Messaggioda mariposa azul » 09/04/2010, 7:41
In quel periodo Alessandria d’Egitto faceva parte dell’Impero Romano ed era centro religioso molto importante quasi al pari di Roma. Nel 380 venne promulgato l’editto di Teodosio che dichiarava il cristianesimo religione di stato e proibiva l’arianesimo e le religioni definite “pagane”. Si legge nell’editto di Teodosio«Vogliamo che tutte le nazioni che sono sotto nostro dominio, grazie alla nostra carità, rimangano fedeli a questa religione, che è stata trasmessa da Dio a Pietro apostolo, e che egli ha trasmesso personalmente ai Romani, e che ovviamente (questa religione)
è mantenuta dal Papa Damaso e da Pietro, vescovo di Alessandria, persona con la santità apostolica; cioè dobbiamo credere conformemente con l'insegnamento apostolico e del Vangelo nell’unità della natura divina di Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono uguali nella maestà e nella Santa Trinità. Ordiniamo che il nome di Cristiani Cattolici avranno coloro i quali non violino le affermazioni di questa legge. Gli altri li consideriamo come persone senza intelletto e ordiniamo di condannarli alla pena dell’infamia come eretici, e alle loro riunioni non attribuiremo il nome di chiesa; costoro devono essere condannati dalla vendetta divina prima, e poi dalle nostre pene, alle quali siamo stati autorizzati dal Giudice Celeste.»
Ad Alessandria il vescovo Teofilo iniziò una sistematica campagna di distruzione dei templi e delle sinagoghe. Nel 393, interpretando i Giochi Olimpici come una festa pagana, Teodosio I decise di porre fine ad una tradizione durata 1169 anni; verranno ripresi solo nel 1896, 1503 anni più tardi. Da quel momento iniziò l’oscuramento e la proibizione dei giochi, di tutte le manifestazioni ludiche perché associate a rituali ritenuti pagani.
Erano passati poco meno di 70 anni dall’editto di Costantino del 313 d.c. che permetteva al Cristianesimo la libertà di culto.
Nell’arco di pochi anni si ripeterono gli errori compiuti, ma questa volta si scambiarono i ruoli: i Cristiani divennero i persecutori dei “pagani”.
Nel periodo in cui lei visse ad Alessandria aveva grandissima influenza il vescovo Cirillo che non apprezzava la popolarità di cui godeva Ipazia, nonchè le sue idee, che prevedevano..l'unificazione di tutte le fedi e di tutte le religioni con la Scienza. A seguito dell’editto di Teodosio si sviluppò una contrapposizione tra le idee cristiane e i principi così detti “pagani”, fino a diventare pericoloso per Ipazia continuare il suo insegnamento in pubblico.
Cirillo, nominato Santo dalla Chiesa di Roma, si distinse per la sua lotta contro l’eresia di Nestorio, per aver chiuso tutte le sinagoghe ad Alessandria e per aver aperto chiese cristiane al loro posto.
Un giorno di marzo del 415 (quacuno afferma poter essere proprio l’8 marzo), uscita di casa su una lettiga, venne aggirata da un gruppo di persone fedeli al vescovo Cirillo,
uccisa a colpi di pietre e il suo corpo, straziato con inaudibile ferocia, venne fatto a pezzi e poi bruciato. Si compì così il primo martirio pagano da parte dei Cristiani.
Un secolo dopo due futuri vescovi cristiani, Isidoro Damascio e Socrate Scolastico ne scrissero la biografia ed accusarono apertamente Cirillo di assassinio.
Tale era Ipazia, così articolata ed eloquente nel parlare come prudente e civile nei suoi atti. La città intera l'amò e l'adorò in modo straordinario, ma i potenti della città l'invidiarono, cosa che spesso è accaduta anche ad Atene. Anche se la filosofia stessa è perita, il suo nome sembra ancora magnifico e venerabile agli uomini che esercitano il potere nello stato. Isidoro Damascio
Questo affare non portò il minimo obbrobrio a Cirillo, e neanche alla chiesa di Alessandria. E certamente nulla può essere più lontano dallo spirito del cristianesimo che permettere massacri, violenze, ed azioni di quel genere. Socrate Scolastico
Un altro vescovo cristiano, Giovanni di Nikiu, così descrisse l’uccisione di Ipazia: Poi le lacerarono i vestiti e la trascinarono attraverso le strade della città finché lei morì. E la portarono in un luogo chiamato Cinaron, e bruciarono il suo corpo. E tutte le persone circondarono il patriarca Cirillo e lo chiamarono 'il nuovo Teofilo' perché aveva distrutto gli ultimi resti dell'idolatria nella città".
La Chiesa Cristiano-Cattolica dal canto suo decretò Cirillo santo e, nel 1882 lo nominò
dottore della chiesa. E’ festeggiato il 27 giugno. Papa Ratzinger il 3 ottobre 2007 nel corso dell’Udienza generale parlò di lui in questi termini:
“ Cirillo fu più tardi definito «custode dell’esattezza» – da intendersi come custode della vera fede – e addirittura «sigillo dei Padri». Queste antiche espressioni esprimono bene un dato di fatto che è caratteristico di Cirillo, e cioè il costante riferimento del Vescovo di Alessandria agli autori ecclesiastici precedenti (tra questi, soprattutto Atanasio) con lo scopo di mostrare la continuità della propria teologia con la Tradizione. Egli si inserisce volutamente, esplicitamente nella Tradizione della Chiesa, nella quale riconosce la garanzia della continuità con gli Apostoli e con Cristo stesso.
Di lui affermò inoltre :” Gli scritti di Cirillo – davvero molto numerosi e diffusi con larghezza anche in diverse traduzioni latine e orientali già durante la sua vita, a testimonianza del loro immediato successo – sono di primaria importanza per la storia del cristianesimo. Importanti sono i suoi commenti a molti libri veterotestamentari
e del Nuovo Testamento, tra cui l’intero Pentateuco, Isaia, i Salmi e i Vangeli di Luca e di Giovanni. Rilevanti sono pure le molte opere dottrinali, in cui ricorrente è la difesa della fede trinitaria contro le tesi ariane e contro quelle di Nestorio.”
Non una sola parola su Ipazia e sul suo martirio.
Tra breve uscirà finalmente anche in Itala il film Agorà dove si racconta la storia di Ipazia, del film ne parla anche il Comandante Kanta http://comandantekanta.com/2010/04/01/la-storia-di-ipazia-prima-donna-scienziato-ad-aprile-nei-cinema-italiani/
Sitografia su Ipazia
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/ipazia.htm
http://it.wikisource.org/wiki/Ipazia
http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/ipazia.htm
http://www.satorws.com/ipazia.htm
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20071003_it.html
http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xvi/audiences/2007/documents/hf_ben-xvi_aud_20071003_it.html
http://www.maat.it/livello2/ipazia.htm#suda
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“Quella che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla.”
RICHARD BACH