essere soli; e in quel caso è anche semplice: tu non dipendi dagli altri e non rendi gli altri dipendenti da te. Allora si tratta sempre di amicizia, di vera amicizia; non diventa mai una relazione, è sempre un essere in rapporto. Ti rapporti all'altro, ma non crei mai un matrimonio. Il matrimonio è sempre frutto della paura, essere in rapporto scaturisce dall'amore.
Siete in rapporto: finché le cose scorrono è qualcosa di bello che condividete. E se vedete che è venuto il momento di lasciarsi, poiché i vostri sentieri giungono a un crocevia e prendono strade diverse, vi salutate con profonda gratitudine per tutto ciò che avete rappresentato l'uno per l'altro, per tutte le gioie e tutti i piaceri e tutti i bellissimi momenti che avete condiviso... e vi separate semplicemente, senza infelicità, senza dolore.
Nessuno potrà mai garantire che due persone saranno felici di stare insieme per sempre, perché le persone cambiano. Quando incontri una donna, è una persona e altrettanto vale per te. Dopo dieci anni tu sarai un'altra persona e altrettanto sarà lei. Siete simili a un fiume: l'acqua scorre continuamente. Le persone che erano innamorate non esistono più, entrambe sono scomparse. Ebbene, a quel punto possono restare aggrappate a una promessa fatta "a qualcun altro": nessuno dei due individui attuali ha mai fatto una promessa simile!
Un vero uomo di comprensione non fa mai promesse per il domani, può solo dire: "Per il momento". Un uomo veramente onesto non può promettere assolutamente nulla, come potrebbe? Chi conosce cosa accadrà domani? Potrebbe venire, potrebbe non arrivare mai. E nel domani che verrà: "Io non sarò più lo stesso, tu non sarai più la stessa". Nel domani che verrà: "Tu potresti trovare qualcun altro con cui ti armonizzi più in profondità, io potrei trovare qualcun altro con cui mi accompagno più armoniosamente". Questo mondo è sconfinato: perché confinarlo a quello che si prova oggi? Tenete le porte aperte, lasciate spazio a tutte le alternative.
Certo, io sono contro il matrimonio. E' il matrimonio che genera tutti i problemi. E' il matrimonio a essere diventato qualcosa di abnorme, di disgustoso. Il matrimonio è l'istituzione più orribile che esista al mondo, poiché costringe le persone a essere false: con il tempo cambiano, ma devono continuare a fingere di essere sempre le stesse.
(...)
Impara a essere silenzioso, in pace, quieto e immobile. Impara a essere una nonmente: quello dev'essere l'inizio per qualsiasi ricercatore della verità. Prima di quel passo non si deve fare nulla e, dopo averlo fatto, tutto diventa facile. Nel momento in cui scopri di essere assolutamente felice (...) potrai condividere la tua gioia, e a quel punto sarai in grado di dare amore. Prima di allora sarà inevitabilmente qualcosa di infelice, ritmato tra speranze e frustrazioni, desideri e fallimenti, sogni... con il risultato di trovarti in mano e in bocca solo della polvere.
Sta' attento, non sprecare tempo. Prima ti sintonizzi con la nonmente meglio è. A quel punto in te possono fiorire molte cose: amore, creatività, spontaneità, gioia, preghiera, gratitudine, Dio.
(Osho)